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Another_me_88

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Another_me_88 più di un mese fa

 

In queste ultime settimane mi sento strana, diversa, ma non é la classica sensazione di cambiamento positivo che sentivo qualche tempo fa...in questi giorni è come se quel famoso interruttore si fosse spento all'improvviso e una parte di me fosse rimasta completamente al buio, il classico black out che arriva nei momenti più impensati, anche se nel mio caso direi "insensati", non mi soffermeró a cercare di spiegare il perché di questa mia espressione, in quanto io per prima non riesca ancora a spiegarmi diverse cose, tra cui proprio questa mia apparente e apatica tranquillità che mi sta tenendo per i capelli, quasi a ricordarmi che sono ancora troppo legata alle mie insicurezze per mettere a tacere finalmente tante domande.

 

La fretta non è solo una cattiva consigliera, ma anche una lancetta rumorosa che spinge bruscamente avanti il tempo...eccolo, un mio costante ostacolo, il tempo, lo rincorro, lo intravedo e poi nuovamente lo perdo di vista, come se fossi in mezzo ad una folla di gente che va un pó di qua e un pó di là con passi frettolosi e impazienti, ognuno nella propria direzione, mentre io mi rendo conto che non seguo mai la mia, ma solo l'ombra della sagoma di questo tempo che scorre in modo troppo veloce, non mi rendo conto neanche di chi mi passa accanto, di chi incrocia il mio sguardo mentre sono solo concentrata su ciò che sto inseguendo...la mia non è una camminata ma una costante corsa verso...cosa...non l'ho ancora capito, né messo a fuoco, so solo che le gambe non sono allenate quanto il cuore, ed è per questo che ultimamente non riesco più a sentirlo, è un suono ovattato, lontano, ed il mio senso di smarrimento rende i miei passi pesanti e sempre più incerti.

 

Sto perdendomi qualcosa....o forse certi momenti sono io a perdermi, inciampo spesso e rischio molte volte di cadere, ma riesco quasi sempre a tenermi in equilibrio, instabile ma comunque un equilibrio, sicuramente meglio di ginocchia sbucciate...il punto è una virgola, la virgola una curva confusa, e la curva un'incognita grande come un foglio bianco da riempire...ecco, in questo periodo è esattamente ciò che rappresenta meglio il mio senso di inquietudine e trasformazione sottopelle. Non so bene dove sto andando, non ho la minima idea di quale sia la mia meta, ma il presente è una valigia sempre aperta, si riempie e si svuota a seconda di come vesto la mia anima...lo specchio è il mio eterno riflesso, non c'é sguardo più vero e contraddittorio del mio, illeggibile...ma sempre nascosto nell'ombra delle mie difese.

 

Bé, sono solo pochi giorni che è passato questo Natale e già mi sembra che dicembre sia volato via con lui...o è sempre la solita mano del tempo che ha scartato tutto con la sua velocità affamata di giorni...e io che ancora sto cercando di slegarne il nastro a certe mie giornate....e così via....

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Another_me_88 più di un mese fa

 

Quando si dice che la musica parla in generale...ma poi ci sono "certe" canzoni che le si sente appiccate addosso come la propria pelle...e dicono...dicono tanto....

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Another_me_88 più di un mese fa

Non so definire bene come siano queste ultime giornate, non so capire in primis come mi senta io, o forse lo so anche troppo bene, mi rifiuto però di cedere alla mia costante fragilità di quest'ultimo periodo, sono come una bomba silenziosa coperta da una fredda calma, e più copro le mie incertezze e più mi sento scoperta nel mio senso di smarrimento...decisamente è strana sia l'atmosfera che si respira fuori, nelle strade, tra la gente...e l'atmosfera che sento tutt'ora chiusa in questa mia bolla invisibile, e non riesco a capire...ad ascoltarmi, sono insofferente persino a me stessa, non so cosa mi stia succedendo, è come se in queste ultime settimane avessi perso di vista anche quelle mie poche certezze.

