E quando mi vedrai piangere, ricorda che in ogni lacrima c’è scritto il tuo nome…..
E quando mi vedrai piangere, ricorda che in ogni lacrima c’è scritto il tuo nome…..
Senza emozioni il tempo è solo tempo che passa....
Ho bisogno
di prendere un treno
salire su un aereo
viaggiare nella notte
aspettare l’alba.
Vedere il mare.
Ho bisogno
di scrivere un racconto
leggere un romanzo
placare la fantasia
colorare un sogno.
Vedere te.
Alla fine siamo in grado di sopportare molto di più di quanto pensiamo....
io ne sono la prova,piu' o meno...
Oggi vorrei solo un po’ di dolcezza per cancellare il sapore amaro di queste continue delusioni.
Ho conosciuto il dolore ….e ho deciso di guardare avanti…
Di solito diamo delle cose a coloro che amiamo.
Parole, riposo, piacere.
Tu mi hai dato la più preziosa di tutte: la mancanza.
Mi era impossibile fare a meno di te: anche quando ti vedevo continuavi a mancarmi.
Io mi sono coperta di parole perché nessuno trovi il silenzio in cui sto…
'Sono stata punita del mio avvinghiarmi.
Mi avvinghiavo.
Mi sono aggrappata a tutti coloro che ho amato,
mi sono aggrappata ai momenti felici della vita,
le mie mani si sono chiuse su ogni ora perfetta.
Le mie braccia si sono strette desiderando l’abbraccio.
Volevo abbracciare e possedere la luce,
il vento, il sole, la notte, il mondo intero.
Volevo accarezzare, guarire, vibrare,
cullare, circondare, rinchiudere.
E stringevo e trattenevo tanto da rompere tutto.
Ogni cosa mi è sfuggita a quel punto.
Fui condannata a non tenere più niente....'.
Impossibile rinunciare a qualcosa che ti entra nella mente,ti spalanca il cuore e ti denuda l’anima.
Era crudele perché voleva allontanarmi,
ma mi voleva allontanare perché lo spaventava l’ipotesi di amarmi ciecamente.
Julian Barnes, Il pappagallo di Flaubert
- Mi vuoi sposare?
- No.
- Davvero No?
- Sì davvero no, non voglio sposarmi.
- Perché non mi ami?
- Sì che ti amo ma non voglio che ci sposiamo, ecco se vuoi possiamo levare la S e ci “posiamo”.
- Ci posiamo?
- Sì ci posiamo, su un bel prato di fiori magari, e dopo potremmo, se ti va, levare anche la P e così ci “osiamo”.
- Ci osiamo?
- Sì, perché no, il prato di fiori, io e te che osiamo di noi, e magari quando i sudori saranno un odore solo, leviamo la O, così rimane il “siamo”.
- Il siamo?
- Sì il siamo, la presenza, e una volta diventati una cosa sola, consapevoli, leviamo anche il SI per dare la nostra conferma al cielo, e tra noi rimarrà solo e per sempre “amo”.
- Allora ricapitoliamo: sposiamo, posiamo, osiamo, siamo e amo, giusto?
- Giusto.
- Lo voglio.
Io non posso passar la mia vita a voler bene a te.
Federico Fellini, da La dolce vita (1960)