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teresinaurgese 26 luglio

 

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C (Lc 1,11-13) 27 LUGLIO 2025

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 11,1-13)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».

 

 

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teresinaurgese 26 luglio

 

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C (Lc 1,11-13) 27 LUGLIO 2025

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 11,1-13)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».

 

 

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XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C (Lc 1,11-13) 27 LUGLIO 2025

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 11,1-13)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».

 

 

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XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C (Lc 1,11-13) 27 LUGLIO 2025

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 11,1-13)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».

 

 

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O Padre, il tuo Figlio è asceso alla tua destra sotto gli occhi degli apostoli:
donaci, secondo la sua promessa.

 

 

 

 

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Domenica delle Palme: gioia, speranza e riflessione nel cuore della Settimana Santa

La Domenica delle Palme è un momento di grande importanza per i fedeli di tutto il mondo Cristiano. È un giorno che porta con sé una serie di riflessioni profonde, ricche di significato spirituale e di tradizioni millenarie che si tramandano di generazione in generazione.

Innanzitutto, soffermiamoci sul simbolo delle palme. Questi rami, che nella Bibbia sono stati stesi come un tappeto d’onore sotto i passi di Gesù entrando a Gerusalemme, hanno un significato molto più profondo di quello che possiamo immaginare. Le palme, sin dai tempi antichi, sono state associate alla vittoria e alla gloria. Esse erano il simbolo degli antichi Romani per il trionfo, ma anche nella cultura ebraica rappresentavano la vittoria e la pace.

Quando la folla di Gerusalemme stese i rami di palma davanti a Gesù, lo fecero come un gesto di acclamazione per il loro re, il Messia tanto atteso. Questo gesto non solo sottolineò la natura regale di Gesù, ma annunciò anche l’inizio di una nuova era, quella del Regno di Dio sulla terra. È un momento di gioia e di speranza per i cristiani di tutto il mondo, un momento in cui ci uniamo nella lode e nella gratitudine per il dono della salvezza offerto da Gesù Cristo.

Ma la Domenica delle Palme non è solo gioia e festa. Essa segna anche l’inizio della Settimana Santa, il periodo più sacro dell’anno liturgico. È un momento di intensa preghiera e riflessione, in cui riviviamo gli ultimi giorni di Gesù sulla terra, dalla sua entrata trionfale a Gerusalemme fino alla sua crocifissione e risurrezione.

Durante questa settimana, ci immergiamo nei misteri della passione e della morte di Gesù, riflettendo sul suo sacrificio d’amore per l’umanità. È un periodo di penitenza e di conversione, in cui siamo chiamati a seguire l’esempio di umiltà e di servizio di Gesù, offrendo le nostre vite come un dono d’amore a Dio e al prossimo.

Eppure, nonostante la tristezza e il dolore che accompagnano la Settimana Santa, c’è anche la speranza della risurrezione. La Domenica delle Palme ci ricorda che la morte non è la fine, ma il principio di una nuova vita in Cristo. È un invito a guardare oltre le sofferenze e le difficoltà di questo mondo, fissando lo sguardo sulla gioia eterna del Regno dei Cieli.

Perciò, mentre celebriamo la Domenica delle Palme quest’anno, riflettiamo sul significato profondo di questa festa e cerchiamo di vivere secondo gli insegnamenti di Gesù, portando la luce della sua verità e del suo amore nel mondo. Che questa festività ci ricordi sempre la nostra chiamata a essere testimoni della sua grazia e della sua misericordia, portando speranza e consolazione a coloro che sono nel bisogno.

Verso la Pasqua. Un pensiero dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 12,20-33)
Alcuni Greci chiedono agli apostoli “vogliamo vedere Gesù” è la richiesta che ognuno di noi vuol fare, Gesù rispose con queste parole” In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Sia i greci come gli apostoli e come tutti noi, ci aspettiamo una vita agiata e tranquilla mentre Gesù ci insegna che la vera gloria nasce dopo la sofferenza e la Croce “nella Resurrezione” Prendiamo con Gesù le nostre croci e saremo con Gesù nella resurrezione.

 

 

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V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C (Gv 8.1-11). 6 APRILE 2025

V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C (Gv 8.1-11).

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 8,1-11)

V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C (Gv 8.1-11).

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». Parola del Signore.

V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C (Gv 8.1-11).

RIFLESSIONI

V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C (Gv 8.1-11).

Gesù Cristo insegna sul monte degli Ulivi e, in seguito, nel tempio. Raduna attorno a sé persone diverse, alcune che lo ascoltano volentieri e attentamente, altre che tentano a loro modo di raggirare la legge e l’autorità. Gli uni e gli altri ricevono una lezione. Gli scribi tendono una trappola a Gesù conducendo da lui una donna sorpresa in adulterio, ma Cristo ribadisce il valore e l’immutabilità delle leggi e delle esigenze divine, mostra come ci si deve comportare col peccatore, di cui rispetta la dignità umana: “Neanch’io ti condanno, va’ e d’ora in poi non peccare più”. Ecco le premesse del Vangelo di oggi: il male è male, il peccato è peccato, ma l’uomo è chiamato costantemente alla santità. Deve continuamente operare in sé il passaggio dall’uomo vecchio, cioè dal peccatore, all’uomo nuovo, rigenerato dall’acqua e dallo Spirito. Non c’è nessuno al mondo che sia senza peccato. Dobbiamo tutti impegnarci in modo solidale sulla via del ritorno a Dio. Chi di noi è senza peccato, scagli per primo la pietra. Molte pietre vengono scagliate e non perché sono in molti ad essere senza peccato. Quante persone invece, incontrando la misericordia di Cristo, si allontanano per non peccare più? Impariamo ad ascoltare attentamente Cristo, senza nasconderci dietro le leggi. L’insegnamento da seguire è l’amore!

 

 

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