Manchi Rino, come Faber, da ben prima di Faber. Quell'ironia feroce unita allo sguardo sagace di chi precorreva i tempi, nelle musiche e nei testi. Figlio del tuo tempo perennemente proiettato oltre, in un altrove sentitamente artistico, profondamente umano. Con tutto l'amore e l'indolenza di quella terra del sud che ti ha generato, benedetta e maledetta al contempo, che non ti ha mai abbandonato un solo istante. Sbeffeggiando le mode, dribblando i tatticismi politici di chi si fa scherno dei problemi reali.
Ti consideravano un giullare, ma erano gli altri a far ridere, a distanza di anni piovono lacrime amare.