Internet, i giovani e i social network
Se cerchiamo la definizione di internet troviamo la seguente dicitura: "Internet è una rete ad accesso pubblico che connette vari dispositivi o terminali in tutto il mondo. Dalla sua nascita rappresenta il principale mezzo di comunicazione di massa che offre all'utente una vasta serie di contenuti potenzialmente informativi e di servizi". Dove abbiamo trovato questa dicitura? In internet ovviamente. Proprio qui infatti, nel web, sono contenute praticamente tutte le informazioni che ogni giorno cerchiamo per svolgere un tema, un compito o per essere aggiornati in tempo reale su ciò che sta accadendo nel mondo.
Internet è, al giorno d'oggi, un potentissimo mezzo di comunicazione. I giovani navigano in internet tutto il giorno e usano le reti per poter comunicare tramite i social e applicazioni di messaggistica istantanea come Whatsapp e Telegram. Se si vuole essere informati sulle ultime notizie dell'Italia o del mondo intero, o stiamo cercando informazioni su un determinato tema, basta aprire un browser e digitare ciò che stiamo cercando nella stringa dedicata dei motori di ricerca: in pochi istanti si apriranno davanti agli occhi migliaia di pagine e siti che trattano proprio di quel determinato argomento. Inoltre, con internet, sono arrivati anche i social network come Facebook che ci permettono di comunicare con amici vicini e lontani, condividendo contenuti di ogni genere. Ad un primo sguardo superficiale non si può che notare come internet sia una vera e propria "manna dal cielo". La comunicazione è resa velocissima, la fruizione di notizie è immediata, le possibilità di approfondimento e conoscenza di temi e argomenti interessanti è ampia e ben fornita. Però. Già, perché come si suol dire non è tutto oro quello che luccica. Se da un lato internet è ricco di caratteristiche positive e pregi, dall'altra non mancano le controversie. Navigare in internet, ad esempio, non è sempre sinonimo di corretta informazione. Spesso infatti sentiamo parlare di fake news ossia notizie false o non verificate che vengono letteralmente lanciate nel web e, se non si conosce bene l'argomento o la notizia, possono essere considerate vere, anche se non lo sono. Inoltre un fenomeno recente, legato proprio all'avvento di internet, è il cyberbullismo. Nascosti dall'anonimato che internet fornisce ci sono dei ragazzi infatti che si fanno forti di questa condizione e la sfruttano per attaccare dei compagni di classe o degli amici, prendendoli in giro o divulgando foto private. Questo vortice di scherno spesso è molto pesante da gestire per i più giovani che si sentono come schiacciati da questi attacchi via web. Risulta quindi estremamente importante educare tutti ad un utilizzo corretto di internet: saper distinguere i siti attendibili da quelli falsi o tendenziosi, non approcciarsi via web a persone più grandi di noi anche se sembrano mosse dalle migliori intenzioni, non condividere ogni foto privata sui social... sono tutti piccoli accorgimenti che, spesso, vengono dati per scontati con conseguenze disastrose. In conclusione, risulta evidente che internet sia un mezzo molto potente e allo stesso tempo pericoloso. Come ogni cosa con cui ci approcciamo anche con il web bisogna fare sempre attenzione e, come ci ripetono spesso i nostri genitori, "usare il cervello". Le possibilità che ci fornisce internet sono potenzialmente infinite, ma bisogna sempre essere un po' sospettosi e, soprattutto, preservare la nostra privacy difendendoci così da attacchi esterni o da violazioni da parte di persone che non consideriamo "amici" e nemmeno conoscenti.
.....e si continua a sparare....
La storia del genere umano è caratterizzata dall’alternarsi di periodi di guerra e di pace che hanno modificato sia gli assetti territoriali che quelli politici e sociali delle popolazioni interessate. Una serie di battaglie che dura anni e anni, infatti, comporta per un Paese un costo elevatissimo in termini economici, ma soprattutto umani: le vittime crescono di giorno in giorno, lo stato in cui la società civile è costretta a vivere è contraddistinto da povertà ed angoscia.
