Il respiro
è il nostro primo dono e l'ultimo saluto. Eppure, un respiro consapevole può diventare un'ancora, una cura per il corpo e la mente, un rifugio nelle tempeste della vita.
RESPIRA E VIVI
Il respiro
è il nostro primo dono e l'ultimo saluto. Eppure, un respiro consapevole può diventare un'ancora, una cura per il corpo e la mente, un rifugio nelle tempeste della vita.
RESPIRA E VIVI
Ci sto ancora pensando.
Devo scrivere un post, ma non so di cosa.
Leggendo qua e là, le domande si affollano nella mente, senza risposte semplici.
Sono frammenti isolati o pezzi di un mosaico più grande?
C'è chi si racconta, aprendo uno squarcio nella sua vita, per poi sparire dietro un profilo che si autodistruggerà, come se volesse cancellare ogni traccia.
C'è chi indossa maschere diverse, vivendo più versioni di sé, e chi manda messaggi da pseudonimi, parlando di una "te" che nemmeno riconosci.
E poi ci sono loro, che si fanno passare per moderatori, dispensando dati farlocchi con l'aria di chi possiede la verità. C'è chi sfoggia atteggiamenti teatrali, chi combatte contro tutti, chi parla di scheletri e chi di bugie.
E poi ci sono i like inaspettati, quelli che uniscono parti "avversarie," come se il confine tra verità e menzogna fosse sempre più sottile. E intanto, fuori stagione, piove e grandina. È surreale, come se anche il cielo volesse mettere in scena il suo spettacolo assurdo.
Quanto di quello che vediamo è reale? Quanto è costruito ad arte?
E alla fine, una domanda resta: chi sono io, in mezzo a tutto questo?
E voi? Chi siete davvero?
☆Sono la vita, la gioia, il morso alla mela☆
…i succhi che colano sul viso, il profumo del pane al mattino, la nebbia che offusca la vista e appanna lo sguardo. Sono acqua salata che asciuga a contatto con la pelle.
Sono la tempesta che colpisce a salve, ma fa comunque male. Sono la notte ed il giorno, l’eclissi di luna.
Sono, certo, sono anche sangue e lacrime, sono parole…
Parole che penetrano e si incastrano dentro il cuore, come lame o piume, come carezze o strette.
Come mi sentirò, io sarò.
Sono comunque…
un’onda che si adatta alla riva, un fuoco che danza al vento, un’essenza che non si spegne mai.
"Che i venti della purezza e della guarigione ti avvolgano, che la luce divina risplenda sul tuo cammino e che l'energia dell'amore universale ti conduca verso giorni sereni e colmi"
Il mio equilibrio attuale si regge su due stampelle. E sapete cosa mi hanno insegnato? Che l'autosufficienza è importante, ma che c'è anche grande forza nell'accettare il sostegno degli altri. Le stampelle non sono solo un simbolo del mio percorso fisico, ma anche un monito: non sempre dobbiamo camminare da soli. La condivisione e il supporto reciproco sono l'essenza di ciò che ci rende umani.
E così, tra un passo incerto e una riflessione profonda, continuo a imparare, con un pizzico di gratitudine per chi e cosa mi aiuta a restare in equilibrio.
Avere una mente che naviga nelle emozioni è un dono... ma anche un'arma a doppio taglio. Scrivo perché, nella vita reale, non posso esporre tutto ciò che mi passa dentro. I filtri sono necessari, ma a volte soffocano la vera essenza di ciò che sentiamo. C'è qualcosa di magico nello scrivere di getto: le parole vibrano, portano con sé l'energia grezza delle emozioni. Ogni volta che tento di aggiustarle, di renderle più accettabili o digeribili, sento che perdono forza. È come se, nel limare le parole, smussassi anche l'anima che le ha generate.Scrivere mette a nudo, ma dietro uno schermo di anonimato, o quasi. È un rifugio, un luogo dove posso essere autentica, senza paura del giudizio. Questi pensieri sono nati dopo essermi confrontata con qualcuno... perché tutti siamo un po' scrittori e poeti, no? E se non lo siamo, magari dovremmo esserlo. Del resto, siamo o non siamo italiani?
