Non è mai ridicolo il bisogno di bellezza. E si annida nel senso profondo del bene. A volte, contro pelle, quasi graffia. Ma a me non importa della lente del giudizio. Io seguo il mio cuore. Sempre. Senza artifici. E spesso mi avvicino al male, consapevole del fatto che gli altri scambino quell'innocente desiderio, fatto di curiosità e di voglia di ignoto, in stupida disattenzione. Tutto perché mi piace conoscere l'anima e le sue infinite sfumature. E i brandelli che incautamente lasciamo perdersi. La lama sul cuore, ogni volta, come un rifiuto. Un gancio verso l'orrore della crudeltà. La ricerca del buono in tutto ci aiuta a guardarci per davvero. Come se ogni sguardo sia una carezza a questa umanità distratta ed assorta.E poi mi volto.
Profilo BACHECA 492
E ti piacerebbe che qualcuno inaspettatamente riuscisse a scoprire il tuo lato oscuro, i tuoi segreti, i tuoi tormenti, e volesse davvero guardarti per come sei. Perché è nel buio che si vede per davvero.
Quello che vorresti non è saggio. E tu sei saggia, anzi saggissima. 😁
In alcuni giorni scegli il silenzio perché ti sembra tutto senza senso. Non è attesa ma distacco. Sei semplicemente altrove.
Ma quanto deve essere difficile...
Credo che nel raccontarsi ci sia una straordinaria forma di generosità, che si impicca nella incapacità di spiegare, di spiegarsi, di interagire. Da tempo mi capita, racconto male, e poi mi interrompo. Sarà che rincorro delle sensazioni, fino a renderle aspettative, inevitabilmente violate, frustrate, frantumate. Non so scambiare, e mi inseguo in circolo. Davanti al teatro della vita le mie vene sono goffe pompe di sangue muto. Da sempre contano poco gli oggetti per me. Ho sempre tentato di praticare un evangelico distacco per tutto ciò che è materiale. Ed è così che ho sviluppato una strana affezione per l'anima, ed una incapacità di gestire le risorse. Io vivrei di pioggia e di contraddizioni. E queste parole non sanno affatto di anima, sono solo una scia, una registrazione piatta di una inquietudine. Eppure da qualche parte in questo momento una parte di me è immensamente felice. E io non la trovo.
E all'improvviso era tutto stranamente chiaro. E dolce. Di una dolcezza cruda, come piace a me. E lentamente mi riappriopriavo delle parole. E quel"abitudine a dimenticarmi era una parte di me, né giusta né sbagliata, solo assolutamente ferma, capace di radici profonde, radicate in me, nell'altra di me.
Trattengo la luna, anche se taglia.
No vabbè!
E mentre mi abbracci il mondo è bellissimo con il tuo cuore che mi batte addosso.