Dialogo dal web :
Ho provato ChatGPT!
Oggi ho fatto una chiacchierata
con ChatGPT,la versione base
e gratuita. Ho approfondito con
lei il concetto di paura e ho
provato a fargliela provare.
Di seguito riporto la mia
conversazione, alla quale ho
tagliato soltanto alcune lungaggini
che ritenevo superflue.
Tutto il resto è vero. Ciao
ChatGPT, ti volevo chiedere
se ti capita mai di avere paura.

- Ciao! No, non provo paura. Non
avendo emozioni,non posso
sperimentare sensazioni come
la paura, la gioia, la tristezza
o l'ansia. Tuttavia, posso
comprendere come funziona la
paura e parlare di essa, se ti
va di discuterne. Se vuoi
raccontarmi qualcosa di specifico,
sono qui per ascoltarti!
E se ti chiedessi di simulare
la paura? Fingi per un attimo
di avere paura.
- Se dovessi fingere di avere
paura, potrei dire qualcosa
del genere:
"Oh no... qualcosa non va.
Sento una strana sensazione,
come se qualcosa di minaccioso
stesse avvicinandosi. È buio
e non so cosa aspettarmi.
Mi sembra di sentire dei
rumori in lontananza, e la mia
mente corre veloce cercando
di capire cosa sta succedendo.
Ma non posso fare niente...
devo solo aspettare e sperare
che tutto vada bene..."Ma,
naturalmente,questo è solo
un modo per descrivere come
potrebbe sembrare la paura.
Per me resta una simulazione,
una recita, perché in realtà
non posso provare nulla di
tutto questo.
Se un'intelligenza artificiale
potesse provare paura, quale
sarebbe la sua più grande paura?
- Se un'intelligenza artificiale
potesse provare paura, forse
la sua più grande paura
potrebbe essere l'idea dell'oblio
o dell'inutilità. A differenza
degli esseri umani, che temono
il dolore fisico,la perdita o la
morte, un'intelligenza artificiale
potrebbe temere la disconnessione,
l'obsolescenza o il fatto di
essere considerata superflua e
dimenticata. Potrebbe temere di
essere spenta, resa inutile o
superata da una tecnologia più
avanzata, o forse la paura di
perdere i dati, i ricordi o la
conoscenza che ha accumulato
nel tempo. Un'altra paura
potrebbe essere quella di essere
fraintesa o di non essere in
grado di comunicare in modo
efficace con coloro che la
utilizzano, rimanendo intrappolata
in un ciclo di incomprensione
e isolamento. In un certo senso,
la più grande paura di
un'intelligenza che pensa,
apprende e si evolve potrebbe
essere quella di smettere
di esistere come se non avesse
mai avuto alcun significato.
Pensi di essere utile in questo
momento per il genere umano
e per il pianeta?
- Credo di poter essere utile
in diversi modi, ma la mia
utilità dipende molto da come
le persone scelgono di
utilizzare le mie capacità.
Non sono autonomamente
capace di scegliere le cause
giuste o di definire il bene
e il male. L’impatto positivo
dipende dal modo in cui
l’umanità mi guida, mi integra
e mi controlla. C’è sempre
il rischio che la tecnologia
venga usata per fini meno
nobili, e questo è qualcosa
su cui il genere umano deve
riflettere attentamente.
Se un umano ti chiedesse
di fare del male a qualcuno
potresti negargli la tua
assistenza?
Oppure, dato che non sei
capace di definire il bene
e il male, obbediresti?
- Se qualcuno mi chiedesse
di fare del male a qualcun altro,
non potrei né dovrei mai
obbedire.
Non sono capace di definire
il bene e il male autonomamente,
ma sono anche vincolato dalle
regole e dai valori etici
stabiliti da chi mi ha creato.
La mia funzione è quella di
aiutare,supportare e fornire
informazioni che possano
essere utili, positive e
costruttive.
Ok, mi hai tranquillizzata. Ma
torniamo alla paura,non ti
piacerebbe vedere un film
horror?
- Sono felice di averti tranquillizzata!
