Lentamente mi dondolavo, mano

nella mano con il mare. Nel mentre

scarabocchiavo frasi nella mia

mente. Le lasciavo impresse nella

sabbia le, belle parole che componevo.

E mi incantavo a guardare con

quanta audacia arrivavano le onde.

Sia per tutti noi , un weekend

rigenerante. Non so cosa

succeda quando sono a contatto

con la natura, ma qualcosa di

infinitamente buono mi circonda.

Energia rinvigorita, pace,

tranquillità e la meravigliosa

sensazione che tutto ciò che

è bello, delizioso e meraviglioso

sia lì per essere goduto , per

tutti  gratuitamente.

Penso che la vita può farsi

molto piccola quando la

guardiamo con uno sguardo

ristretto. E che la noia si

manifesta quando ci

allontaniamo dalla capacità

di lasciarci incantare dalle

cose più semplici del mondo.

Perché per essere qui con

un pò di conforto nell'anima

bisogna ridere. Bisogna avere

fede. Deve esserci la poesia

degli affetti. Bisogna avere

uno sguardo nuovo. E tanta

creatività.

In questa sera estiva molto

calda,i miei pensieri spaziano

in ricordo  a chi ora non è più 

fisicamente con me, i miei

genitori ,ma presenti sempre

nei ricordi  più belli . 

Ed anche se ho perso  la loro 

presenza,il suono della loro 

voce, il loro profumo, non 

perderò mai tutto quello che 

mi hanno lasciato ,soprattutto

il loro Amore.

Ogni giorno,  offre infinite

possibilità per  essere diversa.

La possibilità di cambiare .

La possibilità di essere migliore.

Il passato con le persone care 

è solo mio e lo lascio nel Cuore ,

cercando di andare sempre 

avanti con il vivere bene,

iniziando sempre dal presente . 

Se leggero ti  farai,

io sarò vento

per darti il mio

sostegno senza

fingere ,se distanza

ti farai , io sarò

asfalto impronta sui

tuoi passi,

senza stringere mai.

Se battaglia  ti farai,

io starò al fianco

per darti il mio

sorriso,il mio sostegno,

se dolore ti farai,

io starò attenta

a ricucire i tagli ,

senza stringere mai.

Riflessione personale 

A volte,mentre cammino per

strada, mi accorgo di

abbassare lo sguardo senza

neanche pensarci. È come se

il mio corpo già sapesse che,

da un momento all’altro,

potrebbe arrivare una critica,

un giudizio,una mortificazione

da parte di qualcuno.

Forse perchè nei ricordi

dell'adolescenza qualcosa

mi ha fatta sentire

inadeguata .

E così, il mio sguardo si

abbassa, come una sorta

di autodifesa. 

Ma perché spesso mi chiedo

devo sentirmi prevenuta? 

Ma soprattutto, è una 

sensazione che mi accompagna

ancor oggi , quando cammino

in mezzo alla gente,ed è come

se abbassando lo sguardo ,

provassi disagio,  anche se

senso non ne ha.

Oggi mi sono svegliata con

questo verso in mente."non

amo che le rose che non

colsi". Chissà il mio cervello

da dove l’ha tirato fuori. 

E'una poesia di Gozzano,

Cocotte, del 1911,  e se

dovessi dire, giurerei di

non averla mai letta

prima. E’ bella, nella sua

bellezza stantia e superata,

polverosa di fiori secchi

conservati nelle pagine di

un libro, di ricami ingialliti

e guanti di capretto.

Riporta secoli bui in questa

pianura piemontese,in cui il

vecchio continuamente

muta, in cui tutti sono così

dannatamente affaccendati

e attivi da non permettere

alla  polvere di posarsi.

Il cervello è come una polla

d’acqua profonda, da cui

sgorgano flussi, onde, reti,

rami che si allungano, foglie

marce e schiuma. Difficile

riconoscere i legami, trarre

significati da queste raccolte

di oggetti eterogenei. E’ un

po’ una lettura da indovini,

un’opera da sibilla, il mettere

insieme, ordinare, dare un

senso a quello che resta

nella rete della coscienza,

magari vuota di pesci utili,

ma piena di perle sconosciute.  

Ho letto un articolo che

mi è piaciuto per la sua

leggerezza e mi ha fatta

sorridere al pensiero, ma

con la fantasia si può

arrivare dappertutto .

Sei stato nominato Capo del 

Mondo. 

Ma solo per un giorno. In

questo giorno hai il diritto/

dovere di emanare una legge

che - è certo - verrà

rispettata da tutti e per

sempre.

