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Ilprofessore01 più di un mese fa

"Se cresci 
senza nessuno che ti dica 
che sei bello o che sei bravo, senza una parola di conforto 
che ti rassicuri 
dandoti il tuo posto al sole 
nel mondo, 
niente sarà mai abbastanza 
per ripagarti di quel silenzio. Dentro 
resterai sempre 
un bambino 
affamato di gentilezza, 
che si sente brutto, 
incapace e manchevole, 
qualsiasi cosa accada. 
E non importa se, 
nel frattempo, 
sei diventato 
la più bella delle creature."

♥️🔥
Ferzan Ozpetek

 

 

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Ilprofessore01 più di un mese fa

Ricordati di alzarti presto.
C’è un’energia misteriosa e bella
che vive solo per alcune ore
quando il giorno nasce. 
È il tuo appuntamento con l’universo
fatti trovare pronto. 

Puoi uscire fuori dal tempo
quando ti inginocchi e preghi
quando puoi raccontarti a qualcuno
quando accarezzi un cane
o segui gli occhi di un gatto che scrutano il vuoto.
Quando leggi da un libro e impari parole nuove
quando ascolti nuovi silenzi
quando chiedi al tuo dolore di perdonarti
e alla tua nuova felicità di stupirti. 
Quando incontri nel tuo viaggio
persone capaci di passeggiarti dentro. 
Circondati di questo Amore affollato di luce
di questa cura. 

Promuovi l’arte della gentilezza
e prendi le distanze 
da ogni guerra che non ti appartiene. 

Impara a guardare, ad osservare.
Passa molto tempo nella palestra dello sguardo
inizia tutto da lì
da come il mondo ti appare
da come lo insegni ai tuoi occhi. 

Racconta alla tua rabbia che esiste il perdono
e parlale di quell’abbraccio che vorresti
ed è da troppo tempo che non trovi. 

Esci fuori e respira. 
Ringrazia di essere libero, libero nel tuo corpo.
Ringrazia ogni volta che puoi per tutto questo
soprattutto quando ti sembrerà
di non possedere niente. 
Di non essere niente. 
Ogni giorno trascorso in salute
è un miracolo da onorare. 

Torna al passato solo per ricordare chi sei
per ammirare cosa sei diventato
altrimenti scegli il presente. 
È lì che vivi, crei, inventi. È lì che esisti. 
Un po’ di te è sparso ovunque
cerca di ricordarlo sempre.
Sei negli occhi vivi dei bambini che sorridono.
Nei gesti stanchi degli anziani che raccontano.
Sul dorso delle foglie stese al sole.
Sei nel canto delle conchiglie dove soffia il vento.
Nel cuore silenzioso delle stelle. 
Sei lì e dentro infiniti altri luoghi
che non puoi immaginarti.
Non smettere mai di chiederti chi sei.
Di puntare alla felicità e di credere nei sogni. 
Non smettere mai di cercarti.

Opera in foto: kennyrandom

 

 

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Ilprofessore01 più di un mese fa

Ci hai mai pensato?

Tra 100 anni, per esempio, nel 2123, saremo tutti sepolti con i nostri parenti e amici.

Gli estranei vivranno nelle nostre case, che abbiamo lottato tanto per costruire e possederanno tutto quello che abbiamo oggi. Tutte le nostre proprietà saranno di sconosciute, che non sono ancora nate... compreso quell'auto per cui hai speso una fortuna, probabilmente sarà in un ferro vecchio, nella migliore delle ipotesi sarà nelle mani di un collezionista sconosciuto.

I nostri discendenti poco o quasi nessuno sapranno chi eravamo, né si ricorderanno di noi. Quanti conosciamo il padre di nostro nonno?

Dopo la nostra morte saremo in ricordo per qualche anno, poi saremo solo un ritratto sulla libreria di qualcuno e qualche anno dopo la nostra storia, le nostre foto, le nostre gesta vanno nel bidone dell'oblio della storia... non saremo nemmeno ricordi.

Forse se un giorno ci fermassimo ad analizzare queste domande, capiremmo quanto fosse ignorante e debole il sogno di ottenere tutto...

Se solo potessimo pensarci, sicuramente i nostri approcci, i nostri pensieri cambierebbero, saremmo altre persone...

Avere sempre di più, senza avere tempo per ciò che vale davvero la pena in questa vita .... cambierei tutto questo per vivere e godermi quelle passeggiate che non ho mai fatto.... di quegli abbracci non dati... di quei baci ai figli e ai nostri amori... di quei scherzi che non abbiamo avuto tempo Questi sarebbero sicuramente i momenti migliori da ricordare, in fondo ci riempirebbero la vita di gioia..... E che sprechiamo, con avidità, avidità, intolleranza giorno dopo giorno!

