Se io Vi dicessi che, da ragazzino, ho ascoltato dialoghi fatti con i canti, tra un gruppo di donne chine a sarchiare a zappetta il grano tenero, in un podere, ed un altro gruppo simile a simile o affine attività impegnato, in altro podere distante a tiro di canto (benché squillato oltreché intonato, il canto), non mi credereste; così.. non ve ne dico. Ma a me resta il ricordo, pur tenue (ero appena un ragazzino) di quella goliardia -nonostante la fatica e il sudore-, resta la magia dei versi di quella poesia popolana e campagnola.
Cantare lavorando .. sembra oggi quasi impossibile che possa esser mai successo.
Nulla di più di un riverbero mnemonico, questo paragrafo; bagliore d’altre luci o altre attese o altre quotidianità