Profilo BACHECA 189
Notte di mezza estate, afosa da togliere il respiro.
Il cielo scuro e torbido di città ci nega la visione delle stelle che renderebbe più accettabile la notte.
Nelle strade vuote, percorse solo dal caldo e dalla solitudine, nemmeno un rumore discreto di passi o il lamento di una sirena che in lontananza evoca guai; la malinconia di questo silenzio sembra davvero innaturale perché non c'è vita.
Solo nella mente c'è fermento di pensieri, quelli che le notti oscure ed infinite richiamano con infallibile precisione.
Domande inutili, dubbi antichi ma anche recenti; il fondo dell'anima è scosso e, così come fa la rete del pescatore che porta i pesci in superficie, da oscuri meandri riemergono pensieri reconditi, desideri occultati, speranze frustrate dalla vita.
L'attesa dell'immancabile alba, porta il conforto dell'attesa di voci e rumori soffusi che lasceranno il posto al ben più imponente arrivo della quotidianità che, anche con il sole cattivo di un'estate implacabile, riprenderà il suo corso come quello di un fiume.
Ed anche i pensieri notturni torneranno nei loro nascondigli, pronti a tornare con la prossima oscurità. E torneranno a far sentire quei piccoli grandi dolori, quei piccoli grandi tormenti che soprattutto nelle notti d'estate ci vegliano accanto.
Il tempo sfoglia le pagine del libro della nostra vita. Continuamente.
A volte è così potente che ci sembra di veder volare i nostri giorni, oppure è bonaccia,
piatta che rende le ore vuote e tutte uguali.
Le pagine del libro della nostra vita girano una su l'altra, sfumando ricordi ed immagini che ingrigiscono un po' alla volta fino a che non decidono, spesso senza nessuna richiesta, di tornare in superficie, ritrovando i colori, gli odori ed i profumi che erano stati riposti in misteriosi meandri della mente.
Il tempo governa tutte le nostre vite, anche quando fatichiamo a riconoscerlo allo specchio, per ritrovarci poi sorpresi e, talvolta, sbigottiti nello scoprire le sue tracce nei corpi, nei pensieri ma anche nella natura e nelle cose.
Il tempo non aspetta tempo, meno che mai aspetta o aspetterà noi.
Angeli che non aspettiamo.
Non li riconosciamo subito.
Non possiamo perderli.
Ancora un'occasione...
Non è mai troppo tardi per cambiare certi modi di vivere
che sono poco sani, a volte addirittura tossici.
Ogni giorno è buono per iniziare a
non cercare chi non ti cerca,
non aspettare chi si dimentica di te,
non dare tempo, ascolto e attenzione a chi non sa che farsene,
non amare chi non ti ama come vorresti,
non dare importanza e rispetto chi non te ne dà.
Si potrebbe continuare con altro, tanto altro.
Però, subito dopo aver deciso ed iniziato questa nuova strada,
è importante interrogarsi sul fatto che possa esserci la possibilità che anche tu
possa provocare a qualcuno dispiaceri o sofferenze,
perché nessuno è mai sempre e solo vittima o sempre e solo carnefice.
Provocare sofferenza, disagio o altre sensazioni negative,
anche solo per superficialità, anaffettività, indifferenza
o altro ancora non assolve o non sminuisce le colpe.
Ma, intanto, anche oggi va bene per iniziare a dire
“no, non ci sto più”.
Serendipity è un termine poetico che allude al potere del destino
quando intercetta le umane iniziative, decisioni e scelte.
Non sempre, anzi raramente, questo magico incontro si avvera semplicemente,
o forse non ci badiamo troppo, confusi dal rumore della vita.
Le scelte delle persone sono, alla fine, sempre determinanti.
Il destino può annidarsi in un "si" o in un "no", in una svolta a destra
invece che a sinistra e viceversa, in un "vado oltre" al posto di "non mi interessa".
Le cosiddette sliding doors.
I rivoli del fato sono imperscrutabili quasi quanto i misteri della mente umana.
Non resta che scegliere ed aspettare decidendo se vivere o fantasticare.
Silenziosa e furtiva, come un'anima inquieta arriva con il buio.
Lascia un segno del suo passaggio, gentile e discreto.
Svanisce prima che la luce possa svelare una traccia di sé.
Torna quando vuoi, la porta è aperta così come spero lo sarà presto la tua.