Andare
Andare sotto un cielo
di porpora e miele
tra scintille di stelle
e velluti d'erbe
cullata da una voce
ora fioca
ora lieve
che mi fa giungere a te
che mi esplodi dentro.
qmr
Andare
Andare sotto un cielo
di porpora e miele
tra scintille di stelle
e velluti d'erbe
cullata da una voce
ora fioca
ora lieve
che mi fa giungere a te
che mi esplodi dentro.
qmr
Fidarsi è un consegnarsi all’altro, è sfidarlo ad essere all’altezza del dono. Ecco perché molte persone non riceveranno mai questo dono
Vorrei nuovi fiori
E vorrei nuovi fiori
nel giardino dei miei giorni
sulle radici dei ricordi
che mi scaldano il cuore
che mi straziano il cuore
con la loro memoria,
filo reciso di un palloncino
improvvisamente
svanito.
qmr
La morbidezza della carne nella freddezza del marmo
ERMAFRODITO DORMIENTE
Il marmo è greco...ma è una copia romana del ll secolo d. C...Il materasso fu realizzato da GIAN LORENZO BERNINI...nel 1619...ora è al museo del Louvre...un corpo con misure reali adagiato su di un materasso che assume le conformità del figlio degli Dei...
EUGENIO MONTALE
Per ricordare che è stato un grande poeta anche abbassando il lessico e la prosodia a grado zero.
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.”
In attesa di dicembre un po' di scapigliatura
III.
SOSPIRI ALL’INVERNO
Stanco son io di splendidi
Cieli e fronzute piante;
Mi annoia lo spettacolo
Di una beltà costante;
Venga il dicembre, ed operi
Un cambiamento a vista:
Un grazie al macchinista
Dal petto esalerò.
Venga il gennaio, il placido
Mese di pioggie e nevi,
Venga, ed io chiuda il guscio:
Oh giorni inerti e brevi,
Vetri appannati, e amabili
Grilli del focolare!
Voglio l’uscio inchiodare,
Cantar l’inverno io vò!
Come cadenze tremule
Di cori in lontananza,
Belle, ridenti, tiepide,
Nella tranquilla stanza
Tornano le memorie
Del luglio e dell’aprile,
A colorir lo stile
Del pallido pittor.
E accosciata in un angolo
Al muro crepitante,
Sospirosa e pettegola
Come una vecchia amante,
La stufa mi consiglia
A non varcar la soglia,
E alle dolcezze invoglia
Del solingo lavor.
Quando la nebbia intorbida
L’ampia campagna rasa,
È pur dolce l’imagine
Delle donne di casa:
Le muse son, son gli angeli
Del domestico cielo
Cui della pioggia il velo
Imperla la beltà!
Le gonne allor bisbigliano
Come selvette in maggio,
E se il capo ti aggravano
Nuvole di passaggio
Ascolta.... erra uno strascico
Nella vicina stanza?
Ascolta; e la speranza,
La fede tornerà.
Venga il febbraio: ho un piccolo
Vaso di sempre-vivi
Che i vezzi non invidiano
Dei fiorellini estivi;
Ho un uccellino in gabbia,
Un canerin gentile....
Febbraio, marzo, aprile....
Ecco l’estate ancor!
L’estate ancor!... Fantastico
Mio cor di pellegrino,
Nè avran cessato i cantici
Il bardo e il canerino:
Giacchè siam quattro in gabbia,
Ed all’amor si beve,
Il mandorlo è una neve,
La stalattite è un fior!
Emilio Praga
Emilio Praga (Gorla, 18 dicembre 1839 – Milano, 26 dicembre 1875) è stato uno scrittore, poeta, pittore e librettista italiano.
Esponente della scapigliatura, emulo di Baudelaire, fu il padre di Marco Praga, drammaturgo verista e tra i fondatori e direttori della SIAE
Mi sono abituata
a occupare tutto il letto quando dormo,
a non cucinare la domenica
e a tornare a casa quando mi pare.
Mi sono abituata
a non dare spiegazioni
e fare quello che mi piace
senza che nessuno mi critichi.
Mi sono abituata
a mangiare a mezzanotte
e a vedere i miei programmi preferiti,
a cantare ad alta voce
e ballare per tutta la casa.
Mi sono abituata
a ricevere chiamate a qualsiasi ora
e rispondere ai messaggi molto tardi,
a uscire con gli amici
e viaggiare i fine settimana.
Mi sono abituata
all'odore del caffè al mattino
e a camminare scalza per il giardino,
a fare tardi quando mi trucco
e ad annullare gli appuntamenti all'ultimo momento
Solo perché sì.
Mi sono abituata
a me,
alle mie cose,
alla mia vita,
a stare da sola
e a non cercare
una compagnia
ad ogni costo ...
Ed è semplicemente meraviglioso...