Oramai, dietro quell’inevitabile mascherina,

tutto resta celato...

nascosto,

offuscato.

La bocca,

le labbra,

i denti,

la lingua,

i sorrisi,

le smorfie.

Puoi solo interpretare quegli sguardi,

di occhi smarriti o diffidenti,

che cercano di uscire da quel tunnel,

che corrono verso la fine di tutto questo.

Perché quel giorno, quel maledetto giorno

risvegliandoci nel pieno della pandemia,

ci ha lasciato dentro un segno indelebile,

squarciando il nostro cammino di normalità.

(Me)

Quante volte mi ci sono ritrovato davanti...
su quel foglio bianco,
che aspettava solo di essere riempito,
di frasi,colori, pensieri e parole.

Quante volte ci ho vomitato sopra l'anima...
su quel foglio bianco,
che aspettava solo di essere dipinto,
di frasi,colori, pensieri e parole.

Quante volte ci ho urlato dentro il dolore...
in mezzo a quel foglio bianco,
che aspettava solo di essere sporco,
di frasi,colori, pensieri e parole.

Pagina dopo pagina...
Foglio dopo foglio...
Parola dopo parola...
Frasi ammucchiate e dimenticate.

Quel foglio bianco... che racconta più di mille parole!

(Me)

Ascolto rumori da lontano,
che nascono dietro le montagne,
s'annunciano con squarci violenti nel cielo,
tra nuvole di un nero minaccioso.

L'aria si fa più fresca,
mentre il vento che sbuffa dalle montagne,
solleva da strada tutto quello che trova,
in un turbinio di ricordi abbandonati.

La pioggia s'affaccia all'ingiù,
fra tuoni e frastuoni nel cielo,
spazza da strada tutto quel che rimane,
come un fiume di ricordi dispersi.

Ascolto il rumore battente...
Ascolto il boato dirompente...
Ascolto un urlo a squarciagola...
Ascolto il pianto singhiozzante...

La tempesta mi accoglie fra le sue braccia,
strappandomi dalla terra ferma,
strapazzandomi e sbattendomi ovunque,
come a voler cancellare ogni senso.

La quieta poi sopraggiunge,

nel silenzio più fragoroso.
e io resto alla porta,

sul baratro di tutti i miei sogni.

(Me)

Sono giorni senza senso,
nell'infinito silenzio,
di ore, minuti e secondi buttai
come vecchie scarpe andate.

Sono giorni senza tempo,
nell'infinito silenzio,
di ore, minuti e secondi dispersi,
come foglie secche volate.

Sono giorni senza sonno,
nell'infinito silenzio,
di ore, minuti e secondi bruciati,
come strade asfaltate arse.

Sono solo giorni... naufragati!!!

(Me)

E poi c'è quel dolore,

così rumoroso e assordante,

che nessuno riesce a sentire o forse,

semplicemente non vuole ascoltare.

E’ come una tempesta furiosa,

un uragano che nasce dall’io,

che ti sbatte con impeto sul cuore

e ti strappa la pelle di dosso.

E’ come una notte nera,

dove non v’è una stella

o lo splender della luna,

a rischiarir il cielo buio.

Resti seduto in riva al mare,

aspetti che il giorno uccida il buio,

che la luce dilegui i fantasmi

e il sole riscaldi un po' il cuore.

(Me)

Se esiste un tempo per il silenzio, questo è il mio tempo.

(Me)

Piove, mentre il fiume rompe gli argini,
e l'impeto dell'acqua porta via pensieri...
Ammucchiati,abbandonati,sconsolati.
Piove, mentre dalla finesta lampi di luce
illuminano a giorno una stanza piena di parole...
Ammucchiate,abbandonate,sconsolate. 
Piove, mentre tutt'attorno il mondo diventa buio,
e solo una fioca luce di un camino, illumina poesie...
Ammucchiate,abbandonate,sconsolate. 
E tutto attorno odo solo il rumore della pioggia...
di pensieri,parole e poesie...
Ammucchiate
abbandonate
sconsolate. 

(Me)

E poi incontrai quegli occhi... cosi verdi e intesi,
quasi un mare dove voler naufragare.
E poi conobbi quegli occhi... cosi verdi e belli,
quasi un prato dove voler riposare.
E poi vidi quegli occhi.. cosi verdi e luminosi,
quasi due stelle da voler sempre la notte.
Rimasi a guardarli,
come un bambino estasiato,
davanti ad una vetrina di giocattoli.
Due occhi in cui perdersi...

(Me)

Parole...

Parole disperse,
parole calpestate, 
parole stracciate,
parole mai dette,
parole urlate,
parole sussurrate,
parole gettate oltre il cuore,
parole sporcate dal fango,
parole ammuchiate sul viale,
parole bruciate di sole,
parole corrose dal vento,
parole naufragate nel mare.

Solo un mucchio di inutili parole.

(Me)

Ho guardato oltre il fosso...
Ho guardato oltre la riva...
Ho guardato oltre gli scogli...
Ho guardato oltre quelle nubi che si stagliano in un cielo plumbeo.
Sogni incestuosi, di madri addolorate,
per un figlio crocifisso su di un altare,
fregiato col sangue, bruciato dal sole.
Montagne spaccate e mari impetuosi,
vortici di acqua salata contro fragili porti,
navi in balia di mostri marini,
vittime sacrificali di una natura perversa.
Urla impazzite, divulgano la novella,
triste e dolorosa morte annunciata,
di un amore disteso nella tomba,
nel supplizio finale del mondo.

(Me)