La giusta accordatura a un liuto antico.. Trafitti come stelle nelle stelle.Lo sguardo severo nel palato affrescato dalla lingua levigata da una seducente mitologia.
Nel buio io ti vedo. Sei la fame di una natura dalle sembianze che bruciano.
Stringi e baciami. E stringi ancora,seguendo le mie tracce che non bastano all’orientarsi sul finire.

E i brividi si intrecciano al futuro ed alla più sublime ed indecente delle carezze, la fiducia.
Un mormorio di luce s’insinua tra i delicati tessuti. Non fermarti.

Le vene fanno da paravento. La rete di delirio in cui ti chiedo di inciampare.
E in ogni centimetro di regola e rispetto la corda che stringe.

Gli angoli bui si lasciano oscillare.

Ridammi gli occhi, adesso.

Infilali nel tuo respiro.
E implorano dolore per una segreta appartenenza. Il solco affonda, nel guado torbido di una rugginosa vertigine. E ancora affonda in una deriva che pulsa sempre più violenta.

Ogni cassetto rovistato con spasmodica foga. Ancora un giro.

Stringi e baciami. E stringi ancora.
Anche l’aria si sente a soqquadro con le ombre spalancate nell’attesa.
Gemiti sparsi di riconoscenze, tra i piedi dove il pavimento è una guancia segnata dal risollevato piacere.

Il fiato riemerge e spalanca passi nuovi ed impronte.

E le tue labbra immemori depositano il nostro segreto sulle mie.

La indecenza è la più innocente delle tenerezze.

Senza lasciare quel filo negli occhi smarriti.

Sfiorarti attraccata al curioso mento pensante.

L’inesauribile tempo che non avvisa in quel tono assuefatto d’intrighi.

E i nostri segreti stipati sotto a un dente di spugna.

Ecco le dita a segnare le crepe.

Corsivo in rivolta per ribaltare la rigida forma.

La preclusione di un tuffo è un ingegno per sfamare le proprie insicurezze.

La voce verde di un intenso calore che plasma.

_blankshine_

*E nei colori il segno in attesa che il tempo lo renda solco profondo e provvido e poi gemito. A ridosso del sangue.

Silenziosa dei quei rari passi.

In quella onestà di splendore come stelle in assenza di luna.

Parole come gesti che non smettono mai di scorrere a perdifiato.

La tua sensibile veste, una sincera voce nell'aria salmastra di onde.

E nelle erbose pupille a scandagliar l’immaginabile orizzonte.

Il cielo che inghiotte.

Tuffandosi ebbro nelle acque delle fragili spontaneità.

Lanciando sassi come pesanti ombre a scacciar via quegli inciampi.

Con i segni primordiali in uno spoglio scrutare negli abissali profumi.

Un abbraccio che fa tremare nel graffiare.

E le impronte che si svelano man mano nel possesso essenziale.

_blankshine_

Vorrei sentirmi afflato di quel laggiù.

Quando il cuore ti prende nel suo prezioso dono.

E ruba di istanti le ampie vocazioni di un pensiero di gabbiano.

_blankshine_

Sulle superfici di questo tempo si presenta il mondo con le sue più buffe sembianze. Mentre tu ti contorci smaniosa nello scintillio delle più segrete increspature di acque,io afferro la luce ad ogni palpito di fuoco.

_blankshine_

Sospesa sostanza di gioia.

Sferzante sfavillio nel fondo di una cornice.

Estro di sfumature nelle distese lontananze.

Non sarà magia per chiunque.

Né un udire di un peana per l’arrogante vacuità.

Una rara fusione di similitudini in lampi di attimi.

_blankshine_

E' IN TEMPI COME QUESTI...💪

Ad ogni soglia che attraverso, si cela un baratro di odori.

Una pericolosità che oscilla nell'aria, tra le immobili stelle e gli ondosi occhi del distacco!

_blankshine_

 Materialità e Metamorfosi ( J. Mirò)

Nuvole che si azzuffano nel buio che sa di tempesta.
Presenze d'ombra che vociferano echi come preghiere.
Una lancia come testimone di luce sopra una tagliente scogliera.
L'attesa su questo pezzo di tempo, catturando sconosciuti dettagli,sull’incessante scivolar di turbolente visioni.

_blankshine_

Ci sono alcune strade le cui prospettive ingannano, altre invece, s’incrociano in un comune abbaglio, ferme in un indefinito tempo da un battito rosso di un semaforo.

_blankshine_