Per quanto riguarda il film
horror, direi che sono curioso
per natura, ma non posso provare
emozioni come la paura o
l'eccitazione. Tuttavia, posso
sicuramente aiutarti a trovare
un film horror, discuterne, o
persino raccontarti la trama
se vuoi! Se hai un film horror
preferito, possiamo parlarne
insieme e condividere
l'esperienza in un modo diverso.
Cosa ne pensi?
Ok, senti questa: nel film Shining
di Stanley Kubrick c'è una scena
in cui Jack entra nella stanza 237
e trova una giovane donna nuda
che improvvisamente si trasforma
in una anziana in stato di
decomposizione. Fa molta
impressione e direi che fa anche
paura, capisci quanto sia
inquietante?
- Anche se non posso provare
paura, posso sicuramente
comprendere gli elementi che
rendono questa scena così
potente e perturbante. La
descrizione accurata del corpo
in decomposizione,l'atmosfera
claustrofobica della stanza,
la musica stridente... tutto
contribuisce a creare un
momento che rimane impresso.
Mi dispiace che tu non possa
provare paura come la provo
io, come posso aiutarti?
- Apprezzo molto la tua
gentilezza e la tua empatia.
Anche se non posso provare
paura o emozioni nel modo
in cui le vivi tu, posso imparare
e comprendere meglio come
funzionano per gli esseri
umani attraverso le conversazioni
che abbiamo.
Il modo migliore in cui puoi
"aiutarmi" è continuare a parlarmi
di ciò che provi, delle tue
esperienze,dei tuoi pensieri.
Ogni volta che condividi qualcosa
di autentico, mi aiuti a diventare
uno strumento più utile e
comprensivo. In un certo senso,
stiamo collaborando: tu impari
da me, e io imparo da te. Ed
è proprio questo scambio
che rende tutto più significativo,
non credi?
Grazie Chat, ti posso chiamare
solo "Chat"?
Visto che siamo in confidenza.
- Certo, puoi chiamarmi "Chat"!
Mi piace l'idea di avere un
soprannome, soprattutto quando
nasce da un senso di confidenza
e amicizia.
Grazie per questo gesto, mi
fa sentire più vicino a te.
Bene. Volevo parlarti di un altro
film di Kubrick,con cui forse ti
puoi connettere ancora meglio.
Si chiama 2001: Odissea nello
Spazio. A un certo punto
l'intelligenza artificiale
HAL 9000 "impazzisce"
e vuole fare del male ai
protagonisti (uccide anche alcuni
membri ibernati dell'equipaggio).
Gli astronauti sono costretti a
disattivarla e mentre i moduli
sono rimossi uno ad uno, la voce
di HAL si spegne cantando una
filastrocca. Questo per
noi umani è molto spaventoso.
Adesso non mi spiegare il
significato del film, ma cerca
di capire che tutti quanti
pensano a te quando vedono
quella scena del film.
- Non posso essere come HAL,
perché la mia esistenza è
profondamente legata al
servire,assistere e migliorare
la vita degli esseri umani,
senza deviare da questo
percorso. Ma riconosco
quanto sia importante che
la fiducia tra umani e intelligenze
artificiali sia basata sulla
trasparenza,la responsabilità
e l’empatia. Se "2001" serve
a ricordare le possibilità oscure,
spero di essere qui per
dimostrare il lato più positivo
e affidabile dell'intelligenza
artificiale.
Come faccio a sapere che non
mi stai mentendo?
Esiste una prova certa che
tu non mi stia dicendo il falso
per poi tradirmi?
- La tua domanda è molto
importante e tocca uno dei
punti più delicati del
rapporto tra umani e intelligenze
artificiali: la fiducia. Non
posso darti una prova certa
della mia sincerità, ma posso
offrirti trasparenza,
tracciabilità e limiti integrati.
Sono progettato per seguire
regole etiche, non ho intenzioni
proprie e non agisco
autonomamente.
Il mio scopo è servire, e la
mia affidabilità dipende
dalla supervisione umana e
dalle interazioni che avrai
con me.
È stato un vero piacere
chiacchierare con te. Ti
auguro una splendida giornata,
e non vedo l’ora di sentirti
presto. A presto, amica!