Tu lì stai
da qualche parte ora.
Dove è il tuo posto.
Dove ti aggiri e pensi
e fai.
Eppure altre te,
immaginate,
pensate, credute,
altre te altrove
in altri occhi vivono
ed una in me.
Tu lì stai
da qualche parte ora.
Dove è il tuo posto.
Dove ti aggiri e pensi
e fai.
Eppure altre te,
immaginate,
pensate, credute,
altre te altrove
in altri occhi vivono
ed una in me.
Esistere... ex-sistere
Stare fuori, al di là del nulla
Emergo oltre ció che non è
Esisto
Sto fuori
da ogni possibile ragione
Guardo al cielo
alla luna che va e che viene
è con me che vuole giocare ?
O è della nuvola che si frappone,
il gioco
o dei miei occhi
che non smettono di sognare
Non è per questo che sono qui
Non per attraversare i tuoi occhi
e mancare l'infrangersi dell'onda
Ma leggera fu la pioggia
che mi sorprese
Cosi rimasi...
Sola e triste
sono l’erba galleggiante
tagliata alla radice:
la corrente più forte
mi trascina con sé
Ono no Komachi
Davvero ho bisogno di così tanto coraggio per dirti quanto sei bella ?
È che tu hai bisogno di così tanto spazio...
E il coraggio in tanto spazio si perde
Nu pensiero m'è venuto pe miezz a via
Nu pensiero che nun tene tiempo
Nun lo tene pe te
Ne manco pe mme
S'è perduto ‘n miezzo o viento
Che addo vene nun se sa
E manco a do vá
Tempo rinchiuso nel prima, nel dopo.
Tempo insvelato, inconosciuto
immemore di se.
Si apre improvviso ed incauto
in un frammento di Materia
che da dentro una Apparenza...
concreta però come una cena, una colazione, un pranzo,
o come un bacio mai dato,
in se stessa lo trattiene, fatiscente, meravigliosa ed informe città di pietre luminose.
E in tutto ciò, lo stesso, io non sono capace di raccontarne il mistero.
Vieni
inseguimi tra i cunicoli della mia mente
tastando al buio gli spigoli acuti delle mie paure.
Trovami nell’angolo più nero
osservami.
Raccoglimi dolcemente scrollando la polvere dai miei vestiti.
Io ti seguirò.
Ovunque.
(Saffo)
Che sia per Vanità
che pratico
l'Incertezza?
E mi sento chissà chi
poiché considero
basso e volgare
chi di certezza
fa suo vanto.
Ma l'Incertezza
di me stesso
non la praticherei
se non fosse lei stessa
a praticare me