 

Se in questo momento scrivessi quello che provo, sarebbe impossibile non rileggermi senza sentirmi indifesa o banale, ma io questa barriera non posso toglierla, sarebbe come lasciar crollare una parete vecchia e consumata che ha retto in passato anche a colpi più sleali, ma proprio perché ora so che potrebbe non bastare più una semplice corazza, mi ritraggo ancora dietro questo scudo e atteggiamento distaccato...se le labbra non parlano, gli occhi raccontano molte più cose di quelle che si direbbero, a volte sono dei bastardi traditori, ma così sinceri...anche dentro la solita freddezza fasulla.

 

Se potessi mostrare anche solo una volta la mia vera anima, se solo ne fossi capace...ma non riesco, preferirei mentire piuttosto che apparire come una debole...io debole non lo sono mai stata, almeno, non agli occhi altrui, e non m'importa di quello che si pensa, il mio naturale distacco è un respingere fuori dalla mia vita ciò che non sento appartenere al mio modo di essere, come del resto respingo anche alcune sensazioni, che prendono poi forma di domande a cui non riesco ancora a rispondere.

 

Sì, potrei dire che in certi momenti sono davvero incazzata anche con me stessa, quello che sento da un pó è la stessa cosa che sto provando ora...mentre scrivo mi sento vera solo in parte, perché so bene che dentro queste parole non ci sono completamente, se così fosse non avrei questa necessità di fermarmi e di riscrivere più volte quello che cancello, e se adesso dessi voce alla mia impulsività cancellerei tutto direttamente...ecco, sono anche questa...in pochi minuti potrei raccontarmi senza paure...e poi basterebbe un niente per alzare mille difese...ecco l'altra parte di me, quella oltre la mia immagine e superficie.

 

Questo dicembre mi ha portato una marea di domande che non posso scartare come quei regali di Natale che hanno un tempo per essere aperti...io forse sto inconsapevolmente scartando una parte di me che ho lasciato un pó troppo al buio...a volte succede così, un interruttore, un click e si accendono emozioni e fragilità sconosciute...ed io questo interruttore ora non riesco più a spegnerlo...

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Another_me_88 più di un mese fa

In questi giorni mi sento svuotata, più reagisco apparentemente bene (fuori) e più provo un senso di forte fragilità (dentro), del resto ho sempre detestato sentirmi preda di certe sensazioni,il che mi fa ritrarre in certi momenti un pó da tutto il resto, come ora...è come se in me vivessero due parti differenti, spiegarlo è un pó complesso, io per prima lo sono, non ho alcuna difficoltà a dirlo o ad ammetterlo, peccato però che non riesca ad essere altrettanto sincera nel mostrare i miei sentimenti, i miei conflitti, quella vulnerabilità costantemente invisibile che comunque veste la mia persona, la mia vera anima.

 

Ho detto più volte che nel mio essere donna, nascondo in alcuni angoli di me una fragilità bambina, il che non significa che sono immatura, non è questo il concetto, ma il vivere, anzi il non aver vissuto o tirato fuori nel tempo determinate paure o ferite, ha fatto sì che una parte di me restasse sotto una campana di vetro, dove molto spesso con quel vetro mi ci sono anche tagliata, sopratutto nei momenti più stronzi, dove mi sono confrontata e picchiata con le mie contraddizioni, incertezze e sì, anche con le mie false convinzioni.

 

In questo periodo mi sento come avvolta a metà sotto una coperta che mi riscalda in parte, forse perché adesso riesco a vedere ad occhio nudo quelle fragilità miste a sentimenti che sono il mio punto più debole, e così vieni fuori uno scudo, una difesa dietro un'ironia magari banale e che non mi appartiene davvero, un qualcosa in cui mi specchio ma non mi rifletto mai...le difese a volte sono come quelle pistole caricate con pallottole a salve, si può sparare e cercare di mettere a tacere le paure, evitarsi delle batoste, vestirsi, o più giusto dire, travestirsi attraverso un'armatura che alla fine è solo un muro di burro, e solo chi riesce a toccarlo o colpirlo se ne può rendere conto.

