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ultimo accesso: 09 dicembre

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dolcema10 09 dicembre

Le cose più belle accadono in un giorno qualunque…quando non te l’aspetti,
quando il cielo è normale e tu pure, quando stai pensando ad altro e la vita decide di sorprenderti.

 

 

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2
dolcema10 24 novembre

L’estate…ha portato con sé la magia, la leggerezza nella mente… la pelle abbronzata, così liscia al tatto.
E poi la riscoperta di un’emozione… così intensa, come cadere da una nuvola…»

 

 

 

 

 

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22
dolcema10 22 novembre

L’acqua scivola ancora lungo la mia pelle, un filo sottile di freschezza che non basta a spegnere il fuoco che cresce dentro di me. Ogni goccia è come un bacio rubato, un sussurro nell’oscurità. Sento il battito del cuore accelerare, come se tu fossi qui, accanto a me, e non solo nei miei pensieri.

 

Il profumo del bagnoschiuma avvolge l’aria, dolce e inebriante, un frizzante intreccio di fiori bianchi e agrumi freschi che invade i miei sensi, risvegliandoli. Ogni respiro sembra più intenso, ogni pensiero più vivo. La fragranza si mescola con il mio odore, creando una scia invisibile che mi accompagna, come un'impronta indelebile che parla di te.

 

La brezza accarezza il mio viso, ma sono le tue mani a tenermi, invisibili, ma così presenti, come se potessi toccarle in ogni istante. Un sorriso nasce da dentro, tra le labbra appena socchiuse, mentre la mente cede al desiderio di rivivere ogni attimo, ogni incontro, ogni parola che non è mai stata detta.

 

Non sono più sola, non davvero. Ogni respiro che prendo sembra essere impregnato della tua essenza, un’ombra che cammina con me, senza essere mai lontana. Eppure, so che tutto ciò è solo un sogno, un’illusione che mi scivola tra le dita. Ma non importa. Finché respiro, finché sento, finché posso immaginare... tu sei qui.

 

 

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24
dolcema10 21 novembre

"Non rincorrere ciò che non ti appartiene: custodisci la tua forza, ascolta il tuo cuore e permettiti di rinascere ogni volta che ne hai bisogno."

 

 

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20
dolcema10 18 novembre

Con gli occhi chiusi si vede meglio.

 

Forse perché aveva imparato presto che la verità, quando si mostra nuda, può far più rumore di una porta sbattuta.

Sorrideva, annuiva, continuava la sua vita con la calma di una che ascolta una melodia che gli altri non sentono. Sapeva che rivelare subito ciò che aveva capito sarebbe stato inutile. Le verità, come i frutti, hanno bisogno di maturare prima di cadere da sole.

Vedere è facile. Capire è un’arte.

E fingere di non sapere è solo il tempo che serve per scegliere se perdonare, o cambiare strada.

 

 

 

 

 

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24
dolcema10 16 novembre

La mia mente…

una cittadella arroccata, quasi inaccessibile,

dove nessuno è mai arrivato…

Muri antichi, corridoi che si intrecciano come enigmi.

Un intrigo di pensieri che si scontrano, si urtano, si confondono.

 

Poi il fuoco:

fiamme improvvise che corrono sulle mura,

scintille che non chiedono permesso,

incendi che da sempre mi camminano accanto.

 

E dopo…

l’acqua, che scende come una pioggia gelida,

che spegne, placa, trascina via la cenere

e lascia silenzi profondi nelle strade della cittadella...

 

 

 

 

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29
dolcema10 15 novembre

Mi aveva teso la mano più volte, senza fare rumore. Un invito silenzioso, che avevo sempre rifiutato. Ma poi, in un momento di tristezza profonda, l’ho presa.

Era un luogo fatto di niente. Non c'era altro che pace. Un silenzio che abbracciava ogni cosa, e nel quale mi sentivo perduta, ma al tempo stesso protetta. Non ci sarei rimasta a lungo, solo il tempo necessario per guarire le ferite che mi portavo dentro.

La proposta era semplice, ma carica di una dolcezza difficile da ignorare: custodire i sogni. Quelli che avevo messo da parte tanto tempo prima, in un cassetto chiuso a chiave. Sogni che mi svegliavano con il sorriso, senza preoccupazioni, senza il peso della realtà.