I motivi che spingono verso la guerra sono i più svariati. Importante è il ruolo giocato dalle alleanze tra Stati, economiche e non, per le quali i conflitti in cui è coinvolto un determinato Paese si estendono direttamente o indirettamente molti altri. Ne sono una dimostrazione concreta i due lunghi scontri che hanno segnato indelebilmente la prima metà del sec. XX, per la loro dimensione intercontinentale sono chiamati rispettivamente Prima e Seconda Guerra Mondiale. Durante quest’ultima si è ricorsi a mezzi di distruzione di massa mai usati prima ovvero le bombe atomiche lanciate sulle città di Hiroshima e Nagasaki. Firmati gli accordi che ponevano fine a questa serie di attriti, il mondo intero è rimasto talmente sconvolto da questi eventi da decidere di creare organizzazioni internazionali a tutela di essa, in particolare l’ Organizzazione delle Nazione Unite, il cui scopo principale è il mantenimento della pace. Questo ente, sulla base di un complesso sistema decisionale che prevede il voto dei suoi membri, è abilitato a intervenire anche militarmente per porre rimedio a crisi particolarmente acute che mettono a rischio la sicurezza degli Stati che vi hanno aderito e non solo. L’ONU ha dovuto adeguarsi alle nuove modalità di attacco: se in passato la maggior parte degli scontri, se non tutti era armata, ai giorni nostri sono state elaborate strategie e mezzi che mantengono tuttavia gli stessi esiti distruttivi specialmente sotto il profilo morale. Gli attentati terroristici sono una vera e propria forma di guerra non tradizionale i cui fronti sono costituiti dallo Stato Islamico (l’Isis), un gruppo radicalizzato della religione islamica, e dai “Paesi Occidentali” (Europa e America). La loro violenza è caratterizzata dall’imprevedibilità sia di tempi che di modus operandi; tendono a colpire direttamente la popolazione civile nei luoghi dove svolge le sue attività quotidiane. Collegata all’Isis è anche la sanguinosa guerra in Siria che sta devastando il Medio Oriente e mietendo un altissimo numero di vittime molte delle quali bambini. I giornalisti non sono gli unici a raccontarci episodi di questo genere: l’arte tramite le sue svariate forme ci presenta con le sue opere sia la dimensione generale che le sfaccettature di diversi episodi cruenti. Rispetto alla produzione letteraria, ad esempio, molti autori famosi del Novecento hanno vissuto sulla propria pelle l’esperienza della guerra affrontandola con atteggiamenti diversi: Gabriele D’Annunzio, spinto dall’ambizione di rendere l’Italia forte e grande agli occhi delle altre Nazioni era interventista, mentre Primo Levi descrive nelle sue poesie la durezza della vita dei soldati nelle trincee. La maggior parte dei sopravvissuti a queste tragedie, risente a posteriori delle condizioni estreme a cui hanno resistito e degli orrori che hanno visto, tanto da subire gravi traumi psicologici.
L’evoluzione delle società è un fattore che dovrebbe limitare le fasi di contrasto, eppure ancora oggi non sono poche le persone costrette a vivere nella paura e sotto la minaccia delle bombe. Le differenze fisiche e culturali ci rendono unici, ma talvolta sono proprio loro a provocare dei conflitti: tante idee diverse possono infatti collidere. Comunità sviluppate dovrebbero essere in grado di usare le parole per risolvere i loro dissidi interni ed esterni piuttosto che fatti che possono avere conseguenze disastrose su popoli interi.
...Con amicizia ed affetto
RIECCOMI....sono ritornato finalmente!!!!!!!!...
e come diceva il grandissimo Eduardo :
“adda ’ passa’ a nuttata”e perciò… dopo la tempesta viene la quiete… Sto più in forma di prima, ho riacquistato più fiducia e tenacia dopo un periodo non certamente tranquillo per lavoro e salute e solo con il conforto della mia compagna di vita, mia moglie, ho potuto risollevarmi e continuare con più forza ed audacia a combattere….
