Profilo BACHECA 192

«Gerti e Carlo: bene. A Trieste, loro ospite, un’amica di Gerti, con delle gambe meravigliose. Falle una poesia. Si chiama Dora Markus» - Bobi Blazen
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La tua irrequietudine mi fa pensare
agli uccelli di passo che urtano ai fari
nelle sere tempestose:
è una tempesta anche la tua dolcezza,
turbina e non appare,
e i suoi riposi sono anche più rari.
Non so come stremata tu resisti
in questo lago
d’indifferenza ch’è il tuo cuore; forse
ti salva un amuleto che tu tieni
vicino alla matita delle labbra,
al piumino, alla lima: un topo bianco,
d’avorio; e così esisti!
(....)
Eugenio Montale - Dora Markus (estratto)
Le gambe di Dora Markus - Foto di Gertude Frankl Tolazzi (Gerti)
“E’ la mia terza notte di permanenza nella casa. Ogni giorno che passa mi abituo sempre di più al silenzio e alla densità del buio. Non provo quasi più nessuna paura. Carico la legna nella stufa, e mi metto lì davanti seduto con un libro. Quando sono stanco di leggere, faccio vuoto tra i pensieri e resto a guardare il fuoco. Non ci si stanca mai di seguire il movimento delle fiamme. Cambiano continuamente di forma e colore. Si muovono come creature viventi, animate di una volontà propria. Nascono, si uniscono, si separano, si consumano e infine si estinguono.
Quando non è nuvoloso, esco fuori e guardo il cielo. Adesso le stelle non suscitano più in me quella sensazione di impotenza. Le sento più vicine. Non ce ne sono due che brillino allo stesso modo. Ho imparato a riconoscerne alcune, e mi soffermo osservando il loro scintillio. Vi sono alcune stelle che ogni tanto mandano dei bagliori momentanei, quasi fossero state attraversate da un pensiero improvviso. La luna è bianca, luminosa, e si ha la sensazione che aguzzando la vista si potrebbero distinguere a una a una tutte le rocce che la ricoprono. In questi momenti non riesco a pensare a niente. Posso solo fissare il cielo a occhi spalancati, trattenendo il respiro.”
Murakami - Kafka sulla spiaggia