Mentre altrove la natura si rinnova, io mi sveglio in una città ostile e pericolosa, esasperante eppure avvincente.
Il mondo che non vedo vive senza di me, mio malgrado.
Profilo BACHECA 116
Inizio statico
Mi sento come una mongolfiera stanotte.
Fuori il vento sonnecchia,lasciando alla calura estiva la chiave della governabilità. Una mongolfiera ha bisogno di vento per muoversi quindi vi ho raccontato il mio stato non a caso.L’aria che tiene vivo il pallone sono i miei pensieri ed oggi stranamente sono fermi,immobili al cospetto di questa insonnia che mi attanaglia.
Ho provato col dondolo,ma quel lamento danzante mi ha fatto venire voglia di fumare. No non posso fumare a quest’ora di notte, sarebbe un insulto alla creazione evolutiva. Allora mi faccio amico il silenzio. Che meraviglia questo silenzio,potrei sentire i respiri dei miei vicini, i suoni che vengono dai locali sul mare. Sento i bicchieri col loro caratteristico tintinnio che vanno e vengono,passando di mano in mano carichi di ghiaccio e cannucce.
Torno tra le mura domestiche,muovendo nervosamente i piedi scalzi. Avvicino la libreria pogiando il capo sugli scaffali come a voler fiutare l’autore adatto,ma niente. Inizio a sfogliare a casaccio un Caravaggio un Matisse e ancora nulla. Ecco che scorgo Nietzsche,una buona dose di egocentrismo corroborato da un’altra molto importante di follia; aiuterà gli alisei westerlies a coccolare questa mongolfiera menomata? Niente,rimango fermo sulla pianura.
Dov’è finito il vento? La mia voce grossa intimorisce un gatto incuriosito da questa cuccia gigante che poi è il cesto della mongolfiera. Eppure nessuno risponde,non mi rimane altra cosa che tagliare le corde, possibile decollo e abbandonare ogni proposito di ispezione.
Mi scusi le piace Brahms?
Voglio essere uno qualunque, e lavoro a rendermi indovino:
lei non ci capirà niente, e io quasi non saprei spiegarle.
Si tratta di arrivare all'ignoto mediante
la sregolatezza di tutti i sensi.
Le sofferenze sono enormi, ma bisogna essere forti,
essere nati chicchessia, e io mi sono riconosciuto tale.
Non è affatto colpa mia. È falso dire: Io penso,
si dovrebbe dire: mi si pensa.
Scusi il gioco di parole.
IO è un altro
Questo gioco misterioso che va dall'amore di un corpo all'amore di un essere umano,m'è sembrato tanto bello da consacrarvi tutta una parte della mia esistenza. le parole spesso ingannano: la parola piacere,infatti,nasconde realtà contraddittorie,implica al tempo stesso i concetti di calore ,di dolcezza,di intimità dei corpi,e quelli di violenza d'agonia di grida. Facile trovare il pertugio della sensibilità , meno uscirne senza conseguenze.
Vorrei poter credere a ciò che esce dalla tua bocca , credere che sia privo di contaminazioni. Vorrei rincorrere l'ineluttabile e sorridere, incurante di tutte le possibili conseguenze. Mi piacerebbe - sarebbe troppo presuntuoso nell'immediato - si mi piacerebbe un giorno,magari nella prossima reincarnazione tra macchine parcheggiate al trentesimo piano di un grattacielo o sopra un lago di pesci finti, ascoltare quelle stesse parole e non pensare alla banalità.alla convenienza, al tanto per.
Una volta le strade erano polverose. Case diroccate ,povertà e semplicità. Il pane forse,le uova magari. Facevi una buchetta col tacco rigido dei sandaletti forati, qualche pallina di vetro colorata. La giggetta quella più gettonata. Poi c'era il pallettone,anarchico strafottente e presuntuoso. Niente selfie niente condivisioni ma partecipazione.
Il Dito è una predisposizione mentale. Noi siamo Ditaioli, ci insultiamo col dito vicendevolmente. Lo mostriamo a destra e a manca . Non sappiamo come altro reagire.
I contorni del mio amore,
non li conoscevo nemmeno io. Forse ero cieco, forse non predisposto o frutto di scelte sbagliate. Non rinnego il passato perché quello che sono oggi, l’esito di quello che sono oggi, è la conseguenza di quelle scelte.
Oggi però, alla luce di quello che mi sta succedendo, ed è soprattutto merito tuo, so questo. So che quei contorni non sono più indefiniti o sbiaditi ,non mi risultano più sconosciuti ,non mi parlano più con una lingua sconosciuta . Appartenerti è una grazia e la tua Anima, così pura, trascende tutte le mie forze fisiche come un energia che si impossessa del mio corpo.
Sono affascinato dalle persone solitarie ,malinconiche e melanconiche. Quelle che passeggiano da sole quelle che siedono senza compagnia sulle panchine. Quelle che : oggi prendo l aereo e via verso un ignoto percettibile . Sono affascinato dai riccioli deliziosi che si adagiato sulle gote e dai lisci tenuti alla selvaggia con un ferretto . Sono affascinato da quel tipo di scarpa che non racconto o da quell'oggetto che mi tengo segreto. Sono affascinato da quel sorriso malizioso che non significa ammiccante e da quegli occhi così scuri che la galassia si vestirebbe a festa pur di vederli . Da chi tra le dita usa giocare con le matite facendole piroettare in modo sensuale. E sono affascinato da quelle mani con lo smalto che si consuma al mio passaggio....
Vorrei che si parlasse del femminicidio non solo nei 10 giorni dopo la tragedia
Vorrei che si lodassero i tennisti italiani ( o qualsiasi sportivo italiano ) non solo quando vincono un trofeo
Vorrei che si spegnessero tutte le televisioni per far capire a chi le governa che ci hanno rotto con tutte queste pubblicità ogni 7 minuti di film
Vorrei una società dove si privilegia il dialogo non un like
Vorrei si riconoscesse la figura genitoriale e non le continue lamentele o addirittura pianti perchè non si ha uno smartphone di ultima generazione o un jeans strappato
Vorrei vedere come una volta svariati tagli di capelli e non il taglio di massa
Vorrei osservare la gratitudine e non l'alzata di spalle
Voorei che cancellassero dalla faccia della terra i tuttologi i quali non perdono tempo a dispensare consigli o sciabolate su questo e quello
Vorrei che si riconoscesse di aver sbagliato e non rifugiarsi in cavilli caviiletti e cavilloni per farla franca
Vorrei vorrei e vorei tante altre cose