……….E ADESSO sopportatemi…..se volete…..
Angelo
.......A.A.A.....
A tutti quelli che in tutto questo tempo mi hanno sostenuto, che mi hanno sorretto con consigli, suggerimenti , opinioni, considerazioni ed opinioni, che mi hanno sopportato, che mi hanno emozionato con il loro blog, insomma a Voi Tutti che mi avete apprezzato ed odiato anche, voglio rivolgerVi un caloroso ed ossequioso abbraccio nonchè un affettuosissimo saluto di arrivederci, perchè, purtroppo, dovrò assentarmi per una settimana per impellenti ed urgenti problemi di lavoro.
Un Grazie e un Arriverderci...
CIAOOOOO!!!
Angelo
...Curiosità....
Ad Aprile scorso un piccolo aereo da turismo ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza perchè nella cabina di pilotaggio c'era un cobra. Fortunatamente il pilota sudafricano non si è fatto prendere dal panico ed è atterrato con successo senza farsi mordere dal serpente.
Secondo uno studio pubblicato su di una rivista scientifica americana spoecializzata ed accreditata sulla salute, il rumore persistente del traffico è in grado di aumentare la nostra pressione arteriosa e di conseguenza aumenta il rischio di malattie cardiovascolari.
La nazione che consuma il maggior quantitativo di carne al mondo sono gli Stati Uniti: si stima che in media, uno statunitense ne mangi circa 97 chilogrammi in un anno. Seguono a ruota gli australiani con 92 chili a testa e gli argentini con 89 chili procapite.
Nell'Aprile del 2022 una donna ha rubato una giacca blu esposta al Museo di Picasso a Parigi, non sapendo si trattasse di un'opera dell'artista catalano Oriol Vilanova. La giacca in effetti poteva essere indossata dai visitatori, ma il furto non era contemplato
Il lavoro, i giovani e...la disoccupazione giovanile...
Il tema del lavoro è infatti un argomento molto caldo in questa epoca, soprattutto per quanto riguarda il mondo dei giovani. Nei programmi elettorali politici infatti troviamo spesso "l'occupazione giovanile" tra i punti cardine dei manifesti dei candidati alle elezioni, ad esempio. Il motivo è semplice: entrare a tutti gli effetti nel mondo del lavoro è molto complicato in questi anni, soprattutto per i giovani.
Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, questo è innegabile, eppure i cambiamenti in corso stanno rendendo sempre più difficile riuscire a trovare un posto fisso. Queste due parole infatti sembrano oggi retaggio di un'epoca passata in cui, una volta fatto il colloquio in un'azienda si entrava direttamente a lavorare. Un'epoca che risale a circa 30/40 anni fa. Oggi il mondo del lavoro per i giovani è una sorta di giungla in cui capacità e competenze servono, ma sembrano non essere mai abbastanza. Le offerte di lavoro prevedono infatti quasi sempre un periodo di prova, ma al termine dello stesso non è mai chiaro cosa succederà. Si può essere assunti tramite un contratto di apprendistato in cui l'azienda si impegna a formare e, si spera, ad assumere il giovane per un primo inserimento lavorativo. Oppure, altra esperienza lavorativa per i giovani è il tirocino o stage. Ha una durata variabile tra i 6 e i 12 mesi e prevede un piccolo rimborso spese. Una volta terminata l'esperienza però non è certo che il giovane venga assunto. Infine vi è l'opzione del servizio civile. Sono tutte possibilità che aprono le porte del mondo del lavoro ai giovani, ma il tasso di disoccupazione in Italia, sebbene sia in diminuzione, è comunque sempre alto e avere un lavoro fisso e continuativo spesso sembra un miraggio. Percorsi mirati accanto a incentivi per le aziende che decidono di assumere gli apprendisti, ma l'idea di un contratto a tempo indeterminato continua a spaventare molto le aziende che, spesso, scelgono magari di assumere un ragazzo, ma lo fanno con contratti a tempo determinato. Senza contare il trucco del licenziamento seguito da una riassunzione che, purtroppo, le aziende mettono in atto per prolungare i contatti precari e non garantire certezze ai ragazzi. In un contesto così è semplice capire il motivo per cui il fenomeno denominato dei "cervelli in fuga" è sempre più attuale. Molti giovani infatti preferiscono tentare di entrare nel mondo del lavoro all'estero dove sembra più semplice riuscire a trovare un lavoro stabile o, piuttosto, cambiare spesso lavoro, ma avendo diverse opzioni a disposizione e anche ben retribuite. All'estero poi alcune professioni "nuove", legate al web e al mondo dei social sono poi ufficialmente riconosciute. Molte aziende infatti decidono di inserire in organico dei social media manager, figura che in Italia sta ancora faticando a trovare una collocazione ben precisa.
