Chissà se tornerai mai qui dove ci siamo incrociati. Io sì, ma con occhi nuovi. Non per cercarti, ma per ricordarmi chi sei stato davvero.
Hai preso tanto: tempo, attenzioni, complicità, e l’hai impacchettato come fosse qualcosa di profondo, mentre era solo comodo.
Un amore travestito da bisogno, la tua presenza dosata con il contagocce, il tuo rispetto sempre in ritardo.
Hai recitato la parte dell’uomo tormentato, mentre mantenevi saldo tutto ciò che davvero ti interessava: il tuo ruolo, la tua immagine, il tuo equilibrio costruito sulle spalle degli altri. Anche di chi ti dorme accanto. Di cui ti servi come scudo nella vita.
Mi hai sfruttata con una grazia calcolata, e io ti ho lasciato fare perché amavo sinceramente. Ma ora vedo: tu non sei stato amore, sei stato opportunismo.
Ora puoi tornare ai tuoi post edificanti, alla tua immagine di uomo perbene costruita tra salotti sindacali e weekend in famiglia a sbandierare valori che puzzano di ipocrisia.
Io mi rialzo, vera. Tu resta pure a coprire crepe con le tue omissioni e menzogne.
Un giorno la verità busserà. E sarai lì a rispondere, senza poter più scappare o sarai a giustificarti davanti ad un altro terapeuta.