 

Eh...com'è difficile a volte ammettere certe cose, ma sinceramente ora mi fa sentire solo più vera e non ridicola o debole come penso normalmente possa essere...la mia verità è una strada molto dissestata e curva, non è la tipica strada che chiunque sceglierebbe di percorrere per riscoprire dove porta, questo non significa che è comunque una strada chiusa...basta solo guardare in più direzioni forse, in punti meno visibili ma più percorribili.

 

Posso ritenermi piccola e infantile quando volutamente inciampo e cado sulle classiche e scontate banalità, che possono essere mille cose diverse, dipende dalla prospettiva dei punti di vista...e al contrario poi posso sentirmi più vera, più donna, in quelle situazioni in cui non mi nascondo dietro la mia distaccata e naturale diffidenza che serve solo a mettere un'incognita sulla mia persona, perché mi rende opaca a diversi occhi.

 

Certo che questi giorni sanno di diverse cose, hanno il sapore di tante...potrei dire un infinitá di sensazioni differenti, se proprio devo dare un nome a quello che si muove nel mio dentro.

 

Dicembre è già a metà di questa sua passeggiata piuttosto frettolosa e incasinata, ovviamente vista dai miei di occhi...è strano, è inspiegalmente nuovo nel suo ripetersi di anno in anno, o forse sono solamente io che sto cambiando pelle, e quando comincerò davvero a togliere gli strati più profondi...lí di sicuro ne riscopriró della mia anima. Per adesso mi limito a sentire lo scorrere e il ticchettio che accompagna i passi invecchiati di questo anno che ha corso davvero veloce e ha lasciato un bel pó di cose dietro di sé.

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Another_me_88 più di un mese fa

 

Volevo pubblicare una canzone ma...considerato che anche se certe canzoni parlano molto di certe sensazioni vissute sul momento, per me mai come la scrittura può esprimere al meglio quello che sento.

 

Sono giornate di...mha...come dire strane, potrei trovare mille aggettivi ma tanto il punto è che sono io che in quest'ultimo periodo mi sento addosso una nuova pelle, un turbinio di pensieri ed emozioni che si scontrano e, al tempo stesso, si mescolano, un pó come un mazzo di carte che prima viene mischiato più volte e poi buttato così per aria...ho la testa molto spesso accesa e in netto conflitto con il cuore, non so bene chi dei due abbia la verità in mano, posso solo dire che sono completamente in alto mare, non so trovare un senso a certe sensazioni, a questo mio assorbire determinanti umori che mi rendono spesso attaccabile dalle mie solite fragilità, che sinceramente mi hanno rotto le scatole...forse ciò che mi rende più vulnerabile è il fatto di cercare di avere sempre il controllo sulle mie emozioni, lasciarle lì, in disparte, come quei pensieri o sentimenti che non posso mettere in mostra, per quanto esistano e fanno un gran casino dentro di me.

 

Sono spaccata a metà tra il mio dire e non dire tutto quello che mi passa per la testa, o meglio, quello che provo, slegarmi dai silenzi e i momenti più fragili, quelli che comunque sono i più reali spettatori della vera me stessa. Si...a volte la mia insofferenza mi fa sentire il bisogno di evadere, il fottuto bisogno di staccarmi da tutto, ma non è mai possibile in quanto riesco sempre a gestire le mie paure, per quanto alcune più forti e radicate.

