Quando certe canzoni parlano al posto mio...
Quando certe canzoni parlano al posto mio...
Sono divisa tra un misto di incazzatura e delusione, detesto sentirmi così, questo è uno dei lati di me che proprio non sopporto, perché più mi sento così e più non mi riesce di far uscire quello che provo, sono questi i momenti in cui divento molto respingente e mi chiudo nelle mie difese, anche scrivere diventa più complesso, eppure la scrittura è la voce più vera di me, c'è sempre un motivo per cui io mi ci rifugio, anche adesso, perché invece di tenermi tutto dentro come normalmente accade, ho bisogno di lasciare andare queste mie...non so nemmeno come chiamarle..diciamo sensazioni.
Non amo dilungarmi su qualcosa che definirei banalmente astratto, che so, come un sentimento che si prova ma non si vede, ma sentire la concretezza di questi miei pensieri, per una volta senza mettermi di schiena a qualcosa che provo in una parte di me, scappando dai miei stessi sentimenti confusi e troppo rumorosi.
Eh già...quanto è difficile scavare nel dentro di qualcuno, in questo caso dentro se stessi...si finisce per entrare in un vortice di conflitti, domande, dubbi, un pieno caos insomma. Inutile raccontarmi la sciocca bugia che non amo mostrare il mio dentro, a volte vorrei davvero che qualcuno avesse quella capacità e quel coraggio di andare oltre un muro di diffidenza e paura che ho costruito nel tempo...ma so bene che questo potrebbe non accadere mai, amo essere realista fino in fondo e non raccontarmi bugie.
Più scrivo e più sento scorrere fuori queste sensazioni...sorrido... perché nonostante tutto, anche dentro un momento di scazzo, scrivo con tutta me stessa e con quella passione viva, ed è così che viene fuori un altro pezzo di me, come quei puzzle che si formano con più difficoltà e concentrazione, incastro le mie emozioni alle parole non dette...e tante cose nascoste in me.
Come vorrei dire in un solo attimo tutto quello che sento, spegnerla questa testa perennemente accesa, liberarmi dalla paura costante di poter sbagliare nell'essere me stessa, togliendomi per un momento la corazza. Vorrei che in questi attimi ci fossero occhi capaci di leggere nei miei senza il bisogno di parlare...di essere stretta forte... a fanculo tutte le mie difese, barriere, tutto quello che mi impedisce di lasciarmi andare, ma è più forte di me, senza una spessa armatura mi sento completamente vulnerabile di fronte ai miei sentimenti. E allora che parlo a fare? A cosa serve mettere su pagine delle cose che forse non riuscirei mai a dire guardando realmente negli occhi qualcuno e provando sempre il timore di essere ferita...se ascolto la testa mi lascio travolgere da tantissimi pensieri, se ascolto il cuore... bè... è tutto un susseguirsi di emozioni e sentimenti contrastanti che non riesco a spiegare e spiegarmi, a cui spesso cerco di non dare voce. La verità è che sono davvero un casino. E allora invece di prendere la solita via di fuga scappando dai miei pensieri, mi rifugio in questo mio angolo, e nello sfogliare astrattamente queste pagine finisco per riempirle di vita vera, di tutto quello che vive dentro una donna che si riscopre ogni giorno...una donna che custodisce anche un po' di quella bambina che è stata, dalle insicurezze a tutto quello che nel crescere si trasforma o si perde nel tempo. Mi riesce sempre un po' difficile concludere un post, mi sembra sempre di avere tante cose ancora da dire ma poi restano in bilico, come dire, timorose di fare un tuffo dentro un mare troppo distratto e agitato...o forse mi sbaglio, quel mare è solo il mio dentro... perennemente agitato nella sua quiete apparente. Il mio dentro.
Ci sono delle giornate in cui apparentemente tutto sembra normale, la quotidianeità, il lavoro, la gente, le stesse facce, sì, più o meno...solo che arrivano anche quei momenti dove una volta chiusa la porta di casa, la realtà fuori viene risucchiata insieme a tutte le stronzate.
Ecco, quelle giornate le sento fortemente mie, perché nessuno a parte me può varcare la porta della mia intimità più profonda, estraniandomi volutamente un po' da tutti e tutto.
