Donna, sai essere aria,
ti tengo tra le labbra,
vibri, tremi, sussurri,
poi voli via.
Celeste nostalgia.
Donna, sai essere aria,
ti tengo tra le labbra,
vibri, tremi, sussurri,
poi voli via.
Celeste nostalgia.
Le ore trascorse a camminare sulle banchine di ghiaccio scorrono interminabili, incontro ad un orizzonte apparentemente immutabile. Cambiano i colori dei riflessi dettati dalla luce del sole, come un caleidoscopio di emozioni che si avvicendano nel cuore. Certe giornate ti accompagna il vento. Se sei fortunato incontri un sussurro melodioso come un canto. Altre volte ti sferza in volto il suo sibilo rauco, ferino. Scortica l'anima, come certi sax.
Gli iceberg insegnano che il ghiaccio che affiora in superficie è solo una parte trascurabile della complessità e grandezza di quello che realmente esiste.
Vale anche e soprattutto per i rapporti nati qui dentro, dove spesso si coltiva l'illusione di comprendere la dinamica di situazioni intricate da poche parole, da un semplice post, facendolo proprio, arrivando persino ad usarlo in modo distorto.
Mai lasciarsi ingannare dalla apparenze, mai fermarsi a ciò che si vede.
E trovare la forza di chiarirsi con le persone cui si vuol bene, anche se a volte può far male.
Piuttosto che popolare
desidero essere indimenticabile.
Comunque, grazie per la considerazione 😉
Chi sottrae, fugge.
Nella musica la Fuga può essere un Arte,
come testimonia J.S. Bach.
Nella vita talvolta una necessità.
[E tu da cosa fuggi?]
La vita è un soffio,
un respiro,
un anelito di infinito.
Respira.
(da ascoltare rigorosamente con le cuffie)
Il brano del post precedente mi ricorda l'estate del 1986, le scorribande da adolescente con la famiglia lungo le Autobahn tedesche. Monaco di Baviera, Stoccarda, Karlsruhe, Mannheim, Francoforte sul Meno, Colonia, e poi Liegi in Belgio e Zurigo e le cascate del Reno di Schaffausen in Svizzera. Gli occhi vedevano meraviglie cosi diverse dai luoghi cui ero abituato, altre culture, altre abitudini, altro in tutto. La musica ferma istanti e li riporta a galla, fosse anche solo per questo è una risorsa fondamentale. Energia pura mentale. Per questo amo ascoltarla, soprattutto viverla. Anche se non la suono, quando lo ascolto entro a contatto con il suo emisfero più intimo. Spesso mi sento nudo. Mi spoglia, talvolta mi accarezza, spesso mi possiede. Mi fa godere. Con lei mi trovo mentre mi perdo. Un tuffo nel profondo. Un volo alto. Un viaggio autentico. Nella musica scopro l'importanza dell'ascolto. Mi riapproprio del passato mentre disegno il futuro. Riesco a fermare il tempo. Ad entrare in porto, a perdermi al largo. Mi mantiene giovane e vivo. Nella musica sogno e vivo. Piango e sogno. Incontro le donne che ho sempre desiderato e mai avuto. Sciolgo il ghiaccio, e scorro in un mare di freschezza. Mi conservo e mi rinnovo. Scrivo. Aspetto. Sento e vedo attraverso.
Noi siamo il vento che sfiora il mare
che passa alto sopra le montagne..
Cuori agitati
Di ritorno a casa osservo i campi di grano baciati dal sole richiamanti gioconde forme femminee. La musica resta lì sullo sfondo, fino a quando il basso si impiglia ostinato su se stesso, la chitarra acquerella compulsa uno squarcio di tela, e alla batteria incontinente sembrano fuggire i colpi della bacchetta, non è più una rullata, è uno scroscio in crescendo che tuona la vita.
Argento e Luna
si sono nascosti,
chi saprà trovarli?
Vago nei boschi
di notte a cercarli,
perché quello che fa spavento
spesso è più vicino al vero.