«Ma tu mi ami?» chiese Alice. «No, non ti amo.» rispose il
Bianconiglio.
Alice corrugò la fronte e iniziò a sfregarsi nervosamente le
mani, come faceva sempre quando si sentiva ferita.
«Ecco, vedi? – disse il Bianconiglio – Ora ti starai chiedendo
quale sia la tua colpa, perché non riesci a volerti almeno un po’
di bene, cosa ti renda così imperfetta, frammentata.
Proprio per questo non posso amarti. Perché ci saranno dei giorni
nei quali sarò stanco, adirato, con la testa tra le nuvole e ti
ferirò.
Ogni giorno accade di calpestare i sentimenti per noia,
sbadataggine, incomprensione.
Ma se non ti ami almeno un po’, se non crei una corazza di pura
gioia intorno al tuo cuore, i miei deboli dardi si faranno letali
e ti distruggeranno.
La prima volta che ti ho incontrata ho fatto un patto con me
stesso: mi sarei impedito di amarti fino a che non avessi
imparato tu per prima a sentirti preziosa per te
stessa.
Perciò, Alice no, non ti amo. Non posso farlo.»