C'è ancora tempo per noi! Pensateci!!!

Non conosco l'autore...

 

 

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Ilprofessore01 più di un mese fa

Qual è la differenza tra "mi piaci" e "ti amo"?
Quando ti piace un fiore, lo raccogli.
Quando ami un fiore, lo annaffi ogni giorno.
Chi capisce ciò, capisce la vita. ❤️

- Buddha

 Jaky

 

 

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Ilprofessore01 più di un mese fa

Se osservi il cielo i tuoi occhi seguiranno una piccola stella perché sai che è solo per te

 

 

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Ilprofessore01 più di un mese fa

A 40 anni Franz Kafka (1883-1924) che non si è mai sposato e non aveva figli, passeggiava per il parco di Berlino quando incontrò una bambina che piangeva perché aveva perso la sua bambola preferita. Lei e Kafka cercarono la bambola senza successo.
Kafka le disse di incontrarlo lì il giorno dopo e loro sarebbero tornati a cercarla.

Il giorno dopo, quando non avevano ancora trovato la bambola, Kafka diede alla bambina una lettera " scritta " dalla bambola che diceva: " per favore non piangere. Ho fatto un viaggio per vedere il mondo. Ti scriverò delle mie avventure."

Così iniziò una storia che proseguì fino alla fine della vita di Kafka.

Durante i loro incontri Kafka leggeva le lettere della bambola accuratamente scritte con avventure e conversazioni che la bambina trovava adorabili.
Infine, Kafka le riportò la bambola (ne comprò una) che era tornata a Berlino.

"non assomiglia affatto alla mia bambola", disse la bambina.
Kafka le consegnò un'altra lettera in cui la bambola scriveva: " i miei viaggi, mi hanno cambiato." la bambina abbracciò la nuova bambola e la portò tutta felice a casa.
Un anno dopo Kafka morì.

Molti anni dopo, la bambina oramai adulta trovò una letterina dentro la bambola. Nella minuscola lettera firmata da Kafka c‘era scritto:

" tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo."

 

 

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Ilprofessore01 più di un mese fa

Un giorno l’asino di un mercante cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne e continuava a ragliare, mentre il proprietario pensava a cosa era meglio fare. Finalmente il mercante prese una decisione crudele: concluse che l’asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo. Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l’animale dal pozzo. Al contrario, chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l’animale. Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo. L’asino non tardò a rendersi conto di quello che gli stavano facendo e pianse disperatamente. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l’asino rimase quieto. Il mercante alla fine guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide. A ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l’asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa, facendola cadere e salendoci sopra. In questo modo, in poco tempo, tutti videro come l’asino riuscì ad arrivare fino all’imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscirne trotterellando.

Morale: la vita ti butterà addosso molta terra, ogni tipo di terra. Soprattutto se sarai dentro un pozzo. Il segreto per uscire dal pozzo consiste nel provare a scuotersi di dosso la terra che si riceve e nel salirci sopra.

 

 

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Ilprofessore01 più di un mese fa

“Lloyd, senti che pace…”

“Oggi il mare della sua memoria è particolarmente placido, sir”

“Ma come ci siamo finiti?”

“Spesso la mente si imbarca nei ricordi senza preavviso, sir”

“E quelle nuvole?”

“Niente di cui preoccuparsi, sir. È solo un po’ di nostalgia”

“E se si intensifica, Lloyd?”

“Potrebbe cadere qualche goccia, sir”

“Dalle nuvole, Lloyd?”

“Dagli occhi, sir”

 

Vit

 

 

a con Lloyd

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Ilprofessore01 più di un mese fa

A chi sta attraversando il suo buio, dico soltanto di non mollare.
Ci siamo finiti tutti in quel posto maledetto dove il freddo ti morde le ossa e il silenzio ti piove nel cuore.
A chi sta attraversando il suo buio, dico soltanto di allontanarsi da chi dice di darsi una mossa, di smettere di piangersi addosso.
Quella gente vuole farvi del bene.
Ma non sa cosa dice.
Quella gente lí, dove siamo finiti noi, non c’è mai arrivata.
A chi sta attraversando il suo buio, dico soltanto di avere coraggio.
Bisogna stringere i denti.
E aspettare che il sole riprenda a brillare.
A chi sta attraversando il suo buio, dico soltanto di credere nella poesia.
Negli occhi di chi quella strada l’ha già ritrovata.
C’è un cielo di qua che vi aspetta, con un panorama di sogni da togliere il fiato.

- A. Faber

 

 

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