 

A volte sono stanca...scazzata...anche delusa da quello che...vabbé...ogni cosa accade per un motivo... la classica frase tanto vera quanto di merda, che comunque spegne quei "perché" o "se" in parte...certi momento però...Dio...è brutto non poter dire quello che realmente si prova...la verità è che nel mio crescere mi sono persa un pó di cose di me stessa, tanto che oggi da donna adulta quale sono diventata, mi reputo anche un pó bambina fragile in alcuni miei lati molto ben nascosti e rivestiti di strati e strati di impassibile freddezza. Ammetto però che mi sono rotta un pó (tanto) i c.....forse ora ho tante cose dentro di me che non mi riescono a far vedere con chiarezza tutto il resto, forse...forse...forse...alla fine la vita è tutta un forse, un vivere alla giornata, magari chissà, forse avrò le mie risposte quando non sentirò questa forte tempesta dentro, e magari sarò anche capace di smettere di nascondere quel mare mosso che porta i miei sentimenti sempre altrove e lontani dalla riva della mia quotidianità.

 

Chissà...dove e quando...e se accadrà.

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Another_me_88 più di un mese fa

Potrei cominciare questo post in mille modi...ma davvero, non so bene come trovare le parole, sento un miscuglio di emozioni dentro, la voglia di voler buttare tutto fuori così, semplicemente come viene, come amo farlo...e tra un pensiero e l'altro un pó sorrido e un pó mi si inumidiscono gli occhi, penso a come le cose accadono, a come tutto si trasforma, si rovescia, si mescola, al tempo che vola così veloce che a malapena riesco a provare ad afferrarlo, eppure sono qui, più viva che mai, un pó meno persa nel mio eterno caos, che continua a fare un gran rumore in me, ma non è più nascosto sotto strati e strati di silenzio, lo ascolto, mi ci confronto, ed alcuni momenti riesco anche a combatterlo se non con armi pari, di sicuro con più coraggio, e questo mi fa sentire sempre più consapevole dei miei sentimenti, anche se continuo a rimanere nella mia cosiddetta zona protetta, questo guscio di difesa dove ancora ho la necessità di rifugiarmi.

 

Tra pochissimi minuti sentirò una profonda emozione, quella dei miei 33 anni, che non consiste nel cambio di una cifra, ma in un nuovo battito che si aggiungerà alla corsa del mio cuore, il guardarmi, il sentirmi dentro un corpo che cambia con il passare del tempo, l'espressione dei miei occhi, il mio solito ma inspiegabile nuovo sguardo che, certi momenti, ha una luce diversa...come ho detto negli ultimi tempi, guardo in queste sfumature di me una parte sconosciuta, quasi estranea, ma a differenza di come avrei potuto fare in passato, non ho timore di portarla in superficie, forse perché diventando grande ho imparato a lasciar parlare la donna che è fiorita nel mio cuore, aldilà delle mie solide e spesse difese, ed ora questa donna la riesco anche a vedere nelle mie consapevolezze, nelle parole magari non dette ma rumorose come non mai dentro di me, nei miei apparenti silenzi e concrete emozioni, come dire, in tutto ciò che mi appartiene e sento.

 

Così ora nel mio quasi soffiare sopra un nuovo momento, mi ritrovo qui, in questo mio angolo di cuore, pagina, o come la si vuole chiamare, per me ormai è tante cose insieme, quindi non mi viene di definirla in un solo modo, qui mi spoglio e mi rivesto della mia vera anima, avendo modo di vivermi nel mentre anche quello che forse, un domani, potrei adesso soltanto intravedere dentro un'immagine sfuocata o confusa.

 

Un soffio e un anno e già volato... qual'é stato il regalo più bello in questi 12 mesi passati...difficile dirlo, forse lo scartare nuovi momenti di vita che in qualche modo hanno lasciato un impronta in me, e quando dico vita non intendo dire la classica e scontata banalità sul vivere in generale, ma proprio quello che mi ha fatto riscoprire il mio senso, il trovarmi a metà strada tra quelli che erano i miei limiti sottoforma di abitudini e paure, e poi di colpo veder tante cose di me sparpagliate e perdute in un enorme curva improvvisa, inaspettata...e così a poco a poco, ho imparato anche a smettere di voltarmi indietro, provando stupidamente a riagganciare il cuore al mio passato solo per ritrovarmi in quelle mie piccole ma fragili sicurezze...e ho finito per perdermi molti momenti di presente.