In conclusione, è evidente che inserirsi nel mondo lavorativo in Italia sia complicato nonostante sia una necessità impellente per una grande fetta di giovani aspiranti lavoratori pieni di voglia di fare. La situazione è critica per via di un vuoto legislativo che si è protratto per anni e di cui, oggi, sono le nuove generazioni a farne le spese. La speranza è che, a breve, vi sia una netta sferzata sia nell'economia che nel mondo politico per dare la possibilità ai giovani laureati di trovare un lavoro in Italia senza dover, per forza, guardare all'estero per immaginare un futuro.
Internet e .....i social network..
Internet è, al giorno d'oggi, un potentissimo mezzo di comunicazione. I giovani navigano in internet tutto il giorno e usano le reti per poter comunicare tramite i social e applicazioni di messaggistica istantanea come Whatsapp e Telegram. Se si vuole essere informati sulle ultime notizie dell'Italia o del mondo intero, o stiamo cercando informazioni su un determinato tema, basta aprire un browser e digitare ciò che stiamo cercando nella stringa dedicata dei motori di ricerca: in pochi istanti si apriranno davanti agli occhi migliaia di pagine e siti che trattano proprio di quel determinato argomento. Inoltre, con internet, sono arrivati anche i social network come Facebook che ci permettono di comunicare con amici vicini e lontani, condividendo contenuti di ogni genere. Ad un primo sguardo superficiale non si può che notare come internet sia una vera e propria "manna dal cielo". La comunicazione è resa velocissima, la fruizione di notizie è immediata, le possibilità di approfondimento e conoscenza di temi e argomenti interessanti è ampia e ben fornita. Però. Già, perché come si suol dire non è tutto oro quello che luccica. Se da un lato internet è ricco di caratteristiche positive e pregi, dall'altra non mancano le controversie. Navigare in internet, ad esempio, non è sempre sinonimo di corretta informazione. Spesso infatti sentiamo parlare di fake news ossia notizie false o non verificate che vengono letteralmente lanciate nel web e, se non si conosce bene l'argomento o la notizia, possono essere considerate vere, anche se non lo sono. Inoltre un fenomeno recente, legato proprio all'avvento di internet, è il cyberbullismo. Nascosti dall'anonimato che internet fornisce ci sono dei ragazzi infatti che si fanno forti di questa condizione e la sfruttano per attaccare dei compagni di classe o degli amici, prendendoli in giro o divulgando foto private. Questo vortice di scherno spesso è molto pesante da gestire per i più giovani che si sentono come schiacciati da questi attacchi via web. Risulta quindi estremamente importante educare tutti ad un utilizzo corretto di internet: saper distinguere i siti attendibili da quelli falsi o tendenziosi, non approcciarsi via web a persone più grandi di noi anche se sembrano mosse dalle migliori intenzioni, non condividere ogni foto privata sui social... sono tutti piccoli accorgimenti che, spesso, vengono dati per scontati con conseguenze disastrose.
