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Jolandasulmare 12 aprile

DONNE

Nasco figlia di una donna di acciaio e pasta di zucchero, vocabolari di parole nella testa, insegnamenti e consolazione. 
Nasco da una donna severa e piena di abbracci di baci, di regole ed eccezioni. 

Nasciamo figlie e diventiamo madri in una sorta di intruglio magico fatto di ingredienti diversi, ognuno a suo modo, con la sua valigia, madri di un mondo che ci mette spesso per seconde per terze per ultime, madri di un mondo che non ci capisce e ci uccide. 

Nasciamo lupe con anime selvagge che cercano tutti di ammansire.
Perché siamo troppo. 

Troppo intraprendenti, troppo organizzate, troppo esigenti , troppo cuore in tanta testa. 

Nasciamo da Gea, ci plasmiamo col sangue, con l'acqua, col fango.
Diventiamo solide come una statua ma spesso fragili come l'argilla. 

E allora ci mettiamo armature per combattere contro disparità, contro il dolore, incapaci di proteggerci da una vita e da leggi fatte dall'uomo per l'uomo 

Non vogliamo feste programmate e cene a lume di candela.
Non vogliamo panchine rosse e lacrime di coccodrillo.
Vorremmo giustizia sociale, parità nel lavoro.
Vogliamo protezione nelle nostre case.
Vogliamo uscire serene dal turno di notte, senza guardarci le spalle con la paura ad ogni rumore, con un occhio ai vestiti che abbiamo. 

Vogliamo asili condominiali, nelle aziende, negli ospedali .
Vogliamo colloqui di lavoro in cui non venga analizzato il nostro utero ma il nostro curriculum. 

Vogliamo smetterla di doverci far largo a spintoni in un mondo che sussurra al maschile 

Nasciamo ogni volta che crediamo in noi,

Ogni volta che non ci dimentichiamo chi siamo.
Nasciamo nuove in ogni donna a cui avete tolto il respiro.
E voi nascete da noi, uomini.
La terra è donna 

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Jolandasulmare più di un mese fa

Caro Babbo, ci ho pensato.
Non voglio essere una di quelle donne da borsa Louis Vuitton.
Scarpe Hogan. 
Cintura Gucci.
E nemmeno da bracciale Pandora.
Ma non sono neanche una da pentola a vapore o stirella.
O da crema antirughe.
Nemmeno da foglioline. Che quelle mi sembrano un nuovo inganno.
E non me ne vogliano le donne. Le altre quelle che si farebbero in quattro per una di queste cose.
Ma io desidero uguaglianza di pensiero.
E che tu riesca a scacciare i miei sensi di colpa una volta per tutte.
Vorrei del tempo per me. E che quel tempo non mi sembri rubato.
Desidero riconoscenza. Sì, riconoscenza. Non essere scontata insomma.
E non mi frega più la storia dell’anello. Che quello brilla e basta. E solo le cretine ormai fanno Oh! con la bocca spalancata.
A me incanta un uomo su cui contare e per cui conto. Senza riti. Salamelecchi e contorno.
A me piace il dolce. Quello che assaggio dal mio compagno perché sono a dieta sempre.
Desidero una parola regalata una sera in cui sono ubriaca d’amore.
Desidero calzini puliti nel cassetto giusto.
Chi arriva prima prepara la cena. Neanche a dirlo.
Desidero un posto in cui nascondermi quando non ne posso più. Che sia solo mio. In cui nessuno possa entrare. Proprio nessuno. In cui posso perdermi e ritrovarmi e poi perdermi ancora, sai Babbo Natale, noi donne siamo impossibili, spesso facciamo tutto da sole.
Desidero potermi dissolvere ogni tanto senza che qualcuno mi dica: ma tu sei la madre! Cazzo, lo so!
Voglio silenzio, e ballare a piedi nudi. Che i tacchi li hanno solo le fighe.
Portare le rughe al meglio che posso.
Desidero che non mi porti un vestito taglia 38, ma uno taglia 50 così mi posso sentire magra, magrissima.
Vorrei coraggio da vendere per sentirmi forte quando sono fragile.
Vorrei svegliarmi con un po’ di trucco che non sbavi dopo cinque secondi.
Uno specchio magico che inventi gli addominali anche su di me.
Una borsa piccola ma che sia grande che contenga tutto. Emozioni. Pianti. Paure. Salviette. Fazzoletti. Buon umore.
Caro Babbo Natale, avrei un’ultima richiesta da farti.
Forse la più importante.
Vorrei per ogni donna sulla terra uomini capaci di essere tali.
Che non picchino.
Che non demandino.
Che non opprimano.
Che non violentino.
Che non ci rubino la vita.
Lo so, hai molto lavoro da fare, ma noi abbiamo un’esistenza e una sola.
Non possiamo tanto girarci in giro.
Le donne muoiono davvero. A volte dentro e restano vive.
Nessun regalo stantio per noi.
Buttali nel cesso.
Regalali alla matrigna di Cenerentola.
Alla strega cattiva.
Al mago di Oz.
Ma non a noi.
Noi meritiamo di più di un bracciale o un anello che luccica.
Meritiamo di più. Le stesse opportunità dei nostri uomini.
Una vita che sappia d’amore e di rispetto. E che sia per sempre.
Quella sì che luccica, e sa di meraviglia.

Tua Penny

( Cinzia Pennati )

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Jolandasulmare più di un mese fa

 

per chi sà capire

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Jolandasulmare più di un mese fa

Come sono ? Apri la foto del mio profilo....ora sono così.....ne più ne meno ...se poi ci metti che ora mi dà perfino fastidio il silenzio.... perché non riesco a silenziare i miei pensieri....che nel  loro silenzio fanno un tremendo rumore .....

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1
Jolandasulmare più di un mese fa

           Dedicata....

 

"Se cresci 

senza nessuno che ti dica 

che sei bello o che sei bravo,

senza una parola di conforto 

che ti rassicuri 

dandoti il tuo posto al sole 

nel mondo, 

niente sarà mai abbastanza 

per ripagarti di quel silenzio. 

Dentro 

resterai sempre 

un bambino 

affamato di gentilezza, 

che si sente brutto, 

incapace e manchevole, 

qualsiasi cosa accada. 

E non importa se, 

nel frattempo, 

sei diventato 

la più bella delle creature."

 

- Ferzan Ozpetek

 

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Jolandasulmare più di un mese fa

Jolanda che mostrava la mutanda 

Jolanda che amava la mostarda

Jolanda che dormiva con la spada 

Jolanda che aveva due smeraldi per occhi e un rubino per bocca 

Jolanda che non aveva padroni solo un gatto 

Jolanda che amava fumare il sigaro 

Jolanda che si svegliava con il sole e s addormentava con la luna 

Jolanda....che non sapevi mai da dove poteva arrivare...

 

 

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