DONNE
Nasco figlia di una donna di acciaio e pasta di zucchero, vocabolari di parole nella testa, insegnamenti e consolazione.
Nasco da una donna severa e piena di abbracci di baci, di regole ed eccezioni.
Nasciamo figlie e diventiamo madri in una sorta di intruglio magico fatto di ingredienti diversi, ognuno a suo modo, con la sua valigia, madri di un mondo che ci mette spesso per seconde per terze per ultime, madri di un mondo che non ci capisce e ci uccide.
Nasciamo lupe con anime selvagge che cercano tutti di ammansire.
Perché siamo troppo.
Troppo intraprendenti, troppo organizzate, troppo esigenti , troppo cuore in tanta testa.
Nasciamo da Gea, ci plasmiamo col sangue, con l'acqua, col fango.
Diventiamo solide come una statua ma spesso fragili come l'argilla.
E allora ci mettiamo armature per combattere contro disparità, contro il dolore, incapaci di proteggerci da una vita e da leggi fatte dall'uomo per l'uomo
Non vogliamo feste programmate e cene a lume di candela.
Non vogliamo panchine rosse e lacrime di coccodrillo.
Vorremmo giustizia sociale, parità nel lavoro.
Vogliamo protezione nelle nostre case.
Vogliamo uscire serene dal turno di notte, senza guardarci le spalle con la paura ad ogni rumore, con un occhio ai vestiti che abbiamo.
Vogliamo asili condominiali, nelle aziende, negli ospedali .
Vogliamo colloqui di lavoro in cui non venga analizzato il nostro utero ma il nostro curriculum.
Vogliamo smetterla di doverci far largo a spintoni in un mondo che sussurra al maschile
Nasciamo ogni volta che crediamo in noi,
Ogni volta che non ci dimentichiamo chi siamo.
Nasciamo nuove in ogni donna a cui avete tolto il respiro.
E voi nascete da noi, uomini.
La terra è donna