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natodallatempesta0 più di un mese fa

Si narra che in un regno antico vivesse un uomo conosciuto ovunque per la sua saggezza. All’inizio egli dava consigli solo ai suoi familiari e agli amici più cari. La sua fama, tuttavia, crebbe a tal punto che lo stesso sovrano iniziò a chiamarlo spesso al suo cospetto per chiedergli consiglio.

Ogni giorno giungevano molte persone per ricevere i suoi preziosi consigli. Tuttavia, il saggio notò che varie persone si recavano ogni settimana e gli raccontavano sempre gli stessi problemi, quindi ricevevano sempre lo stesso consiglio, ma non lo mettevano in pratica. Era un circolo vizioso.

Un giorno il saggio riunì tutte quelle persone che chiedevano spesso consiglio. Allora raccontò loro una barzelletta molto divertente, tanto che quasi tutti scoppiarono a ridere. Dopo aver aspettato un po’, raccontò di nuovo la stessa barzelletta. Continuò a raccontarla per tre ore.

Alla fine erano tutti sfiniti. Dunque il saggio disse loro: “Perché non potete ridere tante volte della stessa barzelletta ma potete piangere migliaia di volte per lo stesso problema?”.

 

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

Ieri sera sono uscito con la mia compagna, una passeggiata e poi pizza. Sarà che quando si è tormentati (in senso bonario) da un argomento, te lo ritrovi sempre attorno, quel dire “guarda le coincidenze”, ma mi sono ritrovato a rievocarlo, dove per contesto e occasione non si dovrebbe. Al dire il vero, in questo periodo sono particolarmente portato a discutere, riflettere e osservare l’argomento in questione, il motivo: il mio amico che in un modo o in un’altro con il suo stato di malessere, è sempre presente anche quando non c’è.

Per tornare al punto della serata, in sala noto una coppia gay. Osservo gli sguardi di chi sta attorno, ci sono state effusione tra i due uomini, nulla di scandaloso, meno di quel che fa una coppia etero.

Osservare le reazione è stato educativo.

Lo SGUARDO ha una forza comunicativa straordinaria.

Non mi dilungo su cosa ho visto in quegli sguardi, chi legge potrà in positivo e negativo immaginarlo.

Mi concentro invece sul potere dello sguardo. Sulla sua capacità di essere ago, nel rivelare la sincerità dell’anima.

Guardi una donna o un uomo, ci giochi, flirti, ma non c’è possibilità di fuga, seppur le parole e i gesti sono decisi e sicuri, lo sguardo mostra la vera natura di quella determinazione.

Che sia allegria:

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Tristezza:

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Risolutezza:

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Terrore:

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O odio:

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Lo sguardo non inganna, diventa carne che comunica, come un bacio che rivela subito passione e desiderio.

Mi sono ritrovato, dopo, a guardare la mia compagna, tant'è che lei lo chiede, “perché mi guardi così?”

O risposto sorridendo: “ti guardo come ti guardo sempre.”

In verità non è stato così, la guardavo è vero, come sempre. Ma mi dicevo mentre l’osservavo che nonostante i cambiamenti del tempo che passa, è sempre la stessa. Non ho approfondito, anche se avrei voluto dire di più, lo sguardo forse ha detto di più.

Questa piccola mia riflessione vuole solo osservare come, poca sincerità c’è nei nostri gesti e nelle nostre parole.

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natodallatempesta0 più di un mese fa

Posso capire la loro volontà di protesta. Ma questo non è il modo corretto.

 

 

La notizia uscita poche ore fa riporta:

 

"L'opera di Vincent Van Gogh, "I Girasoli", esposta a Londra presso la National Gallery, è stata imbrattata da un gruppo di ecologisti.

I militanti, impegnati nella campagna di protesta anti-petrolio "Just Stop Oil", hanno lanciato un liquido, una salsa di pomodoro, contro il celebre quadro. Lo riportano i media britannici, diffondendo anche un video del raid."

 

Non è oltraggiando la cultura, ed un opera che appartiene a tutti, che danno valore alla loro protesta. Le comprendo ma l'arte è sempre stata nella sua essenza, protesta e denuncia, usarla per una retorica che non serve l'obiettivo della campagna di protesta, è un errore. La comunicazione è importante e il nemico non è una tela. La protesta è giusta, l'obiettivo sbagliato, perché l'arte è importante, proprio l'arte ha reso, costruito i valori che hanno permesso anche a queste ragazze di protestare. Avrei scelto un altro obiettivo.