Mi viene in mente una frase che dá il titolo ad una pagina social che ogni tanto leggo e che dice "volevo parlare ma poi ho scritto", una semplice espressione che racchiude una grande verità, almeno per una come me che riscopre in alcuni periodi o momenti la bellezza e l'essenzialità della scrittura...da cosa dipende? Bè, potrebbero essere diversi i motivi, ma principalmente credo sia perché mi senta preda di alcune mie fragilità e paure più profonde, talmente sottopelle che se non sapessi quello che provo, faticherei a trovarle...oppure ho solo bisogno di lasciarle indietro, di provare a metterle un po' sotto al tappeto, forse può funzionare per qualche tempo, ma poi su quel tappeto finisco per inciamparci, rendendomi conto che nuovamente riaffiorano.
Ora il tappeto è come se lo avessi sdrotolato completamente e per forza di cose è venuta fuori anche tutta la polvere... inizialmente ignoro sempre ciò che sento, ma poi qualcosa sbatte forte in me, desiderosa di uscire, di aggrapparsi al fuori, e di conseguenza il mio corpo si rovescia come una bottiglia troppo piena, lasciando uscire il contenuto di ogni pensiero, insomma, tutto il mio casino interiore.
La scrittura in tutto questo è quella valida alleata che mi fa l'occhietto e quasi mi spinge a non mettermi nessun limite nello spogliarmi di me stessa, nel raccontare quello che normalmente maschererei con un sorriso, uno sguardo rivolto lontano o una controllata indifferenza. Sì, più certi momenti riscopro queste sensazioni e più ho bisogno di slegarmi da ogni paura, anche se non è per niente facile.
Anche adesso, tutto è nato così, un bisogno, una cosa fatta di getto, una frase, e così via, una sera come tante (apparentemente)...una sera che sa di tanti perché e tante altre cose ancora.
Ci sono periodi in cui non scrivo quasi mai, ed altri in cui basta un niente per rifugiarmi tra queste mie pagine. La mia mente è come un giradischi che gira e gira continuamente attraverso un vortice di tanti pensieri, domande, dubbi, qualcosa che è impossibile da spiegare, apparentemente sembro la classica ragazza vestita di normale indifferenza nel vivere la propria quotidianeità, il dentro però è tutta un'altra cosa. Solo io posso aggirarmi nel mio mondo caotico, fragoroso, apro stanze dove nessuno è mai riuscito a entrare, un po' per incapacità e un po' per le mie spesse barriere.
Certi momenti, entro in una di queste mie stanze, chiudendomi la porta dietro, cercando la mia totale tranquillità (chiamiamola così) poi tranquillità per modo di dire, quando mi confronto con quello che provo è sempre un conflitto, sono due persone in una, la parte più forte, razionale, profonda, e poi l'altra parte di me, quella anche autodistruttiva a volte, maledettamente fragile, insicura, tutto questo dentro un solo corpo, testa e cuore.
Incredibile quanto una persona possa custodire dentro di sé, ho imparato nel tempo a non giudicare chi non mostra le proprie emozioni, chi può sembrare freddo o distaccato, apparentemente menefreghista, perché sono proprio quelle le persone che sentono e stanno più male, perché sanno nascondere molto bene la loro anima. Forse io sono sempre stata una di queste persone, ma solo crescendo me ne sono resa conto. Non sono una che ama mostrare le proprie fragilità, difatti solo nello scrivere libero tutto di me, perché la mia corazza nella realtà di tutti i giorni è come se ormai me la fossi cucita addosso, è quel vestito fatto su misura per me, lo metto e lo tolgo solo quando sono nella mia bolla. A volte sì, ammetto che vorrei poterlo lasciare scivolare giù e spogliarmi di tutto quello che sono, mostrarmi a quegli occhi leali che ancora non ho trovato...e chissà se troverò mai... ma in fondo, ciò che so è che sento spesso di poter bastare a me stessa, forse sono abituata...abituata... proprio così. Non mi è mai piaciuto piangermi addosso, e non intendo farlo ora che sono più grande e so tenere nascoste molto bene le mie fragilitá.
