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angels1952 più di un mese fa

…I social natwork

Instagram , Whatsapp, Twitter, Facebook: tutti nomi di social che in un modo o nell'altro hanno cambiato la nostra vita ed in un certo senso il modo di rapportarsi e comunicare tra di noi. La nostra vita quotidiana è piena zeppa di interconnessioni tecnologiche, trilli, squilli, vibrazioni, il tutto h24, portandoci a non avere quasi un momento intimo, un momento di riflessione ed isolamento. Sono soprattutto i giovani, i "nativi tecnologici", ad essere maggiormente investiti da questa ondata tecnologica e social, tanto da portare a forti forme di dipendenza, che hanno fatto nascere un nuovo gruppo di patologie riconosciute dalla neuropsicologia: le cyber-dipendenze. Sempre più giovani si approcciano a questo mondo perdendo il contatto con la realtà, cercando di imitare i propri influencer di riferimento, soffrendo di complessi di inferiorità vedendo un mondo sempre bello ed ovattato, così come postato sui social da queste figure di riferimento che per vendere la loro immagine si mostrano in forma, ritoccate, agghindate, sorridenti, in posti paradisiaci, felici. Secondo alcuni psicologi tutto ciò ha una forte influenza negativa sulla psiche umana dei soggetti che aprono i social e vengono travolti da tutte queste immagini che vanno a scavare nel loro subconscio una sorta di latente depressione in risposta al messaggio "tutti riescono ad essere felici, perché io no?". Proprio per questo motivo, molti esperti consigliano di prendere le distanze da un uso eccessivo di tali mezzi, consigliandone un uso intelligente e moderato. Molte persone con leggerezza pubblicano continuamente video e storie sulle proprie giornate, sulle proprie serate, in discoteca o a cena con amici o affetti cari che compromettono la propria privacy, Ma perché lo si fa? Secondo gli esperti, la motivazione è da ricollegare all'esigenza di mostrare agli altri la propria felicità ed il proprio benessere, come a volersi sponsorizzare, per cui in maniera inconsapevole noi andiamo a regalare ai nostri "sorveglianti", in maniera gratuita, i nostri dati, le nostre posizioni, i nostri gusti, le nostre idee. Nel tempo, poi, però, si scoprirà che tutto ciò comporta la perdita della propria vita privata, della propria intimità e quindi della propria identità. Perciò ci si omologa nel modo di vestirsi, si parla come quel cantante, ci si muove come quel calciatore, e così via. Infine, bisogna fare un discorso sulle potenzialità stesse dei social, capaci di condurre sul patibolo o mettere sotto la luce dei riflettori le persone, in un certo senso cambiando l'esistenza di queste stesse e portandole anche a compiere gesti estremi: come non ricordare il caso della ragazza suicidatasi per i video hard che si erano diffusi sul suo conto pochi mesi prima? Purtroppo la perdita della privacy, può esporci a conseguenze pericolose e tragiche. Tutti dietro ad un cellulare, ad una tastiera, i cosidetti "fenomeni da tastiera" siamo tutti più forti, nessuno può controbattere e non abbiamo addosso lo sguardo di chi stiamo ferendo in quel momento. Sembra tutto più facile, e di conseguenza sembra tutto meno grave: insulti, tradimenti, parole, commenti. E invece, non è così: c'è sempre chi dall'altro lato ci rimane male, chi non riesce a difendersi dalla marea di utenti che non risparmia parole crudeli nei confronti di chi spesso neanche conosce. E così, spesso, finisce in tragedia. Come tutte le cose è l'abuso di essi, un uso sregolato e smodato che sta portando ad una loro "isterizzazione". Il mondo informatico rende possibile una quantità di cose fino agli anni Settanta non immaginabili: ha eliminato gli spazi, interconnesso persone e Paesi lontani, permettendo lo sviluppo della globalizzazione e la diffusione del sapere per via informatica in modo gratuito. I social stessi possono permettere la diffusione di notizie, l'archiviazione dei dati e un'infinità di soluzioni positive. Quindi i social sono uno strumento da eliminare? Francamente no, In conclusione, c'è bisogno di un attento uso e sviluppo: l'essere umano, per sua natura, tende ad estremizzare l'uso di strumenti rivoluzionari inizialmente, quasi affascinato dalle infinite nuove potenzialità che le sue stesse capacità possono partorire. Inoltre, un mondo senza i social non è più ipotizzabile: indietro non si torna, quindi avanti tutta, ma con attenzione

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angels1952 più di un mese fa