 

Che dire, bé tutto questo papiro per trovare forse il modo di fare gli auguri a me stessa come non sono mai stata capace di fare...la donna che sono diventata nel tempo é anche in grado di perdonare la bambina poco cresciuta di un tempo, ma sarei ingiusta e arrogante nel prendere le distanze dalla persona insicura e fragile che comunque ero, e seppur molto in profondità è parte di me, non basta certo uno schiocco di dita a cambiare il dentro o l'anima di una persona, per questo adesso voglio solo abbracciare anche la me stessa che ho sempre respinto e poi finalmente andare oltre.

 

Come al solito sarei ripetitiva nello scrivere che avrei molte cose da dire...ma poi perché? Tutto quello che ho sentito di lasciare andare adesso ha preso forma in queste parole, quindi non servirebbe aggiungere nulla...così un soffio leggero e...via...un anno, un battito in più...e un altro pezzo del mio nuovo presente...

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Another_me_88 più di un mese fa

Ultimamente mi capita spesso di pensare che la scrittura è la bocca astratta, la voce sottile ma profonda che parla liberamente al posto mio..una cosa che amo davvero tanto e che ho ritrovato, e al tempo stesso, riscoperto solo pochi mesi fa, l'emozione e la sorpresa di rispogliarmi nei miei lati e pensieri più intimi, a volte spigolosi, tutte quelle cose parcheggiate nell'ombra del mio dentro.

 

Da qualche tempo è come se inconsapevolmente avessi schiacciato un interruttore nascosto...da lì, a poco a poco, ho avuto e sto avendo modo di conoscere una parte sconosciuta di me stessa, direi una parte piuttosto importante, in quanto sta smuovendo non solo certe mie convinzioni, ma soprattutto il cuore, ed è una cosa che mai era accaduta prima...mi riscopro come se stessi vedendo per la prima volta la donna che sto diventando, ed ogni traccia della ragazza che ero un tempo sembra svanire sempre di più, riesco a sentire l'intensità di ciò che provo senza mettere il freno a mano...se sono incazzata, se gli occhi si bagnano, se il mio senso di smarrimento mi destabilizza, se sono spaventata da quello che non conosco, da quello che sento e a cui non riesco per ora a dare una risposta, se non voglio mettermi a competere o a fare la guerra alle mie paure bastarde, se tutte le mie certezze lasciassero spazio alle emozioni...che casino stupendo sarebbe...ogni più piccola emozione che mi scuote mi fa sentire sempre più donna, e lo vedo rispecchiandomi in questo presente, che tutto avrei immaginato, tranne che mi distaccasse una volta per tutte dal mio passato...e mi sento libera, come se un nodo si fosse definitivamente sciolto, anche il mio caos dentro lo sento diverso, forse più forte che mai, ma ho smesso di fingere che non esista, come ho fatto con le mie paure, domande...tutto...e ora eccomi qui, respiro a pieni polmoni la vita che mi scorre dentro, con tutte le incognite e le domande che riempiono la testa, ma mi spingono ad osare, ad andare oltre quelle stramaledette fragilità... e sono qui e mi sento viva, e voglio essere libera, combattere, cadere, rialzarmi, e combattere ancora e ancora, per quello che sento e che mi sta cambiando giorno dopo giorno...piegare le paure e tenere sempre lo sguardo in avanti...e poi...sarà quel che sarà...

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Another_me_88 più di un mese fa

"E così se cado mi rialzo sempre e rimango qui...contro le mie ombre..."

