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Respira

 

Ieri mi è giunta la triste notizie che un mio cugino è morto per un infarto fulminante.

La morte in sé non mi suscita pensieri particolari. Periodicamente mi giungono notizie simili, zii e zie che purtroppo lasciano questa terra, ad una certa età è inevitabile.

Questa volta il trapassato non era così avanti con l’età, qualche anno in più di me.

Non so – mio cugino – che vita ha vissuto in questi ultimi decenni, non lo vedevo da lustri, ma certo è stata, forse, breve – la sua esistenza.

Quando si riflette sulla morte, è altrettanto inevitabile, scivolare in una certa retorica e morale.

Una cosa è certa!? Al morto, nulla più interessa e forse è in pace.

Noi che restiamo ci avvolgiamo d’un sudario malinconico, fatto di pensieri acuminati e afflizioni che solo il tempo, piano piano, sopisce.

Adesso, si possono prendere, solo, due strade.

Riflettere sul dolore lasciato dalla morte. Inevitabile. I vivi soffrano, i vivi ricordano, i vivi rimuginano.

O

Riflettere sulla morte che deve arrivare, anche questo è inevitabile, un trapasso ci porta a pensare alla nostra mortalità.

Chissà se esiste una terza opzione?

Magari è, semplicemente, cambiare discorso.

 

“La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo.”

Virginia Woolf

 

I sogni sono, di solito, belli.

La vita non è, mai sempre e solo, un sogno, ogni tanto spunta qualche incubo.

Invidio gli ottimisti.

Alcuni brani per passare il tempo è perdersi nel silenzio dei pensieri.

 

 

 

 

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Tormenti

 

Ripasso e riscrivo.

Cose belle? Cose brutte?

Vedremo.

 

“Un timoniere di valore continua a navigare anche con la vela a brandelli.”

Lucio Anneo Seneca

 

Un paio di giorni fa, finisco un lavoretto e vado in soggiorno. Non vedo Frida. La cerco.

Intravedo la sua sagoma accucciata nel balcone, mi avvicino e mi accorgo che il suo muso è completamente deformato.

 

 

Dopo lo shock iniziale, la prendo e mi precipito in clinica, per fortuna la veterinaria ha aspettato il nostro arrivo. Erano quasi le 20:00, una fortuna averla trovata ancora in loco.

Una reazione di certo ad una puntura d’ape o vespa, a volte ne volano tra i fiori del balcone e Frida ha il vizio di mangiarsele.

La sua reazione è stata, nonostante tutto, da Pit, “forte”, giocava e correva come sempre. Considerando che ci sono individui che fanno profilassi anti epidemia solo per una puntura di zanzara, ce da ammirarla.

 

Una cosa – la piccola – soffre, come noi del resto.

 

Il caldo.

 

Cara amica, vorrei essere altrove, magari in un luogo come questo:

 

 

 

 

Mai più si muoverà

in quest’ora che s’indovina afosa.

Da: Ora sia il tuo passo.

Eugenio Montale

 

 

L’estata è questo, è caldo, è afa. L’unica cosa che amo dell’estate e la sinfonia di Vivaldi, tutto il resto è: tedioso e insopportabile tormento.

 

 

 

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Avviso sempre valido.

 

Non leggete.

Contenuto vietato agli esseri umani dotati di principi morali e intelligenza.

Vietata la lettura a chi è sano di mente.

 

 

Non è scontato avere pensieri da raccontare. Le storie più o meno si ripetono e i pensieri sotto nuove vesti tornano a raccontarsi.

 

C’era una volta un bambino triste che sognava di …

 

[Continua...]

 

 

 

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Oggi voglio affiggere un avviso.

 

Non leggete.

Contenuto vietato agli esseri umani dotati di principi morali e intelligenza.

Vietata la lettura a chi è felice.

 

Il sorriso.

 

Caro natodallatempesta0 hai mai sorriso?

 

“Sì!”

 

Come mai allora ti dicono che non sorridi mai?

 

“Non so!!! Forse è vero, non sorrido.”

 

E perché non sorridi?

 

“Per sorridere bisogna avere un motivo, forse io non ho, mai, avuto motivi.”

 

Ieri sera sono stato, in visita, da mia madre e conseguentemente, visto che vivono insieme, da mia sorella.

Parlando del più e del meno, si è arrivati, come spesso capita, a rinvangare qualche episodio del passato.

Mia madre e mia sorella non si sono astenuti dal dire che – io – ero conosciuto nel quartiere come, “il ragazzo che non sorride mai.”

 

Tornato a casa, poi, ci ho riflettuto un po’.