Adoro la pioggia, quel momento in cui tutto si ferma, il silenzio non come muro, ma presenza, un ritorno a se stessi. Anche i silenzi condivisi hanno qualcosa di magico , pieni di connessione e autenticità.
A volte, invece, le parole sembrano solo un riempitivo inutile, un rumore che copre il vuoto… quel vuoto che, se ascoltato, potrebbe aiutarci a conoscerci davvero. Non sono fatta per battaglie che non capisco, né per quelle che non mi appartengono. Non c’è spazio nella mia vita per la maleducazione, la cattiveria gratuita o il pettegolezzo. Credo invece nel rispetto degli spazi, nel non essere quella voce dissonante nella vita degli altri.
La voce, a volte, può essere un dono, ma altre una maledizione. C'è chi impazzisce perché non può spegnere quel continuo frastuono. Perde il contatto con la realtà e ne vive una angosciante, intrappolato in un mondo di caos e assenza di quiete.
Essere presenti è importante, sì, ma con leggerezza, senza rompere gli equilibri. La vera connessione non ha bisogno di parole forzate o gesti invadenti; a volte, il dono più grande è il silenzio, condiviso o lasciato.
Mi dipingono come un istrione, ma io non lo sono. Non sono sempre quella figura teatrale che indossa maschere e recita parti. C'è di più, molto di più.
Sono come le scatole cinesi: ogni strato svela un nuovo mistero. E, in fondo all'ultima scatola, troverete un fiore di ciliegio. Aprirla significa non vedere me, ma uno specchio… uno specchio che riflette ciò che amate di più.
Avete capito? Alla fine, siamo tutti istrioni di noi stessi. E se cercate qualcosa in me, forse state cercando voi stessi.
E con questo pensiero, vi auguro una giornata piena di meraviglia e leggerezza, come un soffio di primavera che vi accarezza il viso.
Nonostante tu sia
La mia rondine andata via
Stessa luna a metà
Sei nel cielo sbagliato
Il vuoto lasciato da chi ha camminato accanto a noi non è mai semplicemente un'assenza: è un'eco, un sussurro che ci accompagna nei giorni e nelle notti, un'ombra che danza con noi nei ricordi. La perdita non è sempre un addio; a volte è un cambiamento, un ritirarsi di orizzonti che un tempo sembravano infiniti.
In questa mancanza, c’è spazio per l’accettazione che non è una resa, ma un abbraccio gentile alla realtà. È il dono del perdono, non solo verso l’altro ma anche verso noi stessi, per le parole non dette e i gesti non compiuti. È il lasciar andare senza dimenticare, il riconoscere che l’amore, in tutte le sue sfaccettature, non si spegne mai davvero.Pensare a chi è stato importante risveglia un calore unico, che non conosce rancore né rimpianti, ma si tramuta in un augurio sincero: la speranza di una vita felice per loro, dove il bene che abbiamo provato continua a brillare, trasformandosi in un augurio silenzioso ma eterno.
Vivo dentro di me, nella piacevolezza di una realtà creata con amore. Fuori, il caos, che osservo con l'occhio di una madre indulgente. Sono più vicina agli antenati che ai discendenti. Tutto il lavorio che vedo è caos, in cui nulla è come appare. L'occhio, catturato dall'illusione, annebbia la mente con il canto di una sirena. E io mi perdo su percorsi di immagini e parole che raccontano di un mondo alla ricerca del sé.
"Come i fiori di ciliegio che sbocciano e si disperdono nel vento, la vita è un intreccio di bellezza effimera e memoria eterna. Ogni petalo caduto si posa come un eco silenzioso degli antenati, una guida saggia che illumina la fragile perfezione del presente."
I sogni degli ultimi tempi sono davvero strani. Stanotte ho sognato di aprire un torace, prelevare un cuore e tenerlo pulsante tra le dita. Ho provato un incredibile senso di onnipotenza, come se avessi il controllo totale sulla vita stessa. Ora che ci penso, è qualcosa che avrei desiderato anche nella realtà, magari senza l'atto dell'espianto. avvolgere con le mani un cuore caldo , sentirlo pulsare. Una sensazione di connessione e potere che difficilmente si può descrivere a parole.