In conclusione, risulta evidente che internet sia un mezzo molto potente e allo stesso tempo pericoloso. Come ogni cosa con cui ci approcciamo anche con il web bisogna fare sempre attenzione ed "usare il cervello". Le possibilità che ci fornisce internet sono potenzialmente infinite, ma bisogna sempre essere un po' sospettosi e, soprattutto, preservare la nostra privacy difendendoci così da attacchi esterni o da violazioni da parte di persone che non consideriamo "amici" e nemmeno conoscenti.
Non puoi semplicemente sederti ed aspettare che le persone Ti diano il sogno dorato; devi uscire e fare in modo che Ti accada…..
Il cambiamento climatico...
(considerazioni e riflessioni)
Il nostro Pianeta è a rischio e lo vediamo giorno dopo giorno. Gli scienziati sono preoccupatissimi di quello che sta succedendo al nostro pianeta, a cominciare dal riscaldamento globale che provoca lo scioglimento dei ghiacciai, l'aumento dell'effetto serra e il dilagare del buco dell'ozono. Ma non solo: anche l'utilizzo della plastica in maniera smodata sta inquinando talmente tanto i nostri mari da rendere praticamente "normale" sentire al telegiornale notizie inerenti animali morti per colpa delle plastiche o scoprire nei pesci che noi mangiamo grandi quantità di microplastiche. Altri elementi che stanno portando a dei gravi cambiamenti climatici, che stanno distruggendo il nostro pianeta, sono le industrie, ad esempio, o l'utilizzo di gas e carburanti tossici.
Tantissime sono le star che sono impegnate per difendere il nostro pianeta dai cambiamenti climatici come, ad esempio, Leonardo DiCaprio. L'attore, più di una volta ha fatto dei discorsi pubblici proprio per cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica su questo argomento. L'unica cosa che possiamo fare è controllare le nostre azioni future, cambiare stile di vita, moderare i consumi, partecipare alla vita pubblica e usare il voto per comunicare ai nostri politici che siamo a conoscenza della verità sui cambiamenti climatici".
Tra le principali cause dei cambiamenti climatici purtroppo ci sono il petrolio e i combustibili fossili che oggi sono ovviamente alla base di tutta l'economia mondiale. Nonostante sia noto a tutti che le risorse di petrolio siano inquinanti (oltre che limitate) e che sarebbe molto più utile ed ecosostenibile affidarsi a delle energie rinnovabili come l'energia eolica, solare ed elettrica, i "grandi del mondo" sembrano non accorgersene. Diventa quindi fondamentale sensibilizzare i potenti all'utilizzo delle fonti di energia rinnovabili: se è vero che questo tipo di energia non riesce al momento a coprire tutto il fabbisogno energetico mondiale, è vero anche che solo grazie a una reale volontà politica di cambiare le cose, in sinergia con il settore economico, si può iniziare a cambiare direzione, iniziando a ridurre gli sprechi e a investire di più sulla ricerca e la produzione di energie rinnovabili. Tra le altre cause che portano ai terribili cambiamenti climatici troviamo l'aumento nell'aria di anidride carbonica che intrappola nella nostra atmosfera il calore, aumentando così le temperature con il conseguente scioglimento dei ghiacciai artici.La domanda quindi non è cosa possiamo fare noi per cambiare la situazione, ma quando inizieremo a farlo veramente. Una volta individuate e capite le cause bisogna cercare di agire e non pensare che se ne occuperà qualcun altro. Bisogna agire immediatamente su diversi punti: cercare di ridurre drasticamente l'emissione di CO2 quindi il consumo di combustibili fossili, ripristinare le foreste fermando la deforestazione, ridurre gli sprechi e diminuire ovviamente l'utilizzo della plastica. Anche nel nostro piccolo ogni gesto come la raccolta differenziata, comprare alimenti con meno imballaggio possibile o spegnere l'acqua e la luce quando non la stiamo utilizzando diventa un grande passo per la salvaguardia del pianeta.