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FemmeNoire 19 ore fa

 

 

 

 

 

 

 

                Chi mi piace?

                 Quelli veri!

Quelli che non sono d'accordo con tutto, che non vanno d'accordo con tutti.

Coloro che possiedono valori forti e non si lasciano corrompere in alcun modo.

Mi piacciono le persone di buon senso, che non hanno paura di ammettere i propri errori e di non avere risposte a tutto.

Mi piacciono coloro che, riconoscendo i propri sbagli, si impegnano a non ripeterli, capaci di assumersi le conseguenze delle proprie azioni.

Le persone attente, che osservano, che si fanno idee ma non giudicano, sempre autentiche e sincere, sé stesse in ogni situazione. Stanno con te solo se ci stanno bene. Quelli che possono dirti in faccia verità che fanno male, ma che mai sarebbero in grado di pugnalarti alle spalle.

 

 

 

 

 

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82
FemmeNoire 07 aprile

 

 

 

 

 

 

 

   Spesso ci portiamo dietro delle zavorre, materiali ed emotive.
Quelle materiali ce ne rendiamo conto, ad esempio, durante un trasloco, quando riempiamo gli scatoloni con oggetti che non abbiamo mai utilizzato e che sappiamo non utilizzeremo mai. In realtà, potremmo semplicemente buttare via tutto. Nel secondo caso, quello emotivo, si manifesta quando permettiamo a un problema di influenzare la nostra felicità per anni. In realtà, potremmo ragionare: questa cosa non la posso controllare tanto meno cambiare, però sì , posso decidere come reagire magari, liberandomene e basta! (Se analizzassi con una “lente” le circostanze della vita che più mi hanno affaticato, scoprirei che sono stata io complice della situazione in cui mi trovavo e delle zavorre che portavo.)

 Purtroppo non ci sono formule magiche per imparare a valutare tutti i pesi che a volte gravano sul nostro animo e a farli scivolare via con gesti in modalità automatica. Bisogna adottare uno stile di vita più sereno, consapevole, con maggiore leggerezza, equilibrio, soprattutto bisogna imparare a non aggrapparsi ostinatamente a tutto : esiste il distacco. 

 

 

 

 

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79
FemmeNoire 05 aprile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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65
FemmeNoire 04 aprile

 

 

   

 

 

 Una strage inarrestabile : una donna viene uccisa ogni cinque giorni. Le ultime due vittime, Ilaria e Sara, sono state brutalmente assassinate a coltellate. Vittime e carnefici poco più che ventenni. Non riesco a immedesimarmi nel dolore delle loro madri, dei loro padri e di tutti coloro che le amavano. Che dolore soffrono?

Rifletto, come madre, su eventi inimmaginabili. Non so come e cosa esprimere, ma non posso ignorare ciò che è accaduto e continua incessantemente. E' inquietante!

Un pensiero va a chi è rimasto.

 

 

-Quante persone soffrono in silenzio, osservando senza riuscire a capire perché una parte di loro sia stata strappata via con tanta brutalità. Non cercano più comprensione, ma solo rispetto. Sono intrappolate in un vortice senza uscita all'interno di questo mondo malato.

Chi infligge dolore, chi toglie la vita; chi fermerà questa cancrena?

Quali parole e quali abbracci possono davvero confortare chi ha visto la propria figlia fatta a pezzi e riposta in una valigia? Quale giustizia può eguagliare una perdita così  straziante?        Nessuna!!!

 

Persone che si alzeranno ogni mattina; l'alba arriverà, ma loro non riusciranno più a vedere il sole. -

 

 

 

 

 

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62
FemmeNoire 01 aprile

 

 

 

 

 

  Mi trovo d'accordo con un pensiero comune: alcune donne possono essere davvero irritanti, molto irritanti.

Probabilmente, a causa del loro ruolo, le donne affrontano un carico mentale maggiore, dovuto alle molteplici responsabilità che devono gestire: lavoratrice, madre, organizzatrice della famiglia. Potrei riassumere tutto questo con il termine "multitasking". È importante riconoscere e rispettare questi sforzi.

Tuttavia, a volte questo si traduce in comportamenti che possono risultare fastidiosi, come essere eccessivamente pignole, tirare in ballo continuamente i "diritti delle donne" in situazioni banali, lamentarsi costantemente, contraddire o criticare senza sosta. -

 “Una che voce che diventa un tarlo nel cervello”-

Se si vogliono giuste attenzioni, si comunica diversamente.

Questo modo di relazionarsi con gli altri, definito "sindrome di Calimero", risulta stancante e  allontana.

