Profilo BACHECA 4778
Basilicata, Matera, 1948.
Una bambina percorre le strade polverose con due lattine legate ai piedi da un filo, come fossero scarpe.
È l’infanzia che trasforma la povertà in immaginazione, che riesce a sollevarsi da terra con niente… se non un cuore leggero.
Viviamo in un mondo dove si tolgono i figli a una famiglia che li cresce nei boschi, nella natura, nell’essenza… e li si lascia invece in balia di chi è chiaramente incapace di proteggerli.
È come se tutto fosse capovolto. Ma questi dottori sono preparati?..Spero siano puniti legalmente.
Giovanni aveva 9 anni.
È stato ucciso dalla persona che più avrebbe dovuto proteggerlo: sua madre.
Gli ha tagliato la gola e lo ha guardato morire.
Scriverlo fa male. Leggerlo fa male. Pensarlo è quasi impossibile.
Eppure è accaduto.
Quella madre aveva una storia psichiatrica nota.
Nel 2023 aveva già tentato di ucciderlo.
E pochi giorni fa i servizi sociali hanno stabilito che potessero vedersi da soli.
Hanno rimesso quel bambino nelle braccia che lo avrebbero tradito di nuovo.
Viviamo in un mondo dove si tolgono i figli a una famiglia che li cresce nei boschi, nella natura, nell’essenza… e li si lascia invece in balia di chi è chiaramente incapace di proteggerli.
È come se tutto fosse capovolto. Come se il discernimento avesse perso la bussola.
Io non riesco a non immaginare Giovanni.
Il suo amore per la madre.
La fiducia innocente.
Il suo affidarsi totale.
Il suo sconcerto quando l’amore si è trasformato in terrore.
Quel dolore che nessun bambino dovrebbe nemmeno sfiorare.
Anima dolce, Giovanni…
che tu possa essere accolto in un abbraccio più grande, più vero, più sicuro di quello che hai trovato sulla Terra.
E che sua madre, nella nebbia della sua malattia, non realizzi mai davvero ciò che ha compiuto.
Resta il dovere di porsi domande che bruciano: come possiamo permettere ancora tutto questo?
Come possiamo restare impassibili mentre tutto il mondo sembra andare alla deriva?
Giovanni, piccolo… che una carezza e un abbraccio arrivino a te, ovunque tu sia.
Giovanni aveva 9 anni.
È stato ucciso dalla persona che più avrebbe dovuto proteggerlo: sua madre.
Gli ha tagliato la gola e lo ha guardato morire.
Scriverlo fa male. Leggerlo fa male. Pensarlo è quasi impossibile.
Eppure è accaduto.
Quella madre aveva una storia psichiatrica nota.
Nel 2023 aveva già tentato di ucciderlo.
E pochi giorni fa i servizi sociali hanno stabilito che potessero vedersi da soli.
Hanno rimesso quel bambino nelle braccia che lo avrebbero tradito di nuovo.
Viviamo in un mondo dove si tolgono i figli a una famiglia che li cresce nei boschi, nella natura, nell’essenza… e li si lascia invece in balia di chi è chiaramente incapace di proteggerli.
È come se tutto fosse capovolto. Come se il discernimento avesse perso la bussola.
Io non riesco a non immaginare Giovanni.
Il suo amore per la madre.
La fiducia innocente.
Il suo affidarsi totale.
Il suo sconcerto quando l’amore si è trasformato in terrore.
Quel dolore che nessun bambino dovrebbe nemmeno sfiorare.
Anima dolce, Giovanni…
che tu possa essere accolto in un abbraccio più grande, più vero, più sicuro di quello che hai trovato sulla Terra.
E che sua madre, nella nebbia della sua malattia, non realizzi mai davvero ciò che ha compiuto.
Resta il dovere di porsi domande che bruciano: come possiamo permettere ancora tutto questo?
Come possiamo restare impassibili mentre tutto il mondo sembra andare alla deriva?
Giovanni, piccolo… che una carezza e un abbraccio arrivino a te, ovunque tu sia.
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Ciò che davvero conta nella vita è gratis... l'amore, l'amicizia, il rispetto, l'educazione e la serenità.
(Cit.)
Buongiorno 🌼🍃
Auguro a tutti buon Sabato
🌼🍃🌼
Quando ho scritto la frase...
"La vita è un brivido che vola via",
poi mi è venuto:"È tutto un equilibrio sopra la follia" , ho pensato
"Si, per te Vasco che sei sempre in bilico"
Non mi sarei mai immaginato, neanche lontanamente che tutti provassero la stessa cosa.
A quel punto ho pensato:
"Cazzo, se siamo messi tutti così.. va bene!"
V.R.
Se tardi a trovarmi, insisti.
Se non ci sono in nessun posto,
cerca in un altro, perché io sono
seduto da una qualche parte,
ad aspettare te…
e se non mi trovi più, in fondo ai tuoi occhi,
allora vuol dire che sono dentro di te.
Ci vuole il sorriso per affrontare la vita, ci vuole leggerezza per viverla, ci vuole coraggio per camminare ogni giorno in questo deserto di sentimenti che ci circonda
Ci vuole un cuore pieno d'amore per vivere sereni
Buona serata e felice notte a tutti voi
Vi chiamano strani perché dite quello che pensate.
Vi chiamano strani perché non frenate le vostre emozioni.
Vi chiamano strani perché non vi uniformate,
ma seguite il vostro istinto e il vostro cuore.
Vi chiamano strani perché siete liberi e loro no...
Certe corde, per quanto robuste, non sono eterne. Tutto si spezza se continui a dare colpi ripetuti, nulla è indistruttibile, anche i sentimenti più forti necessitano di cure e di attenzioni.









