Libere di pensare, libere di parlare: contro gli attacchi dei "bulli" e delle "bulle"
Ci sono donne che sanno argomentare, sanno esprimere un pensiero, articolare una critica, sostenere una posizione. Ogni volta che lo fanno, puntuali come le tasse, arrivano certi ECTOPLASMI e/o DISTURBATORI travestiti da pensatori che non sanno rispondere nel merito, non sanno controbattere, non sanno reggere il confronto e allora insultano.
Non insultano le idee, insultano la donna: la sua emotività, la sua vita privata, la sua sessualità, la sua solitudine presunta. “Sei pazza”, perché hai espresso pubblicamente una critica che, pensano in molti, ma non hanno il coraggio o la voglia di esprimerla. Tu, “sei acida perché non scopi”, “sei una zitella frustrata”, “sei online di sabato, poverina! ”. Questo è il loro repertorio: sempre uguale, sempre mediocre ("mediocre" e sono stata di manica larga).
Non è un caso singolo: è un meccanismo ricorrente di queste nullità; quando non piace ciò che dici, quando tocchi i loro santuari e i loro accoliti, e non riescono a smontare le tue argomentazioni, cercano di smontare te. Perché una donna che argomenta li manda in tilt, non perché è aggressiva, ma perché è libera: libera di pensare, di parlare e di rifiutarsi di compiacere o di fare da sponda ai capetti e alle capette (bulli e bulle, 'cringe' in un non-luogo come una community).
E allora diciamolo chiaramente: se la VOSTRA risposta, a un’opinione, è un insulto sessista, non siete provocatori, siete prevedibili. Non siete forti, siete fragili. Se poi dovete mandare i vostri pseudo cortigiani ad insultare e non siete capaci di farlo con i vosti nick , non siete madri di draghi, ma piuttosto siete delle noiose pappemolli, lagnosette e senza spina dorsale. Una donna che vi esprime con franchezza il proprio pensiero, in modo appropriato, e vi mette in difficoltà non è 'isterica': è diretta e incisiva nelle sue affermazioni.
E voi, invece di argomentare, vi comportate come chi ha perso la discussione e se la prende con il microfono.
Quindi, la prossima volta che una “donna” parla e senti il bisogno di insultarla, segui il mio consiglio, fermati!
Non perché lei è troppo sensibile, ma perché tu sei troppo debole.