Lento lo sciacquio del mare
linea perfetta l’orizzonte,
verde su azzurro,
la bellezza incomparabile.
L’aria è muro, impassibile, senza fremiti,
tepore giallo sulla nuca, alle reni,.
Solo ali bianche sospendono, il guizzo di un attimo,
l’infinito di colore celeste.
C’è un respiro, appena un sussurro
e viene dall’acqua.
Lenta e forte sale la voce
a coprire una nenia di antiche domande.
Scroscia l’acqua in spuma bianca
e instancabile arrotola i sassi e li leviga,
e trascina quasi là in fondo
un inferno volesse ingoiare la riva.
E un incanto mi tiene accucciata
come scoglio aggrappato,
ed è lei nuovamente, la voce del mare,
che ricopre i rumori dolenti che ho dentro
e intrigante m’acquieta.