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Profilo BACHECA 12363

trillyina 5 minuti fa

 

 

Al centro dello spazio verde circondato dal porticato è un bel pozzo in marmo dalla scritta evocativa e palindroma «tibi sitis | sitis ibit», ovvero: “se sei assetato, qui la sete se ne andrà”. Da notare come il lato a settentrione sia mancante del porticato, in quanto inglobato nel 1642 dal corpo di fabbrica della Sagrestia Nuova.

 

 

 

 

 

 

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trillyina 13 minuti fa

 

Chiostro della Porta: uno spazio affascinante anche se gravemente provato dal tempo. Alle pareti e nelle lunette è evidente l’antica decorazione, pure dovuta ai Muttoni.

 

 

 

 

 

 

 

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trillyina 17 ore fa

 

 

 

 

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trillyina 17 ore fa

 

Legati al coccodrillo “delle Grazie” e alla sua derivazione sono nate diverse leggende e teorie, c'è chi riporta la sua fuga da uno zoo esotico privato di casa Gonzaga, chi ha elaborato racconti più vicini alla natura miracolosa dell'evento: due fratelli barcaioli stavano riposando sulla sponda del fiume, a un tratto uno dei due venne assalito dal coccodrillo. L'altro, chiedendo l'intercessione divina, si armò di coltello e riuscì a uccidere il predatore. Sono stati ipotizzati anche altri significati e collegamenti (anche tra altre strutture architettoniche – simbolismi presenti nella chiesa e i versetti sull'Apocalisse) ben più elaborati si pensano riconducibili ai Francescani Minori Osservanti (guardiani della chiesa proprio durante il secolo in cui venne esposta la reliquia del coccodrillo) e all'alchimia medievale che attuavano.

 

 

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trillyina 17 ore fa

 

Nell'antichità venivano viste con promiscuità le figure di draghi, coccodrilli o serpi e spesso, in epoca cristiana, venivano associate al male, considerate personificazioni terrene del diavolo, animali che inducono al peccato.

 

La collocazione di questi animali nelle chiese ha quindi un forte significato simbolico, come furono nelle chiese medievali l'ubicazione di fossili preistorici, quindi, incatenare l'animale in alto, nella volta della chiesa vuol dire renderlo innocuo, bloccare il male che rappresenta e nello stesso tempo esporre un monito concreto per i fedeli contro l'umana predisposizione all'errore.

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trillyina 17 ore fa

 

 

 

Presenza del tutto particolare, stupisce il visitatore che entra nel Santuario, un coccodrillo (Crocodilus niloticus) imbalsamato è appeso al soffitto al centro della navata. Si tratta di un vero e proprio coccodrillo, non un modellino, in tutta la sua interezza che è stato aggiunto nella chiesa nel XV o XVI secolo e che è stato da poco oggetto di restauro. Questa non è l'unica chiesa in cui si può trovare una simile stranezza ma nemmeno l'unico luogo nella provincia di Mantova. Si possono trovare altri due coccodrilli nel Palazzo degli Studi e nella curia della città. Fuori provincia, nella chiesa di Santa Maria delle Vergini a Macerata e al Santuario della Madonna delle Lacrime a Ponte Nossa (BG).

 

 

 

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trillyina 17 ore fa

 

Cappella di San Bonaventura o dei Castiglioni

Tra i punti focali del santuario è la cappella di San Bonaventura, della famiglia Castiglioni. Lo spazio è universalmente noto come sepoltura del grande umanista, Baldassarre Castiglioni, e realizzato dal genio della maniera, Giulio Romano. Diplomatico e scrittore, Baldassarre dopo la morte della moglie Ippolita Torelli passò al servizio del papa; nunzio apostolico in Spagna presso l'imperatore Carlo V, mori a Toledo nel 1529, pochi giorni dopo essere stato eletto vescovo di Avila. Provvide la madre, Aloisia Gonzaga, a far traslare i suoi resti in patria e incaricare Giulio Romano della realizzazione della cappella.

 

 

 

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trillyina 17 ore fa

 

 

 

 

 

 

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trillyina 17 ore fa

 

Cappella di San Gabriele o degli Strozzi di Mantova

Imponente nelle dimensioni e nella decorazione, la cappella dedicata a San Gabriele era di pertinenza della famiglia Strozzi di Mantova e anticamente intitolata alla Vergine Assunta e a San Ludovico. La nobile famiglia, infatti, aveva due rami principali, uno quello di Firenze, l’altro, appunto, mantovano (proprio nella capitale del granducato di Toscana, questi ultimi possedevano un grande palazzo che sorge alle spalle di Santa Maria del Fiore).

 

 

 

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trillyina 17 ore fa

 

 

Cappella di San Lorenzo o dei Bertazzolo

Seconda tra le cappelle sul fianco destro della navata è quella intitolata a San Lorenzo, di patronato della famiglia Bertazzolo, nobile casata mantovana nota per aver dato numerose figure di spicco, in particolar modo ecclesiastici, ingegneri, e prefetti ducali alle acque. Tra questi vale la pena di rammentare l’ingegnere idraulico Gabriele Bertazzolo, attivo tra Cinque e Seicento (regolarizzò, ad esempio, lo sbocco del Mincio in Po presso Governolo), scrittore e cartografo (autore di importanti carte topografiche della città e del territorio). I Bertazzolo avevano come patrono San Lorenzo: di qui la dedicazione e i dipinti della cappella, che essi fecero erigere nella seconda metà del Cinquecento.

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