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natodallatempesta0 più di un mese fa

Appena proclamato, Lorenzo Fontana eletto Presidente della Camera.


Di male in peggio per alcune categoria di essere umani. Omosessualità e aborto le battaglie di civiltà di questo signore. Perché ovviamente l’omosessualità è un perversione da combattere, come il diritto della donna ad abortire. Criminali e assassine da perseguire e combattere. Qualcuno direbbe punti di vista.

Non che tutto questo sia una sorpresa, era prevedibile. La maggioranza, è di destra con frammenti all’interno di estrema destra.
Non mi sorprendo più di tanto. Ma cadono le braccia a pensare che l’Italia ora è questa.

 

Forse è meglio fare come molti è scrivere di poesia e buoni sentimenti o di quel che si fa nella quotidianità.

Qualcosa di bello da vedere e immaginare. Un pò di purezza.

 

 

Una mia piccola creazione in ceramica. Una piccola rosa bianca. Non so voi, ma ho bisogno di vedere e sentire bellezza e purezza.

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natodallatempesta0 più di un mese fa

Quanta ipocrisia c’è in giro.

 

Leggerne il significato fa effetto, perché il temine si usa e abusa, ma ha il suo perché: simulazione - e già questo dice tanto, tutti sembrano simulare - estesa, spec. all'ambito dell'atteggiamento morale o dei rapporti sociali e affettivi.

Ho trovato molto ipocrisia ieri al Parlamento, applausi e mazzi di fiori alla senatrice Segre.
Quando mai un bambino dopo esser stato sgridato, applaude la madre o il padre per la ramanzina, si mortifica o nei casi peggiori e più comuni, mette in muso perché pensa: non è giusto.
Sentire la Segre rimproverare tutte quelle iene vestite da pecore, per la compagna urlata appena terminata e invitarli a tenere una condotta degna della morale e poi vedere applaudire fragorosamente come se altri avessero urlato, è stato tristemente divertente.
La ciliegina sulla torna è stato La Russa, sentire un fascista dichiarato, parlare di democrazia ed elogiare la Segre, è il massimo dell’incoerenza e dell’ipocrisia.

 

"L'ipocrisia è un omaggio che il vizio rende alla virtù."
La Rochefoucauld

 

Ecco!!! Il vizio, ha dato il suo omaggio alla democrazia.  

Ma alla fine il Parlamento è specchio della società e oggi è ipocrita la nostra società.
Si è persone perbene se si è puliti, ben vestiti e forbiti nel parlare. Il giudizio dato da una persona perbene deve avere un senso, un perché, perché è una persona perbene.

Io seppur mi lavo ogni giorno, mi vesto con abiti ricercati e parlo con dialettica e grammatica corretta, non sono una persona perbene.
Perché difendo un Frocio e quindi sono un Frocio che inquina la società con giustificazione che sono contro Dio e la natura.
L’argomento è personale e mi irrita, ma un tempo certe esternazione non erano così scontate o forse sì. Si sta sdoganando una certa ideologia.
Ho sempre pensato per cultura e insegnamento che l’Italia sia uno stato fondato sull’antifascismo e che tutti hanno il diritto di sentirsi in quanto italiani antifascisti.
Ieri ho sentito la seconda carica dello stato, prendere le distanze dall’antifascismo.

 

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

Condivido un post letto in un altro blog, alcuni messaggi riescono ad avere un cuore capace di insegnare e devono essere condivisi.

26 febbraio 2011

 

“Sono un ragazzo e sono gay. È vero, sono gay, ma prima di tutto sono un ragazzo che come voi è alla ricerca di se stesso, di uno scopo nella vita e della propria felicità. La mia natura vi spaventa? Forse perché non la conoscete come dovreste, perciò…Accantonate i vostri pregiudizi, fatemi spazio tra di voi e vi accorgerete che non sono così diverso.

Ho pensato di scrivere questa lettera riportando frammenti di esperienze, avute con diverse persone, che collegate tra loro andranno a formare un’unica e coesa esperienza: la mia.

