Profilo BACHECA 1183
Leggo e poi leggo..
Non so tu chi sia ma quella frase trovata per "caso"
oggi mi ha consolata, mi ha fatto compagnia
come se una mano invisibile stesse guidandomi
per strada e come se un po' mi fossi sentita capita.
Non riesco a decifrare il punto dove comincia
"quello che sento" e
se in qualche modo è collegato al punto dove comincia
"quello che devo".
In mezzo a questa linea sottile che non mi fa essere
esattamente da nessuna parte, io sto vivendo.
Fin qui ci può anche stare
sarà un dramma comune a molti.
Il nodo è che ora ne sto prendendo consapevolezza e
non mi piace. Non mi piace affatto.
Questo momento è così complesso e delicato
allo stesso tempo. Ogni filo è sapientemente ricamato
con un altro. Sembra un'opera. È la vita..
La domenica mattina, la mente si riempie di altri pensieri..
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C'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dalla tua mente
solo perché sono fuori dalla tua vista?
Ti sto aspettando, solo per un attimo,
in un posto qui vicino,
proprio dietro l'angolo.
Va tutto bene.
Henry Scott Holland. 1847
Vita con Lloyd
“Lloyd, sto cercando di ricucire un rapporto ma non ci riesco”
“Se mi permette, sir, credo che ci sia un problema di materiale”
“Cioè Lloyd?”
“Sta usando un filo logico, sir. E il filo logico tiene
insieme i concetti, non le persone”
“E cosa posso usare allora?”
“Credo che l’ideale sia un filo di umiltà e tanta pazienza, sir”
“Qualche altro suggerimento, Lloyd?”
“Le consiglierei di non ricamarci troppo sopra”
“Grazie, Lloyd”
“Prego, sir”
Quante pubblicità ci sono in giro per web?
Apri una pagina e ti schiaffano in faccia un prodotto,
una comunicazione..
io da qualche giorno mi trovo questa davanti:
Cerchi un supporto psicologico
Online?
È diventata una costante
Che voglia dire qualcosa?
Quasi, quasi entro e domando:
ma ci conosciamo?
Perchè insistete così tanto?
Mia madre è sempre stata un'ottima cuoca e cucinava sempre del cibo gustoso.
Ma un giorno, mise una torta bruciata davanti a mio padre.
Non solo un po' bruciata, ma nera come il carbone.
Aspettai di vedere cosa avrebbe detto mio padre.
Mangiò la torta e mi chiese come fosse andata la mia giornata.
Poi sentì mia madre scusarsi con lui per il dolce.
Non dimenticherò mai la sua risposta.
"Cara, mi piace molto la tua torta."
Più tardi, chiesi a mio padre se avesse detto la verità.
Mi mise il braccio sulla spalla e disse:
"Tua madre oggi ha avuto una giornata dura."
"Era stanca."
"Una torta bruciata non ha mai fatto male a nessuno,
mentre una parola tagliente avrebbe potuto farle del male."
Tutti commettiamo degli errori.
Non dobbiamo concentrarci sugli errori ma, sostenere coloro che amiamo.
Questo è il segreto delle relazioni lunghe e felici...
(Dal web)
Io lavoro e penso a te
Torno a casa e penso a te
Le telefono e intanto penso a te
"Come stai?" E penso a te
"Dove andiamo?" E penso a te
Le sorrido, abbasso gli occhi e penso a te
Non so con chi adesso sei
Non so che cosa fai
Ma so di certo a cosa stai pensando
È troppo grande la città
Per due che come noi
Non sperano però si stan cercando, cercando
"Scusa, è tardi" e penso a te
"T'accompagno" e penso a te
Non son stato divertente e penso a te
Sono al buio e penso a te
Chiudo gli occhi e penso a te
Io non dormo e penso a te
Vita con Lloyd
“Lloyd, senti che pace…”
“Oggi il mare della sua memoria è particolarmente placido, sir”
“Ma come ci siamo finiti?”
“Spesso la mente si imbarca nei ricordi senza preavviso, sir”
“E quelle nuvole?”
“Niente di cui preoccuparsi, sir. È solo un po’ di nostalgia”
“E se si intensifica, Lloyd?”
“Potrebbe cadere qualche goccia, sir”
“Dalle nuvole, Lloyd?”
“Dagli occhi, sir”
“Stamattina al bar, un signore seduto mi guarda e mi dice:
“Giovane, ma te sai cos’è l’amicizia?”
Sto per rispondere e mi interrompe:
“Lo vedi quel signore seduto laggiù?
Quello è il mio migliore amico, siamo nati nel ‘39,
siamo nati e cresciuti insieme.
Io gli ho fatto da testimone di nozze e lui l’ha fatto a me.
Abbiamo comprato la terra da lavorare insieme, e
tutti i giorni venivamo in questo bar e prendevamo
un Bianchino e leggevamo le notizie.
Lui me le leggeva perché io non so leggere e io ascoltavo,
sempre insieme. Nel ‘78 abbiamo litigato,
ce le siamo anche date, e da
quel giorno non ci siamo più parlati, neanche un ciao.
Beh, ti dirò... dal ’78, nonostante tutto, ogni giorno veniamo qui,
sempre alla stessa ora, ogni giorno ci vediamo,
non ci salutiamo e ci sediamo in due tavolini differenti.
Entrambi prendiamo un Bianchino.
Tutti i giorni lui prende il giornale e legge le notizie ad alta voce,
la gente pensa che sia matto, ma lo fa per me… dal ‘78…”
Autore sconosciuto