In queste ultime settimane mi sento strana, diversa, ma non é la classica sensazione di cambiamento positivo che sentivo qualche tempo fa...in questi giorni è come se quel famoso interruttore si fosse spento all'improvviso e una parte di me fosse rimasta completamente al buio, il classico black out che arriva nei momenti più impensati, anche se nel mio caso direi "insensati", non mi soffermeró a cercare di spiegare il perché di questa mia espressione, in quanto io per prima non riesca ancora a spiegarmi diverse cose, tra cui proprio questa mia apparente e apatica tranquillità che mi sta tenendo per i capelli, quasi a ricordarmi che sono ancora troppo legata alle mie insicurezze per mettere a tacere finalmente tante domande.
La fretta non è solo una cattiva consigliera, ma anche una lancetta rumorosa che spinge bruscamente avanti il tempo...eccolo, un mio costante ostacolo, il tempo, lo rincorro, lo intravedo e poi nuovamente lo perdo di vista, come se fossi in mezzo ad una folla di gente che va un pó di qua e un pó di là con passi frettolosi e impazienti, ognuno nella propria direzione, mentre io mi rendo conto che non seguo mai la mia, ma solo l'ombra della sagoma di questo tempo che scorre in modo troppo veloce, non mi rendo conto neanche di chi mi passa accanto, di chi incrocia il mio sguardo mentre sono solo concentrata su ciò che sto inseguendo...la mia non è una camminata ma una costante corsa verso...cosa...non l'ho ancora capito, né messo a fuoco, so solo che le gambe non sono allenate quanto il cuore, ed è per questo che ultimamente non riesco più a sentirlo, è un suono ovattato, lontano, ed il mio senso di smarrimento rende i miei passi pesanti e sempre più incerti.
Sto perdendomi qualcosa....o forse certi momenti sono io a perdermi, inciampo spesso e rischio molte volte di cadere, ma riesco quasi sempre a tenermi in equilibrio, instabile ma comunque un equilibrio, sicuramente meglio di ginocchia sbucciate...il punto è una virgola, la virgola una curva confusa, e la curva un'incognita grande come un foglio bianco da riempire...ecco, in questo periodo è esattamente ciò che rappresenta meglio il mio senso di inquietudine e trasformazione sottopelle. Non so bene dove sto andando, non ho la minima idea di quale sia la mia meta, ma il presente è una valigia sempre aperta, si riempie e si svuota a seconda di come vesto la mia anima...lo specchio è il mio eterno riflesso, non c'é sguardo più vero e contraddittorio del mio, illeggibile...ma sempre nascosto nell'ombra delle mie difese.
Bé, sono solo pochi giorni che è passato questo Natale e già mi sembra che dicembre sia volato via con lui...o è sempre la solita mano del tempo che ha scartato tutto con la sua velocità affamata di giorni...e io che ancora sto cercando di slegarne il nastro a certe mie giornate....e così via....