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Elvire_Audray 01 dicembre

Questo è un profilo dedicato al ricordo di Elvire Audray (1960 - 2000):

 

                                                  Sylvie Andrée Dansin in arte "Elvire Audray"

                                            per i documenti  IT (25 aprile 1960 - 23 luglio 2000)      

                                            per i documenti FR (28 gennaio 1960 - 29 luglio 2000)

 

Elvire Audray [Parigi, 25 aprile 1960 (lunedì) - Parigi, 23 luglio 2000 (domenica)] - il suo nome ed il suo cognome reali furono Sylvie Andrée Dansinè stata un'attrice francese, nota soprattutto in Italia per aver recitato in alcuni film di commedia e drammatici negli anni '80.

I documenti francesi riportano però che l'attrice sia invece nata il 28 gennaio (e non il 25 aprile) del 1960 - che era un Giovedì - (nel 14e arrondissement della città di Parigi) e sia deceduta il 29 luglio (e non il 23 luglio) del 2000 - che era un Sabato - (nel 13arrondissement della città di Parigi).

 

[Nota: Gli arrondissement municipali (“borghi” o “circondari municipali”) di Parigi sono una suddivisione amministrativa territoriale che divide il territorio del comune/dipartimento di Parigi in 20 circondari municipali. A livello nazionale gli arrondissement municipali parigini sono considerati, sia dal punto di vista statistico che amministrativo, alla stregua di "cantoni"].

 

Volto noto del cinema italiano degli anni 80, Elvire, esordisce nel 1982 in "Vado a vivere da solo"  al fianco di Jerry Calà con cui recita in seguito anche in "Rimini Rimini" e nella miniserie TV "Professione vacanze" del 1987, ma solo nella 1° puntata.

 

                 (Elvire Audray interpreta “Françoise” nel film "Vado a vivere da solo" anno 1982)

 

                       (Elvire Audray interpreta "Isa" in "IronMaster - La guerra del ferro", anno 1983)

                                               - vi era anche Pamela Prati ("Lith") in questo film -

 

 

                                           (Film - miniserie: "Professione Vacanze" - 1° puntata, anno 1987)

 

Al cinema partecipa inoltre a commedie come "La Gorilla" e "Italian fast Food", a horror come "Assassinio al Cimitero etrusco", "Schiave Bianche - Violenza in Amazzonia" e "Nosferatu a Venezia" e al poliziesco "I giorni del Commissario Ambrosio" dove recita assieme a Ugo Tognazzi.

 

                                               ("Schiave Bianche - Violenza in Amazzonia", 1985)

                                        Elvire Audray interpreta "Catherine Miles Armstrong"

 

Contemporaneamente è attiva in alcune produzioni in patria, e nel 1984 partecipa con un piccolo ruolo alla miniserie TV statunitense "Segreti".

In televisione, nel 1989 prende parte come valletta all'edizione di "Fantastico" condotta da Enrico Montesano ed Anna Oxa e sempre nello stesso anno è al fianco di Fabio Fazio nello show "Fate il vostro Gioco".

 

                      (Elvire Audray con Fabio Fazio per lo show "Fate il vostro gioco", anno 1989)

 

Negli anni 90 dirada le sue apparizioni, concentrandosi soprattutto sul piccolo schermo; le ultime sue interpretazioni risalgono alle serie TV francesi "Julie Lescaut" (1994) e La Rivière Espèrance (1995).

La sua carriera cinematografica è durata circa sei anni. 

Morì suicida a Parigi il 23 luglio (o il 29 luglio) del 2000, comunque all'età di 40 anni.

 

E vi è anche una piccola riflessione su certe ipotetiche motivazioni (una in particolare riguardante la sua cinematografia) che la potettero eventualmente spingere a mettere in atto il gesto col quale pose fine alla sua vita.


IL SUICIDIO DI ELVIRE AUDRAY - Un possibile motivo al suo suicidio -

("I suicidi da Seneca ad Elvire Audray hanno un elemento comune", doc. del 13 giugno 2020):

"... La bellezza elegante del viso conferiva allo sguardo intenso di Elvire Audray (2000) un potere di suggestione profondo, che la rendeva indimenticabile e le avrebbe dovuto consentire di ottenere ruoli ben più importanti di quelli avuti nel genere horror, nei film comici di evasione, in quelli di stile erotico o nelle serie televisive. Una particolare attenzione è stata rivolta al caso di questa attrice francese nota in Italia come la suora svedese di Rimini Rimini, la valletta di Fantastico 89 con Enrico Montesano e Anna Oxa, o la conduttrice con Fabio Fazio di Fate il vostro gioco, perché da quanto si conosce della sua vita si desume una condotta inconsapevolmente distruttiva del valore di identità, accanto ad una mancata costruzione quotidiana di senso.

