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LabileAurora

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LabileAurora più di un mese fa

 

 

(Gocce di Aurora)

 

Le parole solcano, strisciano, segnano, incidono.

Le parole suonano e cantano.

 

Leopardi usava l'aggettivo "frale"

Che significa fragile.

Suona come la vita che fa male.

 

Perla dell'autore dei Canti.

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LabileAurora 18 giugno

 

 

 

Mio padre sarebbe stato un uomo più felice se non avesse avuto una famiglia. Non fosse stato per i suoi quattro figli, avrebbe divorziato da tempo e si sarebbe trasferito in qualche altra città. Gli piacevano Stockton, che era piena di italiani, e Marysville, dove si poteva puntare giorno e notte sul lotto cinese. I figli erano i chiodi che lo tenevano crocifisso a mia madre. Senza di loro, sarebbe stato libero come un uccello. Non gli andavamo particolarmente a genio, e di certo non ci amava proprio. Eravamo soltanto dei ragazzi comuni, normali, e senza qualità al di fuori dall'ordinario; lui aveva sperato in qualcosa in più. Eravamo una corvé che andava fatta: non una messe abbondante, non asparagi o fichi o datteri, ma una cosetta da poco, patate grano e fagioli, e lui a questa fatica era dannato, gli toccava di bestemmiare e scalciar zolle finché il raccolto non maturava. Era un montanaro venuto dall'Abruzzo, un nasone dalle mani grosse, basso (uno e sessanta), largo come una porta, nato in una parte d'Italia in cui la miseria era spettacolare quanto i ghiacciai circostanti e dove qualunque bambino che fosse riuscito a sopravvivere per i primi cinque anni ne avrebbe campati ottantacinque. Logicamente, non molti riuscivano a compiere cinque anni. Di tredici che ne erano, restavano soltanto lui e mia zia Pepina, che ne aveva ottanta e abitava a Denver. La sua durezza, mio padre l'aveva ereditata da quel modo di vivere. Pane e cipolle, si vantava, pane e cipolle: che altro serve a un uomo? Ecco perché per tutta la mia vita ho provato ripugnanza per pane e cipolle. Lui era qualcosa di più che il capofamiglia. Era giudice, giuria e carnefice, Geova in persona. Non c'era nessuno che potesse avere a che fare con lui senza litigare. Non gli piaceva quasi niente, in modo particlare sua moglie, i suoi figli, i vicini. la chiesa, il prete, la cità, lo stato, il suo paese e il paese dal quale era emigrato. Né gli importava un fico secco del mondo intero, né del cielo né delle stelle o dell'universo, né del paradiso né dell'inferno. Ma le donne, quelle gli piacevano. Gli piaceva pure il suo lavoro e una mezza dozzina di paisani che, come lui, erano italiani del genere dittatoriale. Era un perfetto artigiano la cui fantasia e perizia sembravano essersi concentrate in quele mani meravigliosamente forti, e benché si definisse un impresario edile, io m'ero abituato a considerarlo uno scultore, perché a una pietra poteva dare la forma di un uomo o d'un animale. Era un muratore superbo, veloce e preciso. Ma anche un eccellente falegname, stuccatore e cementiere. Provava un grande disprezzo per se stesso, e tuttavia era orgoglioso, e perfino presuntuoso. Nick Molise era convinto che ogni mattone che aveva posato, ogni pietra che aveva modellato, ogni marciapiede o muro o caminetto che aveva costruito, ogni lastra tombale che aveva ideato appartenessero alla posterità. Aveva una passione tremenda per il lavoro: e con uno sguardo amaro seguiva il sole, il quale, a suo parere, si muoveva troppo rapidamente nel cielo. Terminare un lavoro lo riempiva di una profonda tristezza. Il suo amore per la pietra rappresentava un piacere ancor più pregnante dela sua passione per il gioco, o per il vino, o per le donne. Di solito andava avanti ben oltre l'orario di lavor, anche al buio, e tra i manovali e gli aiutanti aveva una cattiva reputazione perché li faceva sgobbare troppo. Col sindacato muratori era sempre in pessimi rapporti. La città di San Elmo era il suo Louvre, il suo museo a cielo aperto offerto ali occhi del mondo. Ce l'aveva col comune che non riconosceva il suo talento. Se il consiglio comunale l'avesse premiato con una medaglia o un diploma forse tutta la sua vita sarebbe cambiata. Che diamine: ogni anno la camera di commercio distribuiva commende ai cittadini degni di nota; a Cramer, il concessionario della Ford, avevano dato il diploma di "uomo dell'anno", e così a G.K. Laurel, il farmacista. E allora, com'è che nessuno si accorgeva di quanto Nick Molise aveva fatto per quel buco di culo di città?

 

John Fante - La Confraternita del Chianti

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LabileAurora 17 giugno

 

Richard Strauss - Also Sprach Zarathustra

 

Non è Photoshop. Un viaggio nello sconvolgimento sensoriale. "Entrare" nel regno dell'occhio. La "vista" fagocita gli altri sensi cui restituisce vita dietro propria sapiente regia. Rovesciando impatto, profondità, significato. Non è estetica, non è immagine, non è superficie. Non è solo occhio, è l'uomo intero, al riparo dalle omissioni, dove nulla è scontato, ancor meno superfluo. Unico e irripetibile, in senso sia cinematografico che esistenziale, è Stanley Kubrick.

