Lunedì 2 agosto h.16,33 dal diario di bordo

Ho fatto della mia barca una piccola isola che diventa un mondo in miniatura dove trascorrere e vivere alcune fasi dell' esistenza. In questo spazio il perimetro della mia solitudine è delimitato dalla battagliole e draglie.

Mercoledì 28 luglio ore 10,30 dal diario di bordo.
Ho atteso più di un anno: finalmente all' alba sono pronto per recuperare l' ancora, ritiro i parabordi, sciolgo gli ormeggi...

...riguardo per sicurezza la rotta...

...ed esco lentamente da Marina Piccola...

Mi dirigo verso il largo circumnavigando la Sella del Diavolo...

La libertà è di fronte a me...
 

Vorrei procedere tra le nebule verso nuovi orizzonti in un' alba sopra il mio mare, per giungere in un luogo dove le ambasce non esistono. Ma una forza inclemente mi riporta sempre al punto di partenza.
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In questo pentagramma di nuvole sulla carta musica del cielo in un tramonto oltre il mio mare, ognuno di noi può scrivere la sua storia, la sua musica, la sua poesia.
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Posso intrigare la tua mente ma desisto di fronte alla consapevolezza della tua fisicità. La mia fragilità maschile perderebbe comunque.

E' un' emozione che più di ogni altra mi manda in brodo di giuggiole. E' una sensazione che mette in dubbio le capacità critiche, anzi le annulla. Ma è l' impressione davvero ineliminabile. Quando sono innamorato non mi avvedo di essere così fragile che sono convinto di possedere il mondo. In quell' attimo scordo l' unico rischio vero: perdere quello che sono veramente. E mentre lo dimentico finisco davvero per sciuparlo, perchè il timore trae in inganno, più chiaramente mi fotte.

Quanto è semplice svelare uno stato d' animo occasionale. Di certo nella scrittura c' è sempre un parte di me, anche se rimangono degli accadimenti che vanno oltre la mera descrizione. Probabilmente sono troppo estroverso per nascondere un' emozione.

Chi pensa, nella sua esistenza, di avere il mondo tra le mani,  per posizione sociale o capacità finanziarie, capirà ben presto che non basta averlo ma bisogna saperlo trattenere con semplici gesti che nessuno può acquistare: l' umiltà, il desiderio e l' emozione.
Socrate ben diceva:" So di non sapere".
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La dimostrazione più geniale e plastica che mi ha illustrato il senso della libertà è stata il volo di un candido gabbiano sopra l' immensità del mare.

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Spesso nel nostro mondo virtuale la castronaggine e la malevolenza di alcuni blogger sono presenti nel giudizio valoriale espresso con superficialità verso il prossimo. Questa associazione perniciosa e negativa manca di oggettività e razionalità e quindi chi la esercita è carente di affettività e di slancio amicale. Frustrazione che, sempre, conduce all' invidia e si ritorce contro.
Nella foto l'affresco "Invidia" di Giotto che si trova nella Cappella degli Scrovegni a Padova.