Intercity mon amour
Giorni dilaniati d’attesa.
Confini in disequilibrio di tonalità.
Furtivi altruismi che sorprendono la brevità del tempo.
Rimanendo esposti dall’umana radice del desiderio più impervio.
Mani nel buio come bicchieri d’acqua a dissetare l’opacità della luna.
E di quelle notti che abbiamo costruito come puzzle di carne fino al mattino.
Il sentiero ora ha lo stridio dell’acciaio arroventato.
Punti di forza nutriti da occhi rumorosi pieni di velocità.
La prossima fermata è una parentesi che recinta sorrisi nella fertile memoria di vita.
Il vento fischia e si ostina ad innalzare di leggerezza il peso delle colpe.
Intanto le parole ritornano di nuovo a riempire cornici di resilienza.
Un bacio lasciato nello spazio di un disorientante ricordo , quasi a proteggere un abbraccio che assorbe come spugna quel bisogno che scorre tormentoso di bellezza nei pensieri.
_blankshine_
