Sono un essere altamente asociale e tremendamente socievole.
Per questo ascolto tutti ma parlo con pochi.
Sono un essere altamente asociale e tremendamente socievole.
Per questo ascolto tutti ma parlo con pochi.

Il 17 novembre, invece, è la Giornata del gatto nero.

A chi mi ha fatto del male…
non auguro il male.
No.
Io gli auguro il karma. Un karma su misura, preciso, implacabile.
Che ogni suo desiderio si avveri… solo per vederlo marcire tra le sue mani come frutta troppo matura.
Che ogni amore lo guardi con occhi pieni di luce abbagliante, e poi lo svuoti fino a farlo sentire un pozzo secco come creta spaccata.
Che venga ascoltato, accolto… solo per sentirsi, un attimo dopo, trattato come un esagerato, un pazzo, un inganno vivente.
Che tutto ciò che lui ha fatto sembrare normale—il dubbio insinuato, la confusione creata, la realtà manipolata—gli venga restituito con la stessa identica cura.
Che i giorni si dilatino in eternità solo quando soffre, e che il tempo si stringa come un cappio al collo proprio quando cerca un attimo di respiro.
Che gli crescano spine dentro le scarpe, ad ogni passo.
Che ogni sorso d'acqua sappia di fango e ogni boccone di cenere e rimpianto.
Che ogni specchio gli restituisca il volto irriconoscibile di un estraneo consumato.
Che ogni sguardo rivolto a lui rifletta un’immagine distorta, come se il mondo intero vedesse finalmente chi è davvero, senza più filtri o travestimenti.
Che gli si spezzi la chiave nella toppa ogni volta che cerca rifugio, lasciandolo fuori al freddo della sua stessa vita.
Che si svegli ogni mattina con la certezza strisciante che oggi toccherà a lui pagare qualcosa.
E quando crederà di aver toccato il fondo più nero… che qualcuno gli bussi allegramente da sotto, per fargli capire che c'è sempre un abisso più profondo.
Che trovi l'anima gemella che crede di meritare: raffinata, lucida, e priva di scrupoli quanto lui, ma più abile.
Che lo seduca con promesse negli occhi e lo spolpi l'anima con le mani.
Che lo irretisca con parole dolci come miele guasto e vischioso, e lo svuoti giorno dopo giorno con la grazia lenta e studiata di una tortura psicologica perfetta.
Che lo accarezzi solo per affilare il controllo, che lo abbandoni puntualmente ogni volta che lui sanguina amore vero.
E quando penserà di averla capita, di averla in pugno, lei sia già lontana, a ridere di lui come si ride di un giocattolo rotto e inutile.
Che si senta piccolo, stupido, usato… esattamente come quelle persone che ha manipolato, abusato, con la sua mano leggera, senza mai sporcarsi la coscienza.
Che si senta prosciugato in ogni fibra, come chi ha rubato troppo e ora non ha più nulla: né denaro, né vita, né amore, né anima. Solo il vuoto che ha scavato negli altri, tornato a reclamare spazio dentro di lui.
E che, come colpo di grazia alla sua maschera, ogni messaggio, ogni audio, ogni sussurro viscido usato per ingannare, manipolare e sfruttare... venga proiettato in piazza, urlato dagli altoparlanti, diventi virale.
Che le sue bugie prendano voce e corpo davanti a tutti. Che il suo sporco privato diventi lo spettacolo preferito dalla folla, e che chiunque abbia mai creduto in lui… lo guardi con un misto di pietà e ribrezzo, voltandogli le spalle.
Che vinca alla lotteria, sì, ma che perda il biglietto un attimo prima di incassare.
Che ogni parola velenosa che ha pronunciato gli torni indietro come schegge di vetro in gola.
Che si rompa un dente su ogni bugia detta, fino a restare sdentato.
Che perda tutto ciò che ha ottenuto senza merito, fino all'ultimo centesimo rubato alla fiducia altrui.
E che gli resti accanto solo chi gli somiglia: un deserto popolato di specchi deformanti.
Che trovi sollievo solo nel sonno… per incontrare solo incubi vividi, senza scampo.
E infine, quando sarà nudo davanti al mondo, svuotato e disprezzato, che la giustizia degli uomini faccia il suo corso.
Questo gli auguro. Non il male, il suo riflesso. È il karma che io invoco, dettagliato, personale. Quello che non si augura nemmeno al peggior nemico, perché un nemico, a volte, lo si rispetta.
Un conto in sospeso. E l'universo, o chi per lui, ha appena iniziato a riscuotere. Con gli interessi
Il narcisista è molto gentile. Ti ascolta.
Ma non ti ascolta come pensi tu perché gli interessano le cose che dici.
Ti ascolta per prendere informazioni sulla tua vita. Fino a che, poi, scende in campo.
Aggredendoti, svalutandoti, punendoti.
Facendoti sentire in colpa. Ti fa sentire sempre sbagliata.
E Helena dopo anni di sofferenza dice:
Mi sono allontanata da lui. Ho avuto poi una relazione, ma niente di che.
Adesso lui si è rifatto vivo .
Cerchi la giovinezza?
Stai lontano da queste persone. Soprattutto quando ritornano. Perché quando ritornano non è come puoi pensare tu perché gli piaci molto, perché sono innamorati di te , perché hanno capito gli errori che hanno fatto quando ti svalutavano.
È soprattutto perché con te era già riuscito il gioco di toglierti la stima di te.

Ho sempre pensato che la vita prima o poi rende tutto:
Rende gli schiaffi ai violenti!
Le cattiverie ai cattivi!
La dignità a chi è stato calpestato!
E i calci in culo a chi ha goduto di tutto questo!.
