Egregio Signor Futuro, ho tra
le mani stracci di parole,
ferite di pensieri sul cuore,
ma voglia gradire la più alta
stima: le scrivo un pensiero
che mi sta molto a cuore ed
il tutto con estrema gentilezza.

Guardiamo da lontano le case
e la sera si vedono le stanze
illuminate, pensiamo che dentro
vi siano famiglie allegre,raccolte,
con una stufa e qualche pentola
a scaldare il cibo...Vi sono ritrovi,
risate, veglie e cuori caldi ....e
forse supponiamo sempre che le
cose siano come amiamo.
Ma forse dentro le mura una
donna sta piangendo, ci sono
due che litigano e le loro voci
arrivano fino alla strada. C'è
un uomo che non sta bene,
perchè non riesce a provvedere
ai bisogni della sua famiglia...
O ci sono dei malati che contano
il tempo, c'è una mamma che
fa dormire il figlioletto senza cena,
c'è un bambino che piange,che
ha bisogno di latte e medicine
e c'è una famiglia che esiste,ma
è molto separata...
Oggigiorno ci sono case dove
c'è molta oppressione e se quei
muri avessero delle bocche
maledirebbero la "povertà"e il
maledetto silenzio.
Lei ci aiuti a difendere queste
case, per noi e per gli altri: quelli
che verranno domani, se mai lo
avremo.