È noto che quell’equilibrio interiore che genera l’energia psichica necessaria alla vita quotidiana, identificata dalle discipline psicologiche di impronta psicodinamica con la forza dell’Io, è in stretto rapporto col senso di identità, che generalmente si nutre in due condizioni auspicabilmente in equilibrio fra loro: 1) l’esperienza individuale di sé stessi e 2) l’esperienza di sé nella relazione con gli altri. Quando l’esperienza individuale appare alla coscienza come un’armonica gestione del rapporto fra attualità contingente e realizzazione di un modello, e l’esperienza di relazione si svolge alla giusta distanza affettiva, con un efficace equilibrio di scambio e una vicinanza prossima all’identità fra l’idea che si ha di sé stessi e l’immagine di sé percepita e restituita dagli altri, si accresce la stabilità della personalità e la forza dell’Io.

La costanza di un simile regime, in condizioni ottimali, innesca circoli virtuosi che contribuiscono al conferimento delle risorse necessarie a gestire le frustrazioni quotidiane, le difficoltà di relazione, i disturbi psicofisici, le inevitabili crisi, i traumi e tutto ciò che ordinariamente scuote la nostra esistenza. Senza un simile esercizio o, peggio, come nel caso di Elvire Audray, adottando stili di esistenza che indeboliscono i processi interiori a sostegno dell’identità e non esercitano le funzioni psico-adattative secondo il proprio stile di personalità, si rischia di perdere sé stessi alla prima reazione depressiva che porti alla coscienza il vuoto di una prassi esistenziale che non costruisce quotidianamente senso.

Costretta, per guadagnare e rimanere nel giro, o a recitare il ruolo della ragazzina sprovveduta e poco perspicace o a ricalcare stereotipi appartenenti a generi cinematografici di bassa lega sottoculturale, non poteva essere sé stessa durante il lavoro e, per varie circostanze ed eventi, non poteva esserlo nemmeno nella rimanente vita di relazione. Il suo corpo, volto compreso, era costantemente scisso dall’identità: violentato e torturato all’estremo dell’umanamente sopportabile, anche per il più incallito spettatore delle perversioni del grande schermo, come nel film Schiave bianche: violenza in Amazzonia, usato come oggetto di piacere nel genere erotico, impiegato per generare contrasto fra il suo aspetto angelico e l’esposizione di interiora e altri articoli del campionario horror, venduto nudo come poster in edicola, inserito in innumerevoli produzioni e programmi televisivi per aumentare l’audience..."

 

Adesso, una mia domanda: "Ammesso e non concesso che il motivo sia stato per davvero questo (a seconda del testo sopra), è stato il disprezzo del cinema nei confronti di Elvire, (in quanto i ruoli che le fecero fare erano al di sotto della sua persona e del suo portamento o capacità), un buon e valido motivo a far sì che lei si togliesse la vita?" 

La mia risposta è: "No!!".

(si sarebbe uccisa per il cinema?! nel caso questa ne sia stata la vera motivazione credo che sia stata una pessima idea, quella di Elvire, anche se erano solo i prematuri anni 2000 in confronto a quello che c'è oggi nel 2025, il togliersi la vita per questo (per il cinema?!): ma una giustificazione sarebbe il baratro mentale in cui sarebbe caduta, sempre a seconda del testo riportato sopra).

 

                    (Elvire Audray interpreta "Aurore"; qui, un frame di "Professione Vacanze" anno 1987)

 

La starlette francese anche in Italia:

 

Commento di "NWisbey" del 3 ott 2015 (Sabato): Pur essendo nota soprattutto per aver recitato in diversi film cult dei primi anni Ottanta, come il giallo shocking "White Slave" e il meravigliosamente ridicolo "Iron Master" (al fianco di Pamela Prati), Elvire Audray ha dimostrato con il brano "Myself" il suo indubbio fascino anche come cantante. Il suo tono sensuale, seducente e al tempo stesso giocoso è perfetto per creare l'archetipo del sound Italo-Disco che emana da ogni groove di questo piccolo gioiello poco conosciuto. Ciò che rende questo brano eccezionale è anche l'uso prominente di chitarre combinate con percussioni grezze e low-fi, piuttosto che con semplici sintetizzatori; questi gli conferiscono un aspetto molto organico, e le voci maschili sdolcinate che compongono il ritornello sono brillantemente giustapposte a quelle più delicate e delicate di Elvire. Purtroppo questa sembra essere stata la sua unica incursione nell'industria discografica, il che è un vero peccato, anche se per certi versi rende il disco ancora più speciale.

 

                                                              (Elvire Audray canta "MySelf", solo audio)

 

                                                 (In ricordo di Elvire Audray - "Gocce di memoria")

 

                                     Sylvie Andrée Dansin in arte “Elvire Audray” (1960 - 2000)

 

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Elvire Audray (1960 - 2000) - il suo nome ed il suo cognome reali furono Sylvie Andrée Dansin - è stata un'attrice francese, nota soprattutto in Italia per aver recitato in alcuni film di commedia e drammatici negli anni '80.

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