Ed è difficilissimo trovare solidarietà tra donne, reale, sostanziale, oltre ogni opportunusno ed artificio. Perché una donna sa come ferirne una altra, dove colpire e come farlo. Anche quando si fanno proclami e striscioni di sangue e vene. A me una volta per esempio è stato detto che era giusto, sì proprio giusto, che non avessi avuto figli, mutilandomi irreversibilmente il corpo e l'anima. Ero un albero senza frutto, un seme sperso nella terra. Ecco quella donna si ergeva sopra un piedistallo perché il suo corpo, il corso della sua esistenza la avevano resa madre. In barba alle lotte per il riconoscimento della donna come essere umano nella pienezza della sua dignità, forza e bellezza. Non ero stata una giusta ed opportuna 'fattrice'. E la mia vagina, il mio utero, le mie ovaie erano più importantii di ogni altro anfratto del mio esistere. Più della mia mente, del mio cuore, delle mie mani e delle carezze che ho dato. Più dell'amore dato e di quello ricevuto.
E la cosa assurda che queste dichiarazioni erano di una donna. Eva contro Eva nello show dell'orrido.
Non ho bisogno di rivendicare la mia splendida dimensione di donna. Perché io lo sono, sono donna e nessuno più potrà svilirlo, neanche tentare di farlo.
E ogni giorno nella mia solitudine ritrovo una verità difficile ma vera.