 

 

Richard Strauss - An der Schönen blauen Donau
(Extended Version)

 

"Non mi piace parlare di 2001 perché è essenzialmente un'esperienza non verbale. Per più della metà, il film non ha dialoghi. E' un tentativo di comunicare con il subcosciente e con le sensazioni, piuttosto che con l'intelletto. (...) Non si tratta certo di un messaggio che volevo esprimere con le parole. 2001 rappresenta un'esperienza non verbale: su due ore e diciannove minuti di film, vi sono poco meno di quaranta minuti di dialogo. (...) Volevo che il film fosse un'esperienza intensamente soggettiva, capace di raggiungere gli strati profondi della coscienza dello spettatore, proprio come fa la musica: mettersi a "spiegare" una sinfonia di Beethoven significherebbe menomarla erigendo una barriera artificiale tra ideazione e valutazione. (..) Credo che il vero successo del film stia nella sua capacità di raggiungere un'ampia gamma di persone che normalmente non si preoccupano un granché del destino dell'uomo, del suo ruolo nell'universo e dei suoi rapporti con forme di vita superiori. Ma se certe idee che si trovano in 2001 fossero state rappresentate in modo astratto a persone d'intelligenza anche superiore alla media sarebbero state incasellate meccanicamente in categorie intellettuali belle e pronte. Invece, espresso in un contesto visivo ed emotivo in movimento, queste idee possono entrare in risonanza con le corde più intime dell'essere."

 

Stanley Kubrick

 

 

Con una chicca finale. L'ultimo capitolo del film, "Giove e oltre infinito" è perfettamente sovrapponibile alla versione di "Echoes - Live at Pompeii" dei Pink Floyd. Ovviamente si tratta di una pura casualità, dato che il film uscì nelle sale cinematografiche nel 1968, l'album Meddle contenente Echoes nel 1971, il Live at Pompeii è del 1972 (ma fu pubblicato postumo negli anni novanta). Non era in errore chi sostenava si diceva che i primi Pink Floyd facevano musica spaziale. Eppure ci fu un contatto tra la band inglese e Kubrick, che chiese ai Pink Floyd di poter utilizzare "Atom Heart Mother" (1970) per "Arancia Meccanica" (1971), ma il gruppo negò il consenso. Per ripicca in una sequenza del film campeggia la celebre copertina del vinile floydiano.

 

Giove e oltre l'infinito - Echoes Live at Pompeii

 

Stanley Kubrick  - A Space Odissey

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LabileAurora 08 giugno

 

 

“Io sono pronto a morire, ma non di noia”

 

"Verresti con me?"

"Dove?"

"Ovunque io vada"

"Me lo chiedi veramente?"

"Qual è la tua risposta?"

...

 

Arcani Sospesi di Milleniun

 

Zabriskie Point - Michelangelo Antonioni

Musiche - Pink Floyd

Riproduzione villa da Frank Lloyd Wright

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LabileAurora 07 giugno

 

Avevo la chiavi ma... 

 

"Il vero amore puoi perderlo se arriva troppo presto. O Troppo tardi".

 

"Ho amato una sola donna nella vita, e l'ho perduta. Sono andato nel 2046 a cercarla".

 

L'ho trovata. Era lì al mio fianco, a vedere il film. La mia assistente di viaggio. Come un androide ha emozioni differite. Mi guarda, e non risponde. I nostri pensieri si scambiano fogliettini, appunti, spezzoni di vita. Dopo 1 mese. Dopo 1 anno. Dopo 3 anni. Leggiamo il film della nostra vita come fosse un libro. Di cui riscriviamo sempre qualche pagina. Da soli, a volte insieme, intimamente congiunti in tempi diversi.

 

"Un tempo per confessare un segreto si sceglieva un albero, si faceva un buco nel tronco, e si soffiava dentro il segreto. Poi lo si copriva con il fango, e rimaneva sigillato per l'eternità".

 

"Devo confessarti un segreto. Vieni via con me".

 

"Scegli una carta. Se vinci, verrò con te".

 

Non era la mano giusta. Troppo presto per me, troppo tardi per te.

 

2046 è il luogo dove sono custoditi i ricordi, dove tutto rimane immobile. Per migliaia che vi arrivano, nessuno riesce a tornare indietro. Restando in viaggio dentro di se, come treni metropolitani sfreccianti impazziti nelle proprie "Città dell'Interiore. Qui sono arrivato.

 

"Mi spieghi una cosa. Molti tentano ripetutamente di prendere il treno per arrivare qui. Lei vuole andarsene. Perché?"

 

Perché devo tornare indietro, per poter riprendere a guardare avanti.

 

"Perché non la smette di scrivere oscenità e si dedica ad altro, che so, avventura?".

 

"Troppo difficile."

 

"Fu così che iniziai a scrivere 2047, un romanzo sui sentimenti".

 

 

 

"Ah, è lei. Devo darle una grande notizia. Parto per il Giappone. Mia figlia si sposa"

"Bene. Ma ... non le stavano antipatici i giapponesi?"

"Ah, ma che importa. Mia figlia si sposa, capisce, solo questo conta. La sua felicità".

"Congratulazioni"

"Ah, dimenticavo. Mi ha detto di dirle che il suo libro le è piaciuto molto. Però dovrebbe cambiare il finale. Troppo triste."

"Ci penserò su."

 

... avevi già cambiato la serratura.

 

2046 - Wong Kar Wai

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LabileAurora 02 giugno

 

 

Chandra Livia Candiani - La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore 

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LabileAurora 23 maggio

 

 

Chandra Livia Candiani - La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore

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LabileAurora 22 maggio

 

 

Chandra Livia Candiani - La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore

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LabileAurora 21 maggio

 

 

Franco Arminio - Cedi la strada agli alberi

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LabileAurora 16 maggio

 

 

Franco Arminio - Cedi la strada agli alberi

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