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Chi pesa la piuma col cuore  
non cerca il verdetto.  
Cerca la verità che non fa rumore.  
L’età non rende maestri.  
La grazia, forse sì.

Questo è il mio arileggerci.  
Mi prendo una pausa consapevole,  
per ritrovare il centro,  
per camminare verso ciò che mi somiglia.  
Una ricerca gentile,  
fatta di felicità che non chiede permesso.

Oggi non metto nessun brano…  
solo un ringraziamento sincero a tutti.  

Simona
 🤗🌷🤍

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Illusioni: il modo più gentile per credere ancora.  
Finché non arriva qualcuno con le scarpe sporche  
e pretende di attraversarle

😂🌷

Riflessioni con ritmo 

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Vorrei essere una farfalla. O una mosca.  
La farfalla per posarmi leggera sul volto di chi mi legge.  
La mosca per restare, anche quando infastidisco.  
Scrivo per me, ma le parole cambiano pelle.  
Diventano diario, specchio, o bersaglio.  
Nel momento in cui invio, smettono di essere mie.  
Non lascio chiavi né contesto.  
Solo tracce.  
Chi vuole, le segue.  
Chi può, le interpreta.  
Chi teme, le fraintende.  
E io?  
Io continuo a scrivere.  
Perché ogni parola è un insetto volante.  
E io, la sua ombra.  

-O forse scrivo perché qualcuno mi legga e sappia che sto bene.  
-Codardia o generosità, una carezza nel vento.
E qui rido..ammetto a volte sono dispettosa.

 

 

 

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Famiglia di cuore e di sangue

I fratelli…  
A volte ti salvano la giornata.  Altre te la incasinano come un cassetto di calzini spaiati.  
Ma d’altronde, non sono mica nati per essere facili.  
Sono nati per essere veri.

Ti fanno ridere fino alle lacrime, ti fanno venire voglia di cambiare cognome,  
ti fanno compagnia anche quando non parlano.

Poi basta uno sguardo,  
una battuta scema,  
una canzone in sottofondo (Antonacci docet),  
e tutto torna al suo posto.

I fratelli sono come le parentesi nella vita:  
aprono, chiudono, e nel mezzo ci mettono tutto.  
Confusione, complicità, consigli non richiesti,  
e quel modo unico di dirti “ci sono”  senza bisogno di parole.
Ed io, sorella di mezzo,  sono un gomitolo aggrovigliato.  
A volte avanzo trainando,  
altre blocco tutti,  
sopraffatta dal viaggio della vita  e incapace di dormirci sopra.
Sono quella che combatte coi problemi reali  
e poi si perde tra arcani, antenati, angeli e pietre.  
Quella che crede nelle anime di luce  ma non nelle messe della domenica.  
Quella che si confronta con la rabbia e il dolore di chi incontra  ma convive con la gioia nel cuore.

Ci provo.  
Con ironia, con amore,  
e con Biagio in sottofondo.

 

 

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Fiaba della buonanotte  


Avvoltoio che si crede un Garuda


C’era una volta un avvoltoio che non voleva essere solo un avvoltoio. Si dipinse le piume d’oro, si adornò il becco con cristalli, e volò alto gridando:  
-Guardatemi! Io sono Garuda!-
Ma quando arrivò la tempesta, le piume si appesantirono, il cristallo si ruppe, e lui cadde.  
Una vecchia aquila lo trovò e gli disse:  
-Non si diventa Garuda con l’oro, ma con il cuore.-
Da quel giorno, l’avvoltoio smise di fingere.  
Iniziò a proteggere, a guidare, a volare per coraggio e non per vanità.  E anche se non divenne mai un dio, divenne qualcosa di più raro:  
Un avvoltoio rispettato.

Morale: Non serve fingere di essere ciò che non si è.  La vera grandezza nasce dalle azioni, non dall’apparenza.

 

 


Buonanotte a chi sogna di volare, anche se ha le piume stropicciate.

 

 

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Ho appena finito la seconda stagione della Famiglia Addams su Netflix.  Sì, è mainstream. Sì, è “da adolescenti”.  
E sì, mi ci sono persa con gioia.