Ricordo quel disegno. Un’immagine in bianco e nero, che tenevo sempre in tasca. Un uomo e una donna che si baciavano, circondati da un futuro che sembrava già scritto. Ogni volta che lo guardavo, mi perdevo in quella scena, immaginando come sarebbe stato il domani.

La sera, con gesti quasi automatici, lo mettevo sotto il cuscino. Era il posto giusto, vicino a me, come una promessa di felicità che dovevo custodire. Mi ricordava la leggerezza dei giorni passati, quelli che vedevo già tracciati, come se il futuro fosse stato un cammino scontato.

Ma ora, in quel luogo senza tempo, tutto era diverso. Solo il silenzio. Solo il bisogno di ricominciare a vivere, per trovare finalmente pace.

 

 

 

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24
dolcema10 14 novembre

Non era una vera scuola di musica. Era solo un’aula spoglia, quasi nuda: banchi segnati dal tempo, sedie che scricchiolavano, qualche strumento in attesa di essere sfiorato, e una lavagna da cui copiare le note a mano.
Eppure, in quello spazio così semplice c’era qualcosa che nessun edificio elegante avrebbe potuto offrire: il sapere di un maestro che non si era arreso all’idea di non essere più utile. Lui era lì, con la sua calma e la sua passione, a donare tutto ciò che sapeva senza chiedere nulla in cambio.

 

I pomeriggi trascorsi in quella stanza avevano un potere misterioso: mi alleggerivano l’anima, come se ogni nota potesse portare via un pezzo di fatica e restituirmi qualcosa di più grande.

Ricordo ancora la prima volta che ho sfiorato i tasti di un pianoforte. Il freddo del legno lucido, il tremito leggero delle dita, il suono sottile che ne è uscito… in quell’istante ho capito che il pianoforte sarebbe diventato parte di me. Uno strumento capace di farmi volare, di farmi essere altrove senza muovermi di un centimetro.

Anni dopo, quando ho saputo che il maestro se n’era andato, il mondo mi è sembrato improvvisamente più silenzioso. Ho pianto, sì, perché non avevo perso solo un insegnante: avevo perso l’uomo che, con un gesto semplice e generoso, aveva cambiato per sempre il modo in cui guardo alla musica e, forse, anche alla vita.

 

 

 

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22
dolcema10 13 novembre

Sei lì, e non ti accorgi degli sguardi, perché pensi ad altro. Poi un uomo ti passa accanto, un sorriso, un “ciao”, e torni coi piedi per terra. Ti accorgi di quanto la realtà, a volte, sappia essere semplice, quasi gentile.
Ti fermi un istante, respiri, e senti che dentro qualcosa si muove, non è stupore, non è curiosità, è solo quella piccola fitta che ti ricorda che, nonostante tutto, sei viva.
Forse non lo rivedrai più, forse era solo un passaggio, un frammento in un giorno qualunque. Ma quel sorriso, così spontaneo, ha portato un po’ di luce nel tuo cielo distratto.
Ti accorgi che basta poco per cambiare il ritmo del cuore: un incontro, uno sguardo, una voce che ti sfiora. E pensi che forse, dopotutto, non serve aspettare grandi rivoluzioni per sentirsi di nuovo presenti a sé stessi.
A volte è la vita che ti sfiora, leggera, e ti dice: “Ehi, ci sei ancora.”

 

 

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14
dolcema10 12 novembre

Credo di avere sempre saputo che sarebbe andata così.
Non per premonizione, né per sfiducia, ma perché certe storie portano già dentro di sé il seme del loro finale.
Lo senti nei silenzi troppo lunghi, negli sguardi che cominciano a cercare altrove, nei piccoli gesti che smettono di cercarti.
All’inizio fingi di non accorgertene, ti dici che è solo stanchezza, che passerà.
Poi un giorno ti svegli, e ti rendi conto che è successo: che qualcosa si è spento senza rumore, come una candela che finisce la cera proprio nel momento in cui ti voltavi a prendere fiato.

Eppure non c’è rabbia, né rimpianto.
Solo una calma strana, quasi dolce, come dopo un temporale quando l’aria torna a profumare di terra bagnata.
Forse sapevo che sarebbe andata così proprio perché, in fondo, andava bene così.

 

 

 

 
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