La tecnologia: i pro e i contro

Oggi siamo così abituati ad avere sempre il cellulare a portata di mano, a usare il navigatore per trovare arrivare nei luoghi che non conosciamo, a fare una ricerca su Google per soddisfare ogni nostra curiosità che, se ci fermiamo a pensare al fatto che fino a qualche anno fa non avevamo tutte queste risorse, siamo colti di sorpresa e ci chiediamo come riuscissimo a orientarci solo con una cartina, a comunicare in tempo veloce o a ricercare notizie. La tecnologia, in questo senso, può essere il nostro più grande vantaggio, ma anche il nostro più grande limite. Da un lato, infatti, è indubbio che la tecnologia ci abbia reso la vita molto più facile, rendendo tutto veloce e a portata di mano: si pensi appunto a quando si deve ricercare un'informazione, orientarsi in un posto che non si conosce, fare una chiamata d'emergenza, acquistare un prodotto senza muoversi da casa e anche se non è disponibile nelle vicinanze, usufruire di risorse illimitate nel campo della musica, della tv, del cinema, tutto stando seduti dal divano di casa. Tramite internet è possibile pagare le bollette, comunicare con persone dall'altro capo del mondo, accedere a qualsiasi tipo di contenuto, controllare il proprio conto bancario e fare operazioni monetarie con un click, organizzare una vacanza e tanto ancora. Anche le opportunità lavorative si moltiplicano su internet, sebbene questo comporti necessariamente una trasformazione delle professioni tradizionali, per non parlare dei progressi in campo medico, dove la tecnologia permette di salvare sempre più vite. La tecnologia è una grossa opportunità, ma fintanto che questa è intesa come nostro potenziamento e non al fine di sostituirci. In ambito lavorativo, ad esempio, molti lavori diventano inutili perché le macchine possono sostituire il lavoro dell'uomo; tuttavia, la sfida sta nel reinventarsi e trovare nuovi sbocchi, nuove attività e opportunità: è per questo che sono nati negli ultimi anni tantissime nuove figure lavorative legate al mondo dell'informatica, del web e dei social. Quello che la tecnologia, infatti, non è in grado di fare è sostituire la nostra creatività e originalità, qualità umane che vanno preservate a ogni costo. Tuttavia, l'uso costante di mezzi che ci rendono la vita "facile" rischia di portarci a un appiattimento anche da questo punto di vista. Torniamo all'esempio del navigatore e della cartina. Google Maps e le varie app per muoversi in città o per strada sono una delle invenzioni più utili del secolo; tuttavia, perdiamo anche qualcosa. Una volta, con le mappe, ci perdevamo, perdevamo tempo ed energie, ma allo stesso tempo tenevamo sempre attivo il cervello, eravamo costretti a guardarci intorno, a ingegnarci, a trovare una soluzione. Sostituendosi a noi nelle piccole mansione quotidiane, il rischio che corriamo è proprio l'appiattimento intellettuale, il progressivo isolamento e la dipendenza da tecnologia. La tecnologia è ormai è parte integrante della nostra vita e non ci potremmo rinunciare. Vivremo meglio se ci rinunciassimo? Penso di no. Il problema non è certo il mezzo (la tecnologia) appunto, ma l'uso che di quel mezzo si fa. Si dice spesso che la tecnologia si andrà a sostituire progressivamente all'uomo: dal punto di vista delle funzioni è vero, ma niente può sostituire il nostro cervello e la capacità umana di prendere decision

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angels1952 più di un mese fa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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angels1952 più di un mese fa

 

 

Non lasciare mai al buio i tuoi pensieri. Fai in modo che gli altri non abbiano mai paura di te, del tuo cuore. Ruba per loro una stella e lascia che questa notte sia ancora più bella.

 

Possiamo vedere il tramonto, la sera arrivare, la luna con le stelle brillare, ma non possiamo sapere che sogni ci aspettano quando la notte ci invita a sognare.

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angels1952 più di un mese fa

...Il Femminicidio.....la tragedia del secolo

 

