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Il_suono_del_vento

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Cancro

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Il_suono_del_vento 46 minuti fa

Si chiama Gattazzo. Un nome che gli sta addosso come il suo pelo striato, morbido e deciso. Non sono stato io a trovarlo: è stato lui a scegliere me. È l’ultimo di tre randagi che, un giorno dopo l’altro, hanno deciso che il mio giardino fosse il posto giusto per vivere d’estate e la centrale termica il rifugio sicuro d’inverno.

Quando Gattazzo è arrivato, era uno straccio di gatto: magro, il pelo infeltrito, lo sguardo spento. Sembrava davvero un vecchio peluche dimenticato. Ho iniziato ad accudirlo, a spazzolarlo ogni giorno. A differenza degli altri due, Sfigatta e Arancio, che restano selvatici e guardinghi, lui ha accolto quelle cure come un dono. Spazzolarlo è diventato il nostro rito, e a lui piace, come se fosse un modo per ricordarsi che adesso non è più solo.

Col tempo è cambiato. È diventato parte di me. Mi segue ovunque, proprio come farebbe un cane, e sembra persino capire qualche comando. In quella foto, che ho scontornato, la sua zampa è saldamente appoggiata alla mia pancia. A volte mi stringe con entrambe, come se temesse che questa nuova vita, fatta di calore e fiducia, possa svanire all’improvviso.

Non è più giovane, e io lo so. Ma sapere di poterlo accompagnare e di offrirgli ancora anni sereni mi riempie di un orgoglio silenzioso, quello che si prova quando si restituisce dignità a una creatura che, forse, non credeva più di meritarla.

 

 

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Il_suono_del_vento 08 settembre

Un weekend intenso, dal venerdì sera alla domenica pomeriggio, passato a festeggiare con amici e parenti. Settembre è il mese dei ritrovi, dopo la pausa di agosto nasce il desiderio di reincontrarsi e condividere nuovamente momenti insieme.
E qui in Friuli, il vino non manca mai: è il compagno fedele di ogni occasione da vivere in compagnia.

 

 

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Il_suono_del_vento 05 settembre

Mi chiedo quanto sia davvero necessario inviare messaggi a potenziali avventori all’interno delle vostre bacheche o post, distinguendo tra persone gradite e non gradite. Spesso, in questo modo, si finisce per creare un filtro che esclude proprio chi è più sensibile alle frasi aggressive, lasciando invece libero spazio a chi, meno sensibile, non si sente infastidito da tali considerazioni.

 

 

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Il_suono_del_vento 04 settembre

5 segnali di ignoranza:

  1. Parlano con sicurezza di ciò che non conoscono.

  2. Rifiutano il confronto.

  3. Usano solo luoghi comuni.

  4. Giudicano chi è diverso.

  5. Scambiano aggressività per forza.

 

 

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Alcuni passano il tempo a cercare il pelo nell’uovo negli altri, ignorando tutto ciò che di buono c’è. I pregi vengono dati per scontati, mentre i difetti diventano un'ossessione.

 

 

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In fondo, tra un uomo e un cetriolo c'è solo il 25% d'acqua di differenza… e a volte nemmeno quella lucidità.

 

 

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“Scegli persone che vivono al tuo stesso livello di valori. Altrimenti ti ritroverai a dover spiegare l’ovvio, giustificare il semplice… e a sentirti in colpa per essere te stesso.”

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