E poi il muro. Lo senti e non è contro. Lo senti e ti appoggi. Ci sono cantucci che concedi alle tue fragilità. Poi il mondo è altrove. E tu sei in entrambi. E ci ritorni perché dentro i tuoi segni implorano una carezza. Ed è difficile. Sai solo usarti e abusarti. In quel piccolo mare segreto. Ed è molto più facile che amarti. Perché dovresti fermarti e il punto 0 è una utopia tascabile. Un morso al pane appena sfornato, brucia ma fa bene e ricopre la mente con il suo odore e di nostalgia. Domani sarò migliore. Ma domani è adesso e io non lo so come sono e quel mare non basta. E il muro graffia ma rassicura e ci adagio la versione peggiore di me. La migliore è sdraiata in un campo di papaveri. Non ho niente di più che me stessa.
Profilo BACHECA 483
Notte che non passa mai...e senti tutto così dannatamente ostile. Il soffitto da ricamare con i pensieri e la luce amica di un lampione. Non scorre, come una clessidra inceppata. Vorresti arrenderti ma non riesci.
La faccenda si fa seria...
i miei deliri fanno tanta compagnia.
Non ho buoni sentimenti.
Non sono buona.
Non sono generosa.
Non ho dignità.
Metteteci tutto il resto.
Sono peggio di voi.
Fatevene una ragione.
E poi però andatevene a fanculo.
Ti prego dillo che non sono proprio una lagna. :)))
Ed è così che ti senti. Triste. Senza un motivo apparente. O con mille. E la voglia di piangere anche se non puoi. O forse sì. Non ha una logica ma fa male. E lo hai spalmato in dolcezza e poi in rabbia e in delusione. Perché tutto vibra. Fa solo male. E resta senza nessuna logica. Ed è solo dolore e passerà. Deve.
Il brivido del green pass. Porca paletta che voglia di partire.
Con il culo che ho il razzo cinese già me lo sento sulla capoccia.