La scrittura è la mia identità, basta entrare in questo mio piccolo spazio di mondo e inconsapevolmente si scava nel mio dentro, si finisce per fare un viaggio in un universo spesso nell'ombra ma vivo sottopelle. La mia porta non è sbarrata, ma solo socchiusa, io però sono sempre dietro quella porta, circondata dalle mie paure, a volte penso che un colpo di vento un po' più forte potrebbe spazzarle via, non lo so. A volte si avrebbe solo bisogno di mani capaci e delicate per entrare in certi mondi interiori, non c'è una chiave giusta, ma solo la capacità di volersi inoltrare oltre quello che non si vede, ed è raro che accada. Poi chissà...
Di solito quando mi metto a scrivere è sempre nei momenti in cui sento la mia anima un po' tormentata e mi rendo conto che ho bisogno di buttare fuori tutto quello che provo... sorrido e penso che fondamentalmente sono anch'io un po' estranea alle mie stesse emozioni, come se le riscoprissi nel tempo, come se "mi" riscoprissi di giorno in giorno, un po' questo mi fa paura, un po' accende il mio grande desiderio di vita, di sentirmi viva anche in mezzo a tutte le mie insicurezze e paure ben nascoste.
Questo è uno di quei momenti in cui sono divisa nel mio sentire e lasciarmi andare così di getto, e al tempo stesso nel mio restare in silenzio ad ascoltarmi semplicemente...forse è solo merito di queste vecchie canzoni di Nek che sto ascoltando in sottofondo, la mia amata musica, il mio mondo, il mio antidoto, la mia evasione da tutto il resto, o forse solo perché sentivo il bisogno in questi giorni di sfogliare le mie pagine virtuali e di ricominciare a riempirle, ma aspettavo il momento giusto, quello in cui so che le parole vengono fuori come un fiume in piena senza che nemmeno me ne renda davvero conto, ed è così che spengo la realtà fuori e lascio accesa solo la luce del mio mondo complicato. Respiro a pieni polmoni queste sensazioni, lascio che i pensieri facciano tutto il caos che vogliono nella testa... il cuore si spoglia e si libera di ogni emozione, ed io mi metto a nudo insieme a lui, quello che raramente accadrebbe davanti ad occhi estranei...e così guardo me stessa vestita soltanto di nuove sfumature, e quelle verità che mettono a tacere, anche se solo per pochi istanti, quelle solite ed eterne domande.
Sento che avrei tante cose da buttare fuori, ma ancora non riesco, ed io, guerriera di cristallo, mi scontro ancora contro il solido muro delle mie incertezze, ma non mollo, so che un giorno quelle mura riuscirò ad abbatterle, è solo questione di tempo...
Non mi adeguerò al mondo, io sono adatta a me stessa.
~Anais Nin~
Ero indecisa se scrivere qualcosa o no, e non per dire le solite e classiche banalità sul dispiacere per la morte di qualcuno del mondo dello spettacolo, ma perché questa volta è stato toccante il modo in cui una persona ha lasciato molto dietro di sé...sto parlando di te Raffaella, ti hanno scritto e dedicato di tutto in questi ultimi 4 giorni, dai vari artisti della tv, ai giornali, a chi ti era quotidianamente accanto nella vita privata. Io con questo semplice e timido pensiero, volevo dire solo che per quanto, aldilà di un mondo lontano come quello dello spettacolo, attraverso la tua umanità, i tuoi programmi televisi e canzoni, sei riuscita a portare molto nel cuore di tanta gente.
Ti hanno definito un'icona della TV, direi che è una delle cose più semplici ma vere. Tornando indietro negli anni quando ero più piccola e guardavo il tuo Carramba mi sono resa conto oggi quanta umanità c'era dietro un programma apparentemente solo televisivo. Non voglio dilungarmi ed essere fuori luogo con le parole scontate, ma è davvero ciò che sento di esprimere, tutto così di getto, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Da amante della musica, ascoltavo e sto riascoltando tutt'ora diverse tue bellissime canzoni, ed è difficile non provare un senso di forte tristezza nel sentirle, ma sono canzoni talmente forti e vere da restare intoccabili anche in questo presente sporcato da troppa musica mediocre e insensata.
Che dire... fondamentalmente il tuo non sembra essere un vero addio, perché per tantissima gente, come me, è come se non te fossi davvero andata, nemmeno attraverso quel maledetto male che purtroppo ha vinto la sua battaglia.