Mio padre: a lui non l’ho ancora detto e il nostro rapporto è abbastanza ambivalente, manca di comunicazione e ciò mi impedisce di farmi avanti. Ricordo che quando ero piccolo, lui era fra quelli che mi prendevano in giro, storpiando sempre il mio nome al femminile; spesso ho dovuto sopportare continui paragoni con gli altri ragazzi perché io “non ero come loro” diminuendo vertiginosamente la mia autostima. Quando ho preso consapevolezza del mio orientamento sessuale mi sono sentito solo e terrorizzato, ma soprattutto in colpa per essere così. “Cosa dirà il papà?” era il pensiero più assillante, perché ho sempre fatto di tutto per piacergli. Purtroppo genitori e figli cadono nell’errore di pretendere che l’altro rispecchi la figura del figlio o del padre ideale, rimanendo delusi se ciò non avviene. Sicuramente l’ha intuito, ma entrambi non abbiamo avuto ancora il coraggio di affrontare l’argomento e confrontarci.

Mia madre: a lei l’ho detto 4 o 5 mesi fa, abbracciandola. Lei si è ritratta e mi ha chiesto: “perché mi dai questo dispiacere?” e poi “Non dovrai dirlo a nessuno”. Due frasi che mi hanno graffiato il cuore. Mamma, io ho bisogno di parlare! Per i primi giorni è diventata più affettuosa e premurosa, ma la comunicazione è sempre stata carente tra noi e la normalità è tornata subito, anche se mi aspettavo un miglioramento del nostro rapporto, trasformandolo in qualcosa di più intimo e sincero.

Mia sorella: quando glielo ho detto lei si è preoccupata dicendomi “Prenderai le malattie”; successivamente mi ha offerto la sua mano avvertendomi “Io non ti aiuto con la mamma e il papà”; poi mi ha rassicurato “Era peggio se dicevi di aver una malattia” e infine la perla di saggezza “Ma tu sei come Maicol del grande fratello?”. Con mia sorella non ho più parlato di questa cosa da giugno e anche con lei speravo di migliorare la qualità del nostro rapporto fraterno, spesso teso e distaccato. Speranze vane.

Il fidanzato di mia sorella: ha sempre disprezzato i gay con toni molto offensivi. E quando lo faceva?… quando io ero presente!

Un amica: “Quando avete rapporti sessuali tra di voi…Chi è il maschio e chi la femmina?”. Cara amica…Tu stai sopra o stai sotto col tuo ragazzo? Imbarazzante ciò che alcuni eterosessuali se ne vanno in giro a dire…

Compagna di scuola: “I gay mi fanno schifo e dovrebbero essere ammazzati”. Cara, vorresti vedermi morto e ti faccio così schifo? Eppure insieme abbiamo passato momenti meravigliosi, no?

Un’altra compagna di scuola: “Se avessi un figlio gay lo rinchiuderei in una stanza a guardare film porno finché non gli piacerà la fig@”. Sicura di star bene? Sarebbero i genitori omosessuali quelli incapaci di crescere figli? Spero un giorno di poter insegnare, con il mio compagno, a mio figlio un’ottima educazione e di farlo crescere con principi sani ed equilibrati.

A proposito: avete paura che i figli dei gay crescano loro stessi gay? Io sono figlio di eterosessuali;
avete paura che i figli dei gay vengano presi in giro? Mi chiamano “ricchione” fin dalle elementari, mi hanno mortificato più volte al pub di fronte a tutti chiedendomi se avessi voluto fare dei pomp*ni, mi hanno messo dentifricio sui capelli mentre tornavo a casa in treno…I miei genitori sapete che sono etero?

Professoressa: quando le ho confidato di essere gay ho avuto coraggio e tanta fortuna, perché lei è stata la prima persona ad aiutarmi concretamente portandomi all’associazione Renzo e Lucio e a rassicurarmi dicendomi “non sei contro natura; lo saresti se non seguissi le tue pulsioni”. Io non credo che l’omosessualità sia una malattia. Diventerei malato quel giorno che decidessi di reprimermi e sforzarmi di rientrare in una natura che dal mio punto di vista va davvero contro corrente.

Prendo spunto dall’esperienza con la mia professoressa per rivolgermi a possibili ragazzi gay e ragazze lesbiche: abbiate coraggio, prendete saldamente in mano le redini della vostra vita e guidate voi il vostro destino verso la direzione che più vi attira e non sbaglierete. Non nascondo quanto a volte sia difficile rimanere in sella, ma non è necessario galoppare e ho conosciuto persone meravigliose che si prendono cura di me, insegnandomi a rispettare me stesso e che mi aiutano a domare questa selvaggia bestia che è la vita. Da soli non è facile. Mostratevi agli altri per quello che siete perché qualcuno vi ama già.

A tutti voi: grazie della partecipazione e riflettete su voi stessi e sulle persone che vi stanno accanto e fate tesoro di quello che avete appena ascoltato. Le diversità impauriscono solo perché non le si conosce. Dunque, cosa aspettate?

