Grazie
per avermi fatto guardare il mondo con i tuoi occhi tenendomi la mano lungo questo cammino colmo di ardore. Con un fiore nei capelli ed il coltello tra i denti.
Grazie
per avermi fatto guardare il mondo con i tuoi occhi tenendomi la mano lungo questo cammino colmo di ardore. Con un fiore nei capelli ed il coltello tra i denti.
Se c’è una cosa che adoro del nuovo corso è che ogni isola dell’arcipelago sta acquisendo l’arcano primitivo a lungo sognato. Si dice che ogni cosa maturi a tempo debito a patto di non smarrire il senso originario del proprio cammino. Non possono esserci scorciatoie per chi respira l’immenso, le deviazioni le affronti strada facendo avendo ben chiaro l’orizzonte nel mirino.
Sono rimasto a lungo in silenzio, defilato, in attesa del momento propizio. Senza mai distogliermi dall’obiettivo preposto. Scartando se necessario. Ho allontanato chi non voleva comprendere la natura di un viaggio articolato lasciandolo al proprio destino, ho rincorso strenuamente chi volevo al mio fianco in questo percorso non mollandolo di un centimetro senza mai tradirlo o fargli mancare il mio appoggio anche quando non figuravo al suo fianco.
Schivando la sociologia spicciola del multiprofilo quale occasione di dolo di chi nega l’esistenza di molteplici dimensioni da popolare. Oggi i blog tornano a splendere della loro prepotente originale ispirazione. Ai zelanti cercatori di anime che banalizzano la magia, la potenza, l’intensità di certi incastri mentali lascio una consapevolezza fatta di sfasciume superficiale. Ai barzellettieri la loro corte. Non può esserci concorrenza tra chi striscia in privato e chi galoppa al vento alla luce del sole con il rimbombo degli zoccoli a popolare i propri blog e bacheche. A chi si avvicina furtivo credendosi sveglio, muovendosi velenoso come un crotalo schiaccio la testa e mi godo la rocambolesca fuga schiumante come una biscia.
Nessuna indulgenza verso chi rinnega l’esperienza.
Quando avrete intimamente compreso come far funzionare degnamente una community sarà sempre troppo tardi.
Chi ha perso la speranza, chi ci crede ancora. Un suono discende da molto lontano, assenza di tempo e di spazio. Nulla si crea, tutto si trasforma. Un'onda musicAle spazza via l'amarezza con la delicatezza di una piuma. Nel tirarmi fuori e oltre riconosco la saggezza dell’Aurora che tinge di ebrezza ogni esperienza. Finché non saremo liberi, torneremo ancora.