Io non so se sono una persona triste con la vocazione di essere una persona allegra o, viceversa, il contrario. Quello che so, però, è che c’è sempre un po' di tristezza nei miei momenti più felici, così come c’è sempre un po' di allegria nei miei giorni peggiori.

- Mario Benedetti

(solidarietà femminile)

e niente, ci si azzanna puntando "senzaltramente" alla gola per poi cedere di fronte a un'ingiustizia che si percepisca condivisa o potenzialmente tale.. 

oltre le gambe  c'è di più, cantava il duetto.. 

non preferisco un universo rispetto a un altro basandomi sui cromosomi che lo contraddistinguono..

preferisco certe complicità e (tantotantotanto) preferisco quel gran diamante grezzo che è il silenzio (chi non urla, ma fa ha vinto 10 a 0).. 

apprezzo però anche la solidarietà che sporadicamente emerge e fa sentire appartenenti..

Questa maturità che oggi mi tiene
non ha trovato quello che cercava
il sogno liberato dall’angoscia
la parola di luce

Chissà se all’ultima fermata
incontrerò i frammenti del mio specchio
come in un gioco assurdo ricomposti
e avranno finalmente la mia faccia

Autoritratto non finito, da Il libro della cancellazione
Salvatore Martino

Lascio la camera com’era quando era nei tuoi occhi,
incontrarti è il sapore che trattengo nel sorso di caffè.

Tra il piacere e quel che resta del piacere
il mio corpo sta come un posto dove si piange
perché non c’è nessuno.

Un giorno settembre era limpido e ventoso
il silenzio ammutoliva, la terra tornava al cielo.

Pierluigi Cappello
da "Mandate a dire all’imperatore"

(vogliounavitamaleducata?)

l'irriverenza è una dote.. stempera stereotipi.. crea mostri zannuti in chi crede fortissimamente nei propri sulserio (mi ci annovero, ma mi perdono perché ho letto che altrimenti ogni futura partenza sarà prevista in salita e sono già in debito d'ossigeno)..

non mi resta che iniziare a stilare una lista di buoni propositi..

14 minuti

Quando il sole si spegnerà
di colpo
impiegheremo 8 minuti ad accorgercene

mi ricorda quella volta che mi guardasti in faccia
e mi dicesti
“sappi che non ti amo più”

impiegai 14 minuti a capire
passarono 13 minuti e 59 secondi
prima che calasse il buio
e il freddo

eri già più lontana del sole, allora

non è chiaro come sopravvissi
non è chiaro come ti riaccendesti

bisognerebbe chiedere a Margherita Hack
ma probabilmente c’ha di meglio da fare.

(Catalano)

esplorare a fondo le sensazioni del proprio corpo fisico libera dalla mente (pare che essa non riesca a pensare cose brutte se la si impegna a stare attivamente attenta al peso gravitazionale di una mano, per esempio)..

eccomi alle prese con un ennesimo libro di auto-aiuto ed esercizi pratici che da subito regalano questa splendida euforia placeba.. 

e dire che ne ridevo, di questi manuali, leggendo Bridget e i suoi diari..

era una di noi, ma non lo sapevo ancora..

ho sempre vissuto le cose tardi..

nei miei enta avevo futili problemucci pseudoadolescenziali e tanta fiducia nel mondo (incredibile ma vero)..

adesso mi sento lei, quella del libro..

sono diventata una di noi anche io..

arrivo quandoarrivo, diciamo..

infatti oltre al manuale ho iniziato un diario, mi sa..

una volta non ero una persona ossessionabile..  o forse lo ero e non lo ricordo..  o forse lo ero talmente selettivamente che, avendo eliminato dal focus quelle determinate sezioni di eventi che mi riempivano l'orizzonte di ossessione, mi sembra di ricordarmi più equilibrata di quanto fossi..

adesso lo sono, comunque.. (ossessionabile,  dico)

lo sono senz'altro selettivamente, che è poi una caratteristica dell' ossessione, la basilare, oserei affermare..

ho dei range preferiti di idee ricorrenti e a volte autolesionistiche..

sono idee autoimmuni, in pratica..

la cura migliore che ho trovato è costituita da attività staminali di autoccupazione in cose pratiche.. qualcosa che mi tolga la mente da sé stessa..

se non supero il mio sopportabile limite fisico funziona bene..

devo aggirarmi per sopravvivermi..

cerco di limitare il mio perimetro perché sono pigra e non amo camminare a lungo..

ma forse dovrei piuttosto allargarlo..

così le idee avrebbero uno spazio tipo immensa brughiera nel quale rincorrersi.. e la mia (a questo punto provvidenziale) miopia mi eviterebbe di riuscire a distinguerle dagli innocui arbusti d'erica e di farmene catturare..