Sia mia madre che mia sorella, si sono mostrate, quasi, ingenue nell’affibbiarmi quell’etichetta, come se non ci fosse nulla di male. Sinceramente e personalmente non mi sembra positiva come etichetta, ripeterla, poi, non mi è sembrato e non mi sembra né carino, né sensibile.

Forse dovrai puntualizzarlo. Qualcuno mi potrebbe, però, far notare che se sto zitto avallo il loro diritto a ripeterlo. La colpa è mia quindi.

Come è semplice etichettare una persona che non si conosce. Per quale motivo poi? Solo perché, quando camminavo per strada non sorridevo.

 

 

 

 

Perché questo pregiudizio?

 

“La libertà consiste nell’indipendenza del pensiero dalle limitazioni dei pregiudizi sociali.”

Albert Einstein

 

Limitazioni sociali! La verità è questa! Siamo limitati e mettiamo limiti. A noi è agli altri.

 

Basta guardarsi attorno per accorgersene. Giusto di qualche giorno fa l’astensione dell’Italia in Europa. L’Italia, infatti, non firma la dichiarazione europea contro l’omofobia, con lei solo i governi estremisti. Tutte l’UE democratica dici sì. Che paura avranno?

E già!!! La paura è un limite.

 

Qualche giorno fa, passeggiando con Frida, scatto una foto.

 

 

 

 

Cosa osservate di strano?

 

Il bicchiere lasciato sul muretto con il cesto dei rifiuti a un paio di metri.

Anche qui limitazione di educazione o più facile di cervello.

 

Rileggendomi riflettevo su quello che ho scritto, capita spesso di riflettere anche sui post precedenti. Gli ultimi sono stati strani e parecchio contorni.

La presa in giro, la solitudine (sempre presente), le mancanze che la vita ci porta a vivere, i sacrifici che facciamo in conseguenza a tutto questo, mi portano alla conclusione che si è per grand parte della vita infelici.

 

Perché si è infelici?

 

Le risposte sono tante, non starò, però, ad elencarle, né approfondirò l’argomento – sarebbe tedioso. Mi limiterò a fare quel che facciamo sempre. Rincuorarci e nel rincuorarci cercarla la felicità.

 

Perché per uno che sporca, ce c’è un altro che tiene pulito, per uno che dico no alla diversità, ce n’è uno che abbraccia un diverso, per uno – anzi tanti – che rubano e cercano sempre di fregarti, ce n’è uno (sono pochi purtroppo) che vive onestamente e cerca di fare la cosa giusta per sé e gli altri.

E aggiungo (per interesse personale) per uno che adotta o compra un pitbull senza sapere che non è solo un cane con la mascella più potente in natura, ce n’è uno che lo adotta sapendo che è una creatura sensibile, dedita non a mostrare aggressività, ma a cercare amore, perché ne ha tanto da dare.

 

 

 

 

Con questa ultima frase non voglio boicottare gli altri cuccioli e amici a quattro zampe.

 

Ma loro sono gli ultimi degli ultimi. Loro non piangono, né mostrano dolore, muoiono per dare un atto d’amore ad un padrone che non conosce l’amore e non sa che significa compassione e pietà.

 

A volte penso alla mia vita. A come a volte mi piango addosso. A come divento, come dice la mia compagna, vittima. A come mi lamento del male di questo mondo, del male che capita a me, come se subissi la croce di Cristo. Poi penso a Frida a quel che la sua razza, come molte altre creature, ha subito per colpa dell’uomo, e mi dico si diverso dall’essere umano. Vuoi essere felice? Ama come amano loro. Ama come ama lei.

 

 

 

Qual è il segreto della felicità?

 

L’amore in tutte le sue coniugazioni e forme.

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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

Strani visitatori

Per un'amica.

 

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

 

Nulla tornerà come prima

 

Stamattina – è passato un giorno, quindi ieri mattina - ho passato la periodica visita oculistica, un occhio risponde bene alla cura, l’altro, come ha specificato il medico, è in sofferenza.

Un nuovo farmaco più potente, la cura da seguire.

La situazione è per il momento sotto controllo, se così può si può dire. Rimane, però, la sensazione che con l’età e il tempo che passa le cose sono destinate a degenerare. Inevitabile sembra l’idea che:

 

Nulla tornerà come prima!!!

 

Non saprei se vestire questa frase di bene o male? Forse dipende dal contesto. È certo, però, un pensiero, quando qualcosa si rompe, rimangono solo frammenti e cocci.

A volte non sapere è conciliante, come il sonno di un giusto.

 

In queste settimane non ho scritto.

Ed oggi non mi dilungherò con i miei soliti pensieri.

 

Mi limiterò e concluderò con la frase che avete letto pochi istanti fa:

 

Nulla tornerà come prima.

 

 

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