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Felice giornata❤️💛
Non è la grandezza dei gesti che conta, ma il saper essere grati per quelli più piccoli.
Sotto le nicchie sono presenti delle metope (ben leggibili in italiano volgare, ma è possibile nel 1400 fossero scritte in latino) riportanti la grazia ricevuta. A volte i manichini non coincidono con la metopa sottostante segno che nel corso degli anni i primi hanno subito degli spostamenti.
Esempi di armature come queste sono di estrema rarità, se ne possono trovare infatti solo altri undici pezzi in tutto il mondo; per questo ad oggi non sono più esposte nel monastero ma sono state trasferite nel Museo Diocesano Francesco Gonzaga a Mantova. Varie ipotesi sono state formulate circa l'arrivo di armature così prestigiose al monastero, verosimilmente sono state oggetto di dono dei Gonzaga, signori di Mantova, a differenza delle altre più modeste (ma comunque risalenti al 1500) di altra provenienza.
I manichini sono stati realizzati con la tecnica della cartapesta, a grandezza naturale (attribuiti per la maggior parte a Frate Francesco da Acquanegra) e dello stesso povero materiale si pensavano costruiti anche gli indumenti e le armature che li ricoprono e gli elmi e le armi che li finiscono. La struttura base delle statue è stata realizzata con strati di carta e tela induriti col gesso e dipinti con coloranti e aggiunta di miele nei leganti, ad essa sono state successivamente applicati diversi elementi realizzati con calchi o in alcuni casi in legno per viso mani e piedi (a seconda della posa assunta dal manichino), crine equino per i capelli e ghiande per alcuni particolari, tramite incollaggi
Buon pomeriggio❤️💜
La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a fiori di campo, che sfuggono alla vista dei più.”
comprende le prestigiose cappelle ai lati dell'unica grande navata: la prima cappella a destra, entrando dal grande portone di legno scuro, è quella di San Bonaventura con il mausoleo dedicato a Baldassarre Castiglione e alla moglie Ippolita Torelli, progettato da Giulio Romano, e il mausoleo del figlio Camillo Castiglione.
L'interno è in stile gotico a unica navata, e il soffitto è a volta a crociera decorato con affreschi floreali. Appena entrati si rimane colpiti dalla ricchezza delle pareti e da un coccodrillo impagliato che penzola dal soffitto, collocato nel Santuario nel XV o nel XVI secolo. La fascia mediana delle pareti della navata è foderata in tutta lunghezza da un'impalcata lignea; prima della sua installazione le pareti della chiesa dovevano essere spoglie e disadorne, come è stato rilevato effettuando degli studi dietro all'impalcata. Ricavate nell'impalcata, ottanta nicchie disposte su due file parallele, ospitavano altrettante statue di grandi dimensioni, simili a manichini, rappresentanti episodi di pericolo scampato per intercessione mariana. Oggi le statue rimaste sono solo circa una quarantina.
Dalla costruzione della basilica i pellegrinaggi verso questo luogo, che assumeva via via popolarità, si intensificarono e assieme alla povera gente dei paesi attorno, nobili, e persino l'imperatore Carlo V d'Asburgo, il papa Pio II e, più tardi, l'imperatore d'Austria Giuseppe II d'Asburgo-Lorena (allora regnante anche nella Lombardia austriaca, di cui Mantova era capitale insieme a Milano) visitarono l'immagine sacra. Iniziarono così tutta una serie di donazioni che apportarono anche alla struttura architettonica originaria delle modificazioni; alcune importanti famiglie mantovane fecero costruire cappelle private per la preghiera annesse al convento o all'interno della chiesa per seppellirci i propri avi. Persino Giulio Romano, su commissione, lavorò nella chiesa delle Grazie, opera sua e della sua scuola sono infatti il Mausoleo Castiglioni ed altri interventi nella sacrestia.