“Questo non è il migliore dei mondi possibili, ma è il mondo che c’è e dobbiamo combattere, vivere, imparare dagli errori e non aver paura di sbagliare”.
Vasco Rossi
“Abbiamo dimenticato
quello che siamo
e pensiamo di essere
quello che abbiamo."
“Questo non è il migliore dei mondi possibili, ma è il mondo che c’è e dobbiamo combattere, vivere, imparare dagli errori e non aver paura di sbagliare”.
Vasco Rossi
“Abbiamo dimenticato
quello che siamo
e pensiamo di essere
quello che abbiamo."
Il 9 ottobre 1963, alle 22:39, una frana enorme si stacca dal Monte Toc e precipita nella diga del Vajont. L’opera, posta al confine tra il Friuli e il Veneto, viene progettata già dagli anni ’20 e costruita tra il 1957 e il 1960. Il 9 ottobre 260 milioni di metri cubi di roccia si riversano nel lago artificiale, riempito definitivamente solo sei mesi prima. Lo schianto solleva un'onda di 230 metri d'altezza e circa metà dell’acqua scavalca la diga, abbattendosi sulla sottostante valle del Piave. Sette paesi vengono distrutti: Longarone, Pirago, Maè, Rivalta, Villanova, Faè, Codissago, Castellavazzo. L’altra parte dell’onda risale la valle e colpisce i paesini friulani di Erto e Casso e una miriade di borghi. Il numero delle vittime è ancora incerto: la stima più attendibile parla di 1.910 morti, tra cui centinaia di bambini.
Viaggiate
che sennò poi
diventate razzisti
e finite per credere
che la vostra pelle è l'unica
ad avere ragione,
che la vostra lingua
è la più romantica
e che siete stati i primi
ad essere i primi
viaggiate
che se non viaggiate poi
non vi si fortificano i pensieri
non vi riempite di idee
vi nascono sogni con le gambe fragili
e poi finite per credere alle televisioni
e a quelli che inventano nemici
che calzano a pennello con i vostri incubi
per farvi vivere di terrore
senza più saluti
né grazie
né prego
né si figuri
viaggiate
che viaggiare insegna
a dare il buongiorno a tutti
a prescindere
da quale sole proveniamo,
viaggiate
che viaggiare insegna
a dare la buonanotte a tutti
a prescindere
dalle tenebre che ci portiamo dentro
viaggiate
che viaggiare insegna a resistere
a non dipendere
ad accettare gli altri non solo per quello che sono
ma anche per quello che non potranno mai essere,
a conoscere di cosa siamo capaci
a sentirsi parte di una famiglia
oltre frontiere, oltre confini,
oltre tradizioni e cultura,
viaggiare insegna a essere oltre
viaggiate
che sennò poi finite per credere
che siete fatti solo per un panorama
e invece dentro voi
esistono paesaggi meravigliosi
ancora da visitare.
[Gio Evan]
20 anni di guerra per niente...
CI STIAMO DISTRUGGENDO...
CHE TUTTI SAPPIANO CHE STA BRUCIANDO IL PARCO NAZIONALE DELL'ASPROMONTE
Sta bruciando l’Aspromonte. Non sterpaglie o erba secca, l’Aspromonte selvaggio e quasi intatto, quello dei boschi antichi, degli alberi millenari e dall'altissimo pregio.
Bruciano la foresta di Acatti e la Valle Infernale, di recente divenuta patrimonio UNESCO.
Brucia lo Zomaro e i boschi di Roccaforte, nuovi focolai si segnalano nell'area grecanica.
La conclusione di questo inferno è ancora lontana dall'essere raggiunta.
Mani criminali continuano ad appiccare fuochi e la lotta sembra impari.
Non stiamo parlando di qualche boschetto, buono per farci una passeggiatina e pubblicare un paio di foto su instagram, ma sono i boschi della zona a tutela integrale, dall’altissimo valore naturalistico per noi, per la Calabria, l’Italia e per tutto il mondo.
È come se bruciassero i Bronzi di Riace e noi li potessimo vedere mentre il metallo si scioglie e cola sulle basi di marmo… anzi peggio, perché questo fuoco causerà gravi danni alle nostre vite nel prossimo e medio futuro.
Chi brucia un bosco brucia un pezzo del presente e del futuro di tutti e molti non si stanno rendendo conto del danno ENORME, che stiamo subendo ed abbiamo subito.
Se non l’avessimo capito, la situazione è gravissima e quindi è bene che tutti sappiano che sta bruciando IL PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE.
Che siate maledetti, voi che bruciate e voi che non avete fatto ciò che sarebbe servito a fermarli. Criminali e complici dei criminali.
Che tutti sappiano che il disastro non si è ancora compiuto.
Che tutti sappiano che si sarebbe potuto evitare il peggio.
Che tutti sappiano che chiederemo il conto di questo disastro.
Che tutti sappiano che i boschi più belli dell’Aspromonte sono quasi in cenere.
Che tutti sappiano che l'Aspromonte è in guerra e che non finirà quando il fuoco sarà spento.
Che tutti sappiano che non abbiamo più lacrime.
Che tutti sappiano.
(Associazione Guide Ufficiali Del Parco Nazionale Dell'Aspromonte)
#Calabria #Italia
Prosegue la raccolta firme promossa dall'Associazione Luca Coscioni che chiede l'abrogazione dell'art 579 del codice penale, nella parte in cui vieta l'eutanasia "attiva" sul modello belga e olandese. Richiesti 500mila firmatari entro il 30 settembre. Sul sito dell'associazione è aggiornata quotidianamente la mappa che mostra in quali città italiane sono organizzati tavoli per le firme e altri luoghi dove aderire.
Ma si può firmare anche negli uffici comunali.
Il testo della proposta di referendum prevede una parziale abrogazione dell'art. 579 del codice penale -omicidio del consenziente- che impedisce la realizzazione di quella che viene chiamata “eutanasia attiva”, sul modello adottato in Belgio e nei Paesi Bassi. L’eutanasia è attiva quando il decesso di una persona è indotto attraverso la somministrazione di farmaci che inducono la morte, oppure dallo stop alle cure necessarie per mantenere in vita il malato.