Ci sarebbero tante, troppe cose da dire, ma si finirebbe nuovamente col ripetersi...e allora concludo questo pensiero dicendo semplicemente sarai sempre nel cuore "forte forte forte". Ciao Raffaella
La felicità non fa mai rumore...
A volte bisogna lasciar andare le cose affinché facciano il loro corso...a volte, bisogna fermarsi, mettere da parte il proprio orgoglio e spazzarlo via insieme alla polvere di vecchie convinzioni e abutudini...a volte, mi sento troppo piccola dentro il mio cuore di donna...a volte, vorrei essere me stessa senza aver paura di farmi male dietro un'illusione o una falsa promessa...a volte resto in silenzio mentre guardo la quotidianità di giorni apparentemente normali che sono rivestiti di nuove consapevolezze...a volte mi sento persa dentro le mie eterne domande, un quiz vivente dove ogni risposta non mi lascia mai indenne...a volte il vento del passato, mi fa rabbrividire mentre cammino sulle strade del mio presente, dentro giornate in cui tutto si mischia e si rovescia, compresa io...a volte, vorrei poter dire tutto quello che provo in pochissimi secondi, senza avere il tempo di prendere fiato e di lasciare che le mie paure blocchino la mia anima inquieta...a volte, sorrido con l'espressione più dolce e sincera che ho, ed in quei momenti, attimi, mi sento libera...a volte, piango nel silenzio della mia incapacità di buttare fuori il tutto e il niente...a volte sogno...no...non è vero, non sono più una sognatrice, ma bensì una romantica realista che conosce molto bene il ghigno bastardo di questo mondo alla rovescia...a volte ascolto una canzone e mi perdo e mi ritrovo al tempo stesso...a volte le fragilità sono le mani a cui lascio i miei pensieri più veri, e per questo spesso nell'ombra...a volte mi basta guardare un volto e pensare che quegli occhi sono una delle cose più belle del mondo...a volte il rumore dei pensieri mi fa sussultare più del rombo di una moto che passa veloce mentre cammino per strada...a volte leggendo un libro, dentro quel determinato personaggio leggo anche di me...a volte sono stanca di dare spiegazioni a chi ha la mente troppo ottusa per capire il mio essere...a volte, in certi giorni, mando l'intero mondo a fanculo...a volte mi sento di tutti e di nessuno, ma fondamentalmente io sono sempre e sola mia...a volte certi silenzi dicono molto più di tanti bla bla bla...a volte il tempo è una clessidra opaca che si appanna sotto la luce di troppe incertezze...a volte l'arroganza di quelle piccole pedine che si muovono sicure sulle proprie mediocri certezze, sono più irritanti del tranbusto e rumore del traffico alle prime ore del mattino...a volte mi sento piccola nell'affrontare la vita...e a volte troppo grande per sprecarla e condividerla con degli imbecilli fatti e finiti...a volte prendo semplicemente le cose così come vengono...a volte sono spaventata dal quel domani ancora sconosciuto ai miei occhi...a volte sorrido senza dire niente, quando in realtà ho detto tante cose...a volte sono solo me stessa, con i miei limiti, paure, errori, emozioni...a volte...e dico, a volte, basterebbe un semplice sguardo per trasmettersi tutto...a volte le parole non hanno ragione di esistere...a volte...le parole sono tutto...a volte mi rendo conto della sottile differenza tra una pessima bugia e una verità sbattuta in faccia...a volte esplodo talmente tanto nelle emozioni che mi sento un'altra persona...a volte scrivo e so che le mie mani si muovono al ritmo del mio cuore affamato di vita...a volte me ne sbatto di tutto...a volte mi sento talmente condizionata da idee altrui che mi dimentico di quello che provo davvero...a volte mi fermo, perché mi manca il respiro...a volte corro fino a spaccare il cuore in due...a volte vorrei solo poter dire:"Si questa sono io", ma non c'è davvero mai nessuno che sappia capirlo...a volte sono l'involucro di un mare in tempesta e di un mondo tutto da raccontare...a volte mi basta scrivere e riesco a guardare il vero riflesso di ciò che sono...a volte mi fermo, perché va bene così...come adesso, mentre sto scrivendo e raccontando un nuovo momento di me. Un punto e via...a volte...a volte...