 

Oggi voglio cominciarlo così questo mio post, dalla frase di una canzone che mi sento molto addosso, direi anzi, sono stra convinta che la musica spesso abbia una voce molto più sincera e coraggiosa...io, che mi nascondo dietro scudi, corazze, mi preparo sempre un nuovo vestito per mostrarmi solo nel mio fuori, non ho mai amato essere percepita o avvicinata nel mio dentro, dare modo a sguardi indiscreti e sciocchi di vedere oltre le mie barriere fragili, anche se questo può diverse volte costare caro, perché rimane indietro la persona che si è realmente.

 

Sono un'anima complicata, difficile da intravedere persino nelle giornate più storte, ho sempre detestato sentirmi preda delle mie debolezze, rifiutando il pensiero di aver bisogno di qualcuno anche soltanto per sentirmi più forte, vera...posso raccontarmi tante palle, mentire anche alle mie emozioni, ma dentro di me c'è sempre una molla che scatta e mi fa capire quanto scioccamente rischio di perdermi o di perdere qualcosa che potrebbe cambiare il corso di tutto.

 

Sono riflessiva e poco guerriera dal punto di vista razionale, ma molto vera in ciò che nascondo e affronto nei miei momenti fragili... lascio il mondo fuori, chiudo la porta e trovo me, che non sempre è un bene, perché imparando a conoscermi so bene i miei punti deboli e come possono mettermi spalle al muro anche soltanto sfiorandoli, ultimamente lo faccio e spesso vado un po' in crisi, perché la corazza salva tante volte, soprattutto alle apparenze, ma una volta che si incolla alla pelle, è doloroso staccarla, perché si comincia a vedere il colore della propria anima. Lo strato è molto più spesso di quello che penso, sarà per questo motivo che mi ritrovo a confrontarmi anche con una parte estranea di me, perché l'ho sempre messa all'ombra di ogni mia paura, sensazione, insomma, tutto quello che sono e che decido di mostrare.

 

A volte è vero, sono stanca di questa mia lotta interiore, perché non ci capisco nulla, perché cerco di essere migliore ai miei stessi occhi, ma voglio sempre di più da me, lo pretendo, e quando sento di essere troppi passi indietro, mi blocco, metto una nuova barriera dove sento di avere parte di fragilità più scoperte e per questo più visibili. Odio il giudizio superficiale, la sensazione di sentire il vuoto in certe lingue nutrite di stupidità, il fatto è che per quanto mi senta protetta, certi momenti, dietro le mie difese, non sono mai indifferente a quello che sento e provo. A volte se dovessi guardare nei miei occhi so che vedrei molte cose che mi porterebbero oltre le mie domande, e allora un po' vigliacca distolgo lo sguardo e lascio che tutto continui così, perché se dentro sento l'emozione di vivere una cosa, dall'altro mi freno perché penso a tutte le conseguenze, e così ancora una volta metterei da parte quella sensazione di felicità e lascerei spazio alla mia sicura e apparente routine.

 

Alcuni momenti sono pericolosamente sincera, soprattutto quando mi ritrovo tra queste mie pagine, perché spingo tutto fuori senza mettermi limiti tra i "se" e i "perché", sono semplicemente io nella mia complessità, in ogni angolo di me, della mia anima, corpo, testa, e non per ultimo, il cuore. Le mie ombre sono come mani che tengono e rovesciano bruscamente i miei sentimenti più profondi e nascosti, che sballottolano il mio dentro, le mie ombre anche in quei miei sorrisi più veri, ma poi in tante cose di me.

 

E anche oggi concludo qui questo mio...non saprei nemmeno come definirlo... pensiero? Emozione? Non lo so. Ad ogni modo, certi attimi, amo lasciarmi andare senza forzatamente pensare al dopo, essere io e basta senza filtri, barriere, paure. E respiro...respiro davvero sentendomi libera e più viva che mai. 

