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Andare
 
Andare sotto un cielo
di porpora e miele
tra scintille di stelle
e velluti d'erbe
cullata da una voce
ora fioca
ora lieve
che mi fa giungere a te
che mi esplodi dentro.

                                qmr

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qmr più di un mese fa

Fidarsi è un consegnarsi all’altro, è sfidarlo ad essere all’altezza del  dono. Ecco perché molte persone non riceveranno mai questo dono

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Adoro chi osa.
Odio chi usa.

- Andrea Camilleri -

 

 

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qmr più di un mese fa

Vorrei nuovi fiori

E vorrei nuovi fiori
nel giardino dei miei giorni
sulle radici dei ricordi
che mi scaldano il cuore
che mi straziano il cuore
con la loro memoria,
filo reciso di un palloncino
improvvisamente
svanito.

        qmr

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La morbidezza della carne nella freddezza del marmo

 

ERMAFRODITO DORMIENTE

 

Il marmo è greco...ma è una copia romana del ll secolo d. C...Il materasso fu realizzato da GIAN LORENZO BERNINI...nel 1619...ora è al museo del Louvre...un corpo con misure reali adagiato su di un materasso che assume le conformità del figlio degli Dei...

 

 

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qmr più di un mese fa

EUGENIO MONTALE 
Per ricordare che è stato un grande poeta anche abbassando il lessico e la prosodia  a grado zero.

 

“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.”

 

 

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In attesa di dicembre un po' di scapigliatura

 

III.

 

SOSPIRI ALL’INVERNO

 


 

 

Stanco son io di splendidi
     Cieli e fronzute piante;
     Mi annoia lo spettacolo
     Di una beltà costante;
    Venga il dicembre, ed operi
     Un cambiamento a vista:
     Un grazie al macchinista
     Dal petto esalerò.

Venga il gennaio, il placido
     Mese di pioggie e nevi,
     Venga, ed io chiuda il guscio:
     Oh giorni inerti e brevi,
     Vetri appannati, e amabili
     Grilli del focolare!
     Voglio l’uscio inchiodare,
     Cantar l’inverno io vò!


Come cadenze tremule
     Di cori in lontananza,
     Belle, ridenti, tiepide,
     Nella tranquilla stanza
     Tornano le memorie
     Del luglio e dell’aprile,
     A colorir lo stile
     Del pallido pittor.

E accosciata in un angolo
     Al muro crepitante,
     Sospirosa e pettegola
     Come una vecchia amante,
     La stufa mi consiglia
     A non varcar la soglia,
     E alle dolcezze invoglia
     Del solingo lavor.
     
Quando la nebbia intorbida
     L’ampia campagna rasa,
     È pur dolce l’imagine
     Delle donne di casa:
     Le muse son, son gli angeli
     Del domestico cielo
     Cui della pioggia il velo
     Imperla la beltà!

Le gonne allor bisbigliano
     Come selvette in maggio,
     E se il capo ti aggravano
     Nuvole di passaggio

     Ascolta.... erra uno strascico
     Nella vicina stanza?
     Ascolta; e la speranza,
     La fede tornerà.

Venga il febbraio: ho un piccolo
     Vaso di sempre-vivi
     Che i vezzi non invidiano
     Dei fiorellini estivi;
     Ho un uccellino in gabbia,
     Un canerin gentile....
     Febbraio, marzo, aprile....
     Ecco l’estate ancor!

L’estate ancor!... Fantastico
     Mio cor di pellegrino,
     Nè avran cessato i cantici
     Il bardo e il canerino:
     Giacchè siam quattro in gabbia,
     Ed all’amor si beve,
     Il mandorlo è una neve,
     La stalattite è un fior!

                Emilio Praga
 

Emilio Praga (Gorla18 dicembre 1839 – Milano26 dicembre 1875) è stato uno scrittorepoetapittore e librettista italiano.

Esponente della scapigliatura, emulo di Baudelaire, fu il padre di Marco Praga, drammaturgo verista e tra i fondatori e direttori della SIAE

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Immagini rubate ieri a signor pettirosso

 

 

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qmr più di un mese fa

Mi sono abituata
a occupare tutto il letto quando dormo,
a non cucinare la domenica
e a tornare a casa quando mi pare.
Mi sono abituata
a non dare spiegazioni
e fare quello che mi piace
senza che nessuno mi critichi.
Mi sono abituata
a mangiare a mezzanotte
e a vedere i miei programmi preferiti,
a cantare ad alta voce
e ballare per tutta la casa.
Mi sono abituata
a ricevere chiamate a qualsiasi ora
e rispondere ai messaggi molto tardi,
a uscire con gli amici
e viaggiare i fine settimana.
Mi sono abituata
all'odore del caffè al mattino
e a camminare scalza per il giardino,
a fare tardi quando mi trucco
e ad annullare gli appuntamenti all'ultimo momento
Solo perché sì.
Mi sono abituata
a me,
alle mie cose,
alla mia vita,
a stare da sola

e a non cercare

una compagnia

ad ogni costo ...
Ed è semplicemente meraviglioso...

 

 

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