
La pianta, centralizzata, è ellittica, con l'asse maggiore trasversale; le minuscole dimensioni sono così dilatate in un ampio respiro. Chiese di pianta ellittica verranno poi realizzate anche altrove, ad esempio a Forlì, a Lecce o a Palermo. Il che segna il diffondersi dell'idea di Keplero della forma ellittica delle orbite dei pianeti.


Le due absidi laterali non sono occupate da cappelle ma da elementi di sostegno, così da spingere lo sguardo direttamente sull'altare maggiore, costituito da una cappella in cui la pala d'altare è illuminata da una fonte di luce nascosta, secondo un espediente mutuato dalla scenografia teatrale di Gian Lorenzo Bernini .