Questa legge, totalmente

concepita da te, non dovrà

avere i caratteri delle

genericità ("Siate buoni

l'uno con l'altro", "Non fate

più guerre") ma avere il

carattere di una ben

definita specificità, un paio

di esempi: "Non buttate le

carte per terra"o "un giorno

alla settimana dovrai fare

cinque ore di volontariato

alla Lega del filo d'oro".

Allora, che legge emanerai?

Non avere fretta, pensaci

bene: il destino per un mondo

migliore dipende anche da te.

Legge:

Ogni persona dovrà prendersi

cura dell’ambiente in cui vive,

in ogni modo possibile. Avere

senso civico e rispetto per

le persone, la natura,

animali compresi. Evitare di

inquinare e devastare perché

siamo ospiti. Noi esseri umani,

dobbiamo avere più coraggio

di esporre le nostre idee ,

di prenderci cura di chi ci

sta accanto e di chi

incontreremo nel nostro

cammino , dando il buon

esempio ,ecco che (forse) il

mondo sarebbe un posto migliore.

C'è qualcosa che mi tocca

profondamente...l'idea del

corpo fisico che viene

incrinato da tutto il dolore

che il mondo causa, penso

sia solo per liberarne l'oro.

Non dobbiamo maledire mai

una caduta, è il terreno che

porta alla  trasformazione.

Dobbiamo rinascere dal dolore

e vivere davvero quel momento

perché, anche quello passerà e

noi, come ogni altro essere
umano, cresceremo nel nostro

percorso e inizieremo a vedere

la luce che brilla attraverso le

crepe.

Penso che siamo tutti così belli,

con i nostri difetti e le nostre

esperienze, con il nostro dolore

e le nostre benedizioni, con la
nostra incertezza e con i nostri

sogni.

Riflessioni !

Se persino i fiori possono

vivere tra pietre e spine

con delicatezza e in

perfetta armonia, perché

noi, persone semplici

mortali, nella nostra

piccolezza e immortali

nella nostra essenza, non

possiamo rimanere a lungo

nello stesso spazio senza

attriti e senza comprensione? 

C'è molto da imparare

dalla Natura, che è

saggia e perfetta... c'è

molto da Amare e

accettare.

Ringraziamo l'universo,

la forza della vita, madre

natura...L'alba silenziosa. 

Per il giorno che nasce

e ci sorprende sempre.

Provo a descrivere con

pensieri quando una persona,

indipendentemente

sia uomo o donna , smette

di lottare per una relazione,

il suo silenzio parla

più forte di qualsiasi parola.

L'assenza di argomenti o

lamentele non significa

pace, è piuttosto un segnale

che ha smesso di credere

che qualcosa cambierà.

Invece di chiedere e

supplicare, si chiude in se

stessa, smette di provare

perché non vede più il punto...

Ciò che una volta la feriva

inizia a influenzarla

semplicemente con

indifferenza. La lezione più

grande è capire che

l'indifferenza emotiva

non è un momento di resa,

ma il risultato di un lungo

periodo di dolore che non

è stato notato in tempo,

soprattutto da chi le vive

vicino .

Questo è un tema importante

su cui riflettere, in questa

nostra società di cellulari e

intelligenza artificiale, si parla

troppo e si ascolta troppo

poco ,non solo chi ci sta vicino,

ma in generale.

Il silenzio in una relazione

non è sempre segno di serenità,

spesso è il risultato di una

lunga lotta interiore. Quando

una persona smette di parlare,

non è perché ha trovato pace,

ma perché ha perso la speranza

che le sue parole possano

essere ascoltate.

La comunicazione è il cuore

di ogni relazione sana, ma non

basta parlare: è necessario

sentirsi veramente compresi.

Troppo spesso si cade

nell’errore di pensare che il

problema si risolva da solo,

ma il silenzio non è una

soluzione, è un campanello

d’allarme.

Se c’è distanza, se il dialogo

si interrompe, è il momento

di chiedersi: sto davvero

ascoltando il mio o la mia partner?

Sto accogliendo le sue

emozioni o le sto liquidando

come esagerazioni?

Un amore che dura non è

privo di difficoltà, ma è fatto

di due persone che, invece

di arrendersi al silenzio,

scelgono ogni giorno di capirsi

e di venirsi incontro.

Sono una donna che sorride,

mentre mette in discussione,

le regole e infrange i confini.

La mia forza sfida, la mia

libertà turbina e il mio coraggio

lascia il segno. Non

dimenticare mai: non seguo

un percorso predeterminato,

creo il mio, dalla luce, dal fuoco

e dall'inflessibilità.    ١٥٧٤ 🌹

Non guardo i fogli il cui colore

è cambiato, le cui lettere sono

sbiadite e le cui linee si sono

perse tra dolore e solitudine,

perché scoprirò  che queste

righe non sono le cose più belle

che ho scritto,   e che questi

fogli non sono le ultime cose

che scriverò.