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azaryel 07 novembre

Esiste un luogo dove la coscienza smette di fingere e si riconosce per ciò che è:

un cammino imperfetto ma vero.

Ogni errore diventa direzione, ogni silenzio un atto di presenza.

Non c’è più ricerca di salvezza, ma accettazione della propria sostanza:

un equilibrio fragile e sacro, dove la verità non redime — rivela. 

 

 

 

 

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azaryel 29 ottobre

Nel punto esatto in cui il pensiero sfiora la pelle,

qualcosa si accende — non è fuoco, non è idea,

è l’attimo che decide se restare o bruciare.

 

Cammino sul bordo del mio stesso respiro,

dove il desiderio si finge parola

e la parola si traveste da silenzio.

 

Lì comprendo che non basta capire:

serve sentire fino a spogliarsi della ragione,

fino a restare nudi d’anima,

senza più niente da difendere.

 

Poi ritorno al mondo,

con la consapevolezza che non si ricomincia davvero,

si continua —

solo un po’ più veri,

solo un po’ più stanchi,

ma ancora disposti a credere nella luce che non mente.

 

 

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azaryel più di un mese fa

L’impegno emotivo globale… come alibi per l’indifferenza locale.

 

C’è solo un vantaggio che porta la guerra: sapere con chiarezza chi vuole ucciderti.

Contrariamente, la democrazia nasconde con estrema meticolosità il colpevole.

 

Stavo fumando il calumet per la pace, ovviamente, quando mi è venuto in mente di andare sulla A4 - Milano-Venezia - a bloccare il traffico, sempre per la pace.

Ma una volta esaurito il calumet, mi sono ritrovato farcito di un amore per il mondo che non avevo mai provato prima. E quindi, perché l’autostrada?!

Perché non andiamo tutti a sederci sulla striscia di Gaza? Sai che bomba! Altro che bedrocan. Anche il Papa si metterebbe a piangere se lo facessimo, ne sono sicuro.

 

Ovviamente, ho chiesto consiglio ai nostri capi di stato e l’unica cosa che mi hanno suggerito è stata quella di portare più pensionati possibili. Se riesco a portarli tutti, mi daranno il Nobel per la pace e una targa per aver risanato il sistema pensionistico italiano, anche se non ho ben compreso il motivo. Ma alla Garibaldina… Obbedisco!

 

Chi viene con me????????????

 

 

 

 

 

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azaryel più di un mese fa

Ci chiamano sapiens, ma siamo locuste.
Divoriamo ogni cosa che sfugge al nostro controllo: terra, senso, amore, silenzio.
Un gatto si ritira in un angolo nascosto per morire, con pudore.
Noi, invece, ne facciamo spettacoli: allestiamo palcoscenici per le nostre paure, travestite da progresso.
E mentre l’anima rumina memorie curiose, balliamo sull’orlo dell’estinzione… convinti di evolverci.

 

 

(per chi ancora ascolta, invece di consumare)

 

 

 

 

Rifletti.... Uomo? 

 

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Cronache da un forno sociale. 

 

Per distinguere l’uomo dall’animale non serve un laboratorio, basta passare un’ora a Milano Centrale.
Le bestie si osservano, si annusano, si evitano.
L’uomo invece ti travolge col trolley, ti respira in faccia, ti giudica dalla valigia e ti fotte il posto senza guardar negli occhi.
Le bestie, quando hanno caldo, si ritirano nell’ombra.
L’uomo apre una birra tiepida, si spalma sul marmo bollente e fa finta che sia Ibiza.
E mentre il sudore cola tra le scapole della civiltà, capisci che l’evoluzione non ha reso l’uomo migliore.
Solo più arrogante.
Più solo.
E infinitamente più rumoroso.

 

 

Poi ti accendi una sigaretta,
ti metti di lato per non essere travolto da uno zaino gigante,
e pensi che in fondo, le bestie almeno non si vergognano d’essere bestie.
Noi invece… ci abbiamo pure costruito sopra una stazione.

 

 

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Porto i segni dell’eterno. Ma sorrido:

dentro un frammento d’universo in cerca di senso.

 

 

 

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Democrazzata:

 

Una democrazia solo di nome, usata come scenografia per una gigantesca messinscena governativa.

Nella Democrazzata, voti, protesti, partecipi… e loro fanno comunque il c** che vogliono. Ma con eleganza istituzionale. 

È un pacchetto familiare. Zero diritti aggiunti. Con aroma naturale di rassegnazione.

Questo sistema è talmente assurdo e consolidato che sembra quasi un prodotto registrato, confezionato e venduto al popolo. Con tanto di marketing.

Tipo le patatine. Ma al gusto presa per i fondelli 😏

 

Una speranza istituzionale... ora con il 30% in meno di aspettative.

 

 

 

 

 

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Due individui differenti e completi, come il vino e l'acqua di fonte, pur essendo entrambi preziosi, non perdono la loro essenza sebbene possano condividere lo stesso calice. Il vino porta con sé la passione e l'intensità, l'acqua la purezza e la serenità; insieme si incontrano senza prevaricare, mantenendo la propria natura, eppure, nella fusione, offrono una nuova profondità, più grande della somma delle singole parti. 

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Il Leone del Signore

Un nuovo ruggito sale da Roma,
tra ori, incensi... e un po’ di Sodoma.
Ha nome fiero, antico e regale,
ma il cuore? Forse un po’ meno pastorale.

Dice: "Io guido il gregge smarrito!"
Ma guarda l’agnello già mezzo arrostito.
Predica pace, digiuno e perdono,
poi si siede a tavola come un barone.

Viene da papi che trattavan con re,
oggi tratta col potere, ma con il caffè.
Mentre il mondo affonda nel suo disordine,
il Leone si veste di bianco… ma mangia come un re.

Francesco, il mite, riposa in pace,
ma anche lui amava il dolce e la brace.
Ora il pastore ha artigli e fame,
e il gregge lo segue… verso il forno col pane.

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