Un esempio di ciò è la moglie di Socrate, che solo lui riusciva a prendere con filosofia. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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68
FemmeNoire 31 marzo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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65
FemmeNoire 28 marzo

 

 

 

 

 

 

 

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78
FemmeNoire 27 marzo

 

 

 

 

 

 

   

 

  ✧Con l'uso dell'intelligenza artificiale, alcuni individui rubano l'identità altrui per mettere in atto truffe. Un caso emblematico è il professor Matteo Bassetti, noto infettivologo genovese, la cui foto e nome vengono sfruttati per pubblicizzare e vendere prodotti (dicasi) medici. Molti, vedendo l'immagine del professore, vengono indotti ad acquistare articoli di dubbia provenienza e senza alcuna efficacia, che si rivelano essere vere e proprie truffe.

Da più tempo, molte persone hanno creato un'identità virtuale, dando vita a una sorta di esistenza parallela online, ricca di menzogne: utilizzano nomi fittizi, mostrano foto false e descrivono lavori improbabili. Non è necessario violare la privacy propria o altrui, e non intendo dire questo, ma alcuni costruiscono un'immagine di sé così distante dalla realtà, grazie a bugie e abbellimenti, che finiscono per confondersi e non ricordare più cosa sia vero e cosa sia falso di ciò che hanno messo in vetrina.

 

I primi (con l'intelligenza artificiale) vogliono vendere.

I secondi (con l'identità virtuale) vogliono vendersi.

 

 

 

 

 

 

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66
FemmeNoire 25 marzo

 

 

 

 

 

 

 

Durante una discussione, può succedere di sentirsi feriti da alcune parole che, in realtà, non ci riguardano affatto. Reagiamo in maniera apparentemente ingiustificata, ma in realtà è stato toccato un nostro punto sensibile, il nostro “tallone d'Achille”, risvegliando una vecchia ferita e provocando una reazione intensa. Si tratta di una reazione inconscia: al dolore, rispondiamo con la rabbia. Mostriamo le zanne, in modo obiettivamente esagerato; tuttavia, questa reazione ci dà l’occasione di osservarci con più attenzione e di capire cosa di preciso è scattato in noi. Le nostre azioni possono essere la punta di un iceberg: manifestazione di una ferita interiore più profonda che si nasconde nell'inconscio. Nel libro “Le cinque ferite e come guarirle” di Lise Bourbeau, si evidenzia che ci sono esperienze riguardanti il nostro passato, in grado di compromettere la nostra sopravvivenza: l'abbandono, il rifiuto, l'umiliazione, il tradimento e l'ingiustizia. L'autrice ci invita a riflettere su quale di queste categorie possa corrispondere al nostro punto dolente, in modo da chiarire meglio la sua natura. Affrontare quel “dolore assopito che riemerge inaspettatamente” è fondamentale, come suggerisce Kenji Miyazawa-

 

Noi dobbiamo abbracciare il dolore e bruciarlo come combustibile per il nostro viaggio.”

 

 

 I mostri che abbiamo dentro di noi devono essere​ disinnescati, prima o poi.

A volte basta riconoscerli, altre volte è necessario affrontarli e combatterli, affinché non interferiscano 

con  il nostro viaggio.                    

 

 

 

 

 

 

 

 

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60
FemmeNoire 24 marzo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ridere non è solo contagioso, ma è anche la migliore medicina” (cit.)

 

L'umorismo è uno dei fattori che contribuiscono al benessere e alla soddisfazione personale. È importante saper rilassarsi e divertirsi, accettando le contraddizioni della vita; per questo motivo, l'umorismo ci aiuta a affrontare meglio i problemi.

Le risate, espressione di gioia e divertimento, hanno effetti straordinari sul nostro benessere fisico e psicologico. Non riesco a capire perché molte persone si sentano o desiderino apparire serie; non sorridono MAI, non ridono MAI e non si scompongono per NULLA, credo che temano di perdere la propria dignità mostrando un po' di umorismo.

È importante distinguere tra umorismo e comicità: mentre la comicità provoca reazioni immediate e istintive attraverso colpi di scena che scatenano il riso, l'umorismo è un processo intellettuale. Quest'ultimo richiede un'analisi e, accompagnato da un atteggiamento di affettuosa simpatia, mira a suscitare un sorriso.

 

- Davanti a me c'è un uomo che russa e una donna che ride delle sue imperfezioni.L'amore dovrebbe essere questo. Riuscire a ridere di ciò che da soli ci farebbe vergognare, imbarazzare. E invece lei ride. E lui ride. E io in quelle risate ci vedo tutto l'amore del mondo -                        [Mary Baccaglini]

Questo un esempio di intelligenza unita a un buon senso dell'umorismo: se lo perdi, smetti di essere intelligente.

 

 

 

 

 

 

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