C’è qualcosa di profondamente liberatorio nel lasciarsi andare a ciò che ci piace, senza doverlo giustificare.  
Mercoledì mi ha rapita con il suo mondo gotico, ironico e profondo. Una protagonista che non chiede il permesso per essere se stessa, che cammina fuori dal coro con passo deciso. E io, da spettatrice, mi ci sono ritrovata.

Ora voglio solo scoprire il seguito, il continuum, quel filo nero che lega i cuori eccentrici e ribelli.  
Perché non è l’etichetta a definire il valore di una storia, ma il modo in cui ci parla.
Nel mio flusso di passioni ci sono anche due nuove uscite che ho preso al volo:

"Missione Amore
di Taverna una storia dolce e leggera, con Chico, un Maltipoo adorabile che ti ruba il cuore. Un libro che profuma di tenerezza e semplicità, perfetto per chi ama le coccole narrative.
"
L’ultimo segreto "di Dan Brown — dopo più di dieci anni, Langdon torna in corsa. Un thriller che intreccia neuroscienze, spiritualità e misteri antichi. Ambientato tra Praga e archivi segreti, è una corsa contro il tempo che non delude chi ama il brivido intellettuale.Che siano serie, romanzi, storie leggere o trame dense di simbolismo…  
Se mi parlano, le ascolto.  
Se mi emozionano, le seguo.  
Se mi somigliano, le abbraccio.Essere fedeli a se stessi è il vero atto di ribellione.  
E io, nel mio piccolo, continuo a farlo. Sempre.

E mentre Langdon corre e Mercoledì scruta,  metto Allegria di Ornella Vanoni in sottofondo.  
Perché anche i cuori eccentrici hanno bisogno di luce.

 

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I modi sono tutto. Anche quando si scrive.

Non importa l’argomento: può essere una discussione accesa, un confronto difficile, o una semplice opinione.  
Se manca il rispetto nei toni, per me manca tutto.  
Anche nello scritto, le parole hanno un peso.  
La forma non è solo estetica: è sostanza, è intenzione, è cura.  
Non mi interessa avere ragione se per farlo devo ferire.  
Preferisco il dialogo alla prepotenza, la chiarezza alla violenza verbale.  
Perché si può dire tutto. Ma non in qualsiasi modo.  
E se i modi sono giusti, anche le verità più scomode trovano spazio.

E non state ad arrovellarvi sul perché del brano, è solo che mentre ne cercavo uno sul rumore… m’è capitata questa chicca che non conoscevo… e quindi… perché no 🤗

 

 

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"La mia vita è un equilibrio perfetto tra 'ce la posso fare' e 'ma chi me l’ha fatto fare'.  
Poi entro in Libero e mi chiedo:

se ti sto tanto antipatica, perché stazioni sempre sul mio profilo?  
Il detto dice che chi disprezza… compra.  
E tu, core, hai fatto l’abbonamento premium. Senza neanche chiedere lo sconto. 😂🥂"

 

 

Buonanotte🤗🌷

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Come scegliete i libri da leggere?  
Io seguo persone che li consigliano… ma non solo.  
A volte mi lascio attrarre dalle copertine, dai numeri zero, dalle prime righe.  
Altre volte è un sesto senso, qualcosa che vibra appena sotto la superficie.  
Nei giorni scorsi, questo istinto mi ha portato a scegliere tre libri.  

Il primo è questo. 🙆‍♀️ 

Immaginate di essere un ragazzino nel pieno dello sviluppo emotivo.  
Una vita scandita dalla routine familiare, in una tranquilla località balneare. I primi batticuori, un amore segreto, l’estate che profuma di libertà.  

Poi, all’improvviso, tutto si spezza.  
Una tragedia inimmaginabile si abbatte come uno tsunami sulla sua famiglia.  
Una notte sotto il portico, in attesa. Nessuna risposta.  
Un treno che lo porterà lontano, verso una nuova vita. La verità dentro una radiolina.  
Una nuova famiglia.  
Una colpa non sua, ma che lo segue ovunque.

Si può rinascere dopo essere stati travolti?  
Roberta Recchia ce lo racconta con delicatezza e profondità nel suo romanzo

“Io che ti ho voluto così bene”

Una storia disturbante nell’incipit, e che a tratti divide.  
Una narrazione che mette a nudo parti nascoste di noi,  
quelle che non vorremmo mai mettere alla prova.  
Una lettura che non consola, ma interroga.

 

🤗🌷

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