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Another_me_88 più di un mese fa

Novembre...un mese che spesso viene definito freddo e malinconico, ma io non riesco a definirlo tale, in quanto, essendoci nata, lo sento davvero mio...sarà che il tempo che passa mi fa tante volte guardare indietro, e non perché rimpianga il passato, anzi, mi ci sento completamente distaccata, come del resto, anche dall'immagine della me stessa di un tempo...a un certo punto bisogna trovare il coraggio per slegare quelle paure più radicate e nascoste per uscire allo scoperto, anche di fronte alle proprie e stupide convinzioni di poter affrontare tutto cercando di rimanerne indenne...no..non funziona così, lo so, forse è una lezione che sto imparando solo adesso, la vita da gran maestra spesso mi ha ripreso e bocciato, lasciandomi indietro, e a me andava bene così, mi sentivo più sicura, protetta, e non mi preoccupavo di guardare troppo in avanti, mi bastava quel pezzo di strada che percorrevo con facile passo, ma forse mi sono persa molte cose...e direi che ho perso anche un po' di me.

 

Slegando la mia natura complicata, ho sciolto molti aspetti e sfumature della mia persona, ho potuto vederle ad occhio nudo, come le emozioni, anzi queste ultime le sento più che mai, libere protagoniste vestite di nuove consapevolezze e al tempo stesso spogliate di profondi dubbi. 

 

Il tic tac di sottofondo non è soltanto il rumore della pioggia fuori, quel timido rumore attutito che è anche lo scorrere del tempo...un treno in piena corsa, che non si ferma mai, solo che io ora come ora è come se fossi seduta dentro una stazione, questo treno comincio a sentirlo, percepisco il suo rumore, seppur ancora in lontananza...vorrei e potrei dire ancora mille cose, spinta da ciò che ho dentro, ma proprio perché mi sento ancora troppo sospesa in questo mio presente, aspetto di vedere con chiarezza il volto delle mie vere certezze...e poi...si vedrà...

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Another_me_88 più di un mese fa

Anche novembre sta volando, incredibile come il tempo passi veloce, peccato che a volte non si possa fermare, prendersi un po' di quei momenti per mettere in ordine i pensieri, sopratutto quando cominciano a sovrapporsi nella testa con prepotenza, un bel click e via...magari...ma io non sono fatta cosí purtroppo, sono sempre in guerra perenne con le mie fragilità e con l'orologio che gira alla velocità di un battito di ciglia. Ci sono giornate in cui vorrei sentirmi libera di aprirmi non solo dentro la scrittura, ma sentire le cose dalla mia stessa voce mentre mi racconto ad altri occhi e mi lascio andare a quelle che sono anche le mie sensazioni più malinconiche, i miei momenti no, parlare a raffica senza fermarmi o senza dover sempre pensare se sia giusto o sbagliato mostrare anche le mie debolezze, paure. 

 

Il tempo che va è una delle cose che mi spaventa di più, perché ho paura di perdere occasioni importanti in cui poter dire davvero quello che provo quando sto male, quando ho paura, quando mi sento confusa e piccola di fronte ai momenti fragili, vorrei esserne capace, ammettere che anch'io a volte ho bisogno di mollare la presa e posare questa maledetta corazza, quando sto quasi per farlo poi qualcosa mi blocca, i motivi possono essere diversi, ma alla fine, in un modo o nell'altro, tutto rimane com'è e niente viene fuori.

 

Oggi dicevo che mi sento come quei libri le cui pagine più si sfogliano e più non si riesce a capirne la trama, in effetti a pensarci bene è stato un esempio che è calzato a pennello su di me, e non è proprio una gran cosa, ma in fondo un libro va letto fino alla fine per poterne capire il contenuto, poi chissà. 

 

Ecco quando comincio a scrivere e poi cancellare vuol dire che già mi sto mettendo tra la mia voglia di lasciarmi andare e il mio controllato senso di razionalità, già so chi fra entrambi avrà la meglio, perciò per ora metto un punto a questo post e lascio scorrere questa giornata uggiosa e grigia di un novembre già apparentemente stanco e assonnato.

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