P.S. Un forte abbraccio a due meravigliose amiche che hanno accettato di partecipare questa mattina!

Un ragazzo come voi.”

 

 

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

Cosa c'è dietro la solitudine?

La senti, a volte richiamata, a volte spinta.

Qui si vivono due codici, quello che scriviamo e quello che leggiamo.

Entrambi hanno la pecularietà di richiamare un pensiero associativo, a volte un emozione.

L'essere umano tende a far il maestro di vita con la vita altrui. E la tendenza che più segue la mente, è predicare bontà e strade che portano alla risoluzione.

Vedi un profilo lo scorri è codifichi i messaggi, e come un ticket, ti ritrovi in mano un sentimento estratto, quasi, a sorte.

Poi si sente quasi il bisogno di correggere, aiutare, il like, il cuoricino per sostenere un peso, che solo nella mente di chi vive, è materia vivente.

Solitudine, la vivo, la riconosco ed ho imparato che non ha bisogno di cura o sorrisi.

La solitudine è la maschera che esprime una mancanza, un affetto perso, ed è forza vitale, bocca che divora l'oscurità, quell'oscurità che l'assenza crea. Il cuore pretende la solitudine, per sopravvivere.

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

Tanti anni fa la mia collocazione in questa comunità era chiara.

Scrivevo di Arte, di Musica e Poesia. I post nascevano facilmente e quanto tempo dedicavo alla loro stesura.

Ora non saprei di cosa scrivere o lo saprei, ma non so se avrei poi così voglia di approfondire vite e opere.

Potrei far come molti.

Una citazione, un link strappato a Youtube e la confezione è pronta per essere condivisa, è sempre un mio pensiero, una fusione di scelte e gusto, nulla di male, forse, la miglior rappresentazione della cultura virtuale.

Si può inserire una poesia. Leggerne una fa sempre bene all’anima, e un pò di antologia fa bene alla mente.

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La vita sta lì, alla nostra portata: Basta viverla.

Sono rientrato senza necessità, senza la spinta di scrivere ad ogni costo, senza il desiderio di vedere, like, cuori o commenti.

Siamo isole in un oceano, che ricevono l’eco di onde senza identità.

E sento che questa assenza sia la chiave per vivere nel modo corretto questa virtualità.

Esserci ma con garbo, sussurando i passi, suffiando come brezza, quel che la mente pensa.

Scrivendo non quello che piace, quel che gusta o sappiamo, per renderci maestri colti di una cultura mai all’altezza, ma per scrivere ciò che è alla nostra portata, la vita che sta lì, a volte qui e spesso la.

IL QUi, Il Lì e il La, l’essenza del virtuale.

Quindi iniziamo un nuovo viaggio.

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

Ci si ritrova la sera a tavola e si chiacchiera. Non pesi quello che dici, hai le tue idee a volte preconcette e discuti, sparli e giudichi. Poi quando sei solo torni ai pensieri, alle parole dette ed elabori ciò che è fatto e detto.
Mi rendo conto che con l’età, l’intolleranza diventa padrona dei pensieri. Mi chiedo qual è il pregio: essere tolleranti o intolleranti verso chi sbaglia? Che poi lo sbaglio è tale per me, per un altro, sbaglio io a ribattere e criticare. Un discorso che porta ad osservazioni, che si ripetono.

 

 

Frase condivisibile e nella sua semplicità vera.

 

 

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natodallatempesta0 più di un mese fa

Ieri per la prima volta, ho visto un mio amico piangere. Ed è stato strano, l'ho sempre visto forte e nonostante tutto sempre sorridente.

Un paio di giorni fa mi ha raccontato, è stato umiliato perché è Gay. Non che non abbia mai subito umiliazioni, negli anni me ne ha raccontato parecchie, ma questa volta è stato diverso a detta sua, all'inizio non ho capito la differenza. Come sempre gli ho detto, di non prendersela, che è migliore di queste teste di cazzo.

Quel che ha fatto male è il tradimento di un pensiero, il mio amico ed io conosciamo (di vista) l'individuo e ci siamo sempre detti che era una brava persona. Ora, il mio amico sa cosa pensa dell'omosessualità questo individuo, ed è questo accostamento tra normalità, specchio spesso falsato di un'onestà comune e le ragioni di un'ideologia violenta, che spezza la determinazione del mio amico. Perché lui rimane per la società l'anormale.  

Mi sono sentito io anormale nel far parte di questa società.

 

 

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