Sempre più spesso i fatti di cronaca nera che capita di leggere sui giornali o sentire in TV sono legati a un argomento piuttosto spinoso, che direttamente o indirettamente prima o poi ci capita di affrontare: la violenza sulle donne. Inutile ribadire che nonostante il trascorrere del tempo, l'evoluzione e il progresso della società, le donne continuino ad essere vittime, il più delle volte inconsapevoli, delle persone che stanno loro accanto. Il dato più inquietante è che nella maggior parte dei casi i carnefici sono le persone che queste donne amano e che nonostante tutto continueranno a difendere Le donne hanno dovuto lottare parecchio nel corso del tempo, eppure parrebbe proprio che le loro lotte siano state vane: sono infatti considerate tuttora il sesso debole. E questa debolezza fisica, che biologicamente può essere anche vera (il corpo di un uomo avrà sempre una forza maggiore rispetto a quello di una donna) si è tramutata nel tempo in una forma di sottomissione obbligata della donna all'uomo. Ogni qualvolta le donne hanno cercato di cambiare questa condizione, così tacitamente accettata e considerata normale dalla società, hanno dovuto subire ritorsioni di ogni genere che in ogni caso sono assimilabili al concetto di violenza. Una violenza per molto tempo ritenuta socialmente accettabile, solo perché nella maggior parte dei casi accettata, e quindi invisibile. Il silenzio è ovviamente la forma peggiore di accettazione: per questo la violenza sulle donne è un tema ampiamente dibattuto ai nostri giorni. Femminicidio è una parola coniata proprio per questo: per esternare alla società di oggi che esiste un problema, grande, grave, serio e apparentemente irrisolvibile. Un problema che porta morte e, per chi sopravvive, dolore e paura. Finamente viviamo in un'epoca che considera questo argomento degno di nota al punto da essersi meritato addirittura una giornata mondiale, che si svolge il 25 novembre con manifestazioni in tutto il mondo. Una dedica, però, non è sufficiente, perché per cambiare la realtà dei fatti bisogna prima di tutto provocare un cambiamento radicale nella mentalità. Le donne che subiscono violenza infatti non sempre trovano la forza per denunciare l'accaduto: il più delle volte accade che siano i loro compagni a colpirle. Si parte così: la prima volta è uno schiaffo o una presa un po' troppo forte delle braccia, che genera qualche livido. Alcuni lividi sono facili da nascondere, ma con il passare del tempo le ferite provocate diventano insanabili e si perde progressivamente la forza di reagire e di chiedere aiuto a qualcuno. La seconda volta è un pugno, la terza un oggetto che viene lanciato contro. La quarta potrebbe diventare l'ultima. Bisogna cambiare le mentalità di tutti: delle donne in primis. Bisogna imparare ad essere sensibili alla violenza, a riconoscerla in quanto tale per poterla combattere nel modo giusto. Per farlo è importante partire dal basso, dalle piccole cose che nella vita di tutti giorni a volte neanche notiamo. Violenza non è soltanto fare del male a una donna fisicamente: violenza sono tutte quelle azioni che si compiono contro la volontà di una donna. Violenza è quando si fanno dei complimenti un po' troppo spinti a una ragazza per strada, quando la si vuole rimorchiare a tutti i costi senza conoscerla, impedendole il passaggio, quando le si fanno delle battute sessiste che la fanno irrimediabilmente sentire inferiore. Sentiamo dire da sempre che le parole hanno un peso e spesso possono ferire più delle azioni: usarle contro una donna in malo modo è un modo per farle del male, per denigrare il suo valore

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angels1952 più di un mese fa

 

 

Mi sono innamorato a squarciagola di te, perché il cuore non sa tacere, può solo gioire e può correre veloce da te, fra le tue braccia.

 

Cosa c'è di più ovvio di due innamorati che desiderano ardentemente donarsi l'un l'altro? Cosa c'è di più naturale quando dalle fiamme della loro passione sprizza la scintilla della vita? Nulla, tutto è noto a tutti, però la scintilla prodigiosa originata da quelle fiamme siamo noi, tutti noi siamo figli della passione.

 

Se vogliamo avere successo in amore, prima di amare un'altra persona, dobbiamo essere in grado di amare noi stessi.

 

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angels1952 più di un mese fa

 

 

La felicità è come un treno senza orario. Non puoi pretenderne l’arrivo, né sapere quando ripartirà. Il tuo compito è di andare in stazione.

Chi ha paura muore ogni giorno,
chi non ha paura muore una volta sola.                            
Paolo Borsellino


            

 

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angels1952 più di un mese fa

L'eternità e l'infinito sono due idee che affascinano e al tempo stesso sgomentano la mente umana, condizionata come è dalla sua limitatezza per quanto riguarda la concezione del tempo e dello spazio assoluti. Sono idee che non trovano risposta né attraverso la ragione e neppure attraverso l'immaginazione, soffermarvisi tuttavia ci aiuta a ridimensionare la nostra presunzione e ambizione spesso incontenibili e velleitarie.

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angels1952 più di un mese fa

Il sole muore tutte le sere e rinasce ogni mattina; ci sono i momenti bui, ma senza di quelli non puoi goderti quelli luminosi.

 

Ci sono giorni in cui ho bisogno di credere nel sole... troppa pioggia ad offuscare un cielo stanco di nascondere il suo blu.

Un raggio di sole in una giornata grigia è una carezza al cuore, ci rallegra e ci riscalda.

 

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angels1952 più di un mese fa

 

 

Un amico è come il sole, non lo vedi ma c’è sempre

 

 

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