Che cos'era
Un vigore denso nulla
Forse un vento di preghiera roco
Sotterraneo gli occhi morse il fuoco
Di un'aurora boreale criniera
Nella ruggine di capelli
Acacie dalle mille foglie
Lunghi omeri di uccelli piume
Che bagnarono labbra argille fiume
Di sudore malva e miele di selva
Si gonfiarono nella pelle
Vene di sentieri rossi
Tra le alte erbe del sonno
Fresco alito di gazzelle acerbe
Nelle gambe respirai
Scese rapide nella gola
Acqua di saliva e schiuma
Lungo collo di puledro
Come un fulmine lacrima di cedro
Dalla fronte mi asciugai
۞۞۞۞۞
Che cos'era
Una vibrazione nuda
Forse un'innocenza nera calma
Di crepuscolo lamine di palma
Le mie braccia di ambra scura corteccia
Diventarono i miei nervi
Antenne scosse di sciamani
Svelti tendini di cervi rami
A scorgere i pensieri sciami
Di locuste sogni d'aria i pugni
Si serrarono contro i fianchi
Caimani sotto il limo
Giù nel sesso di ramarro
Cosce d'ebano piedi come granchi
Che fuggirono maree
E scattarono le caviglie
Sulla rinoceronta terra
Anima del mondo interi
Si piantaronomistico mistero
Radici della nostalgia
Sono riva di un fiume in piena
Senza fine mi copri e scopri
Come fossi un'altalena
Dondolando sui miei fianchi
Bianchi e stanchi, come te che insegui me
Scivolando tra i miei passi
Sono sassi dentro te, dentro me
Se non sei tu a muoverli
Come fossi niente
Come fossi acqua dentro acqua
Senza peso, senza fiato, senza affanno
Mi travolge e mi sconvolgi
Poi mi asciughi e scappi via
Tu ritorni poi mi bagni
E mi riasciughi e torni mia
Senza peso e senza fiato
Non son riva senza te
E poi ad un tratto dallo schermo cadi giù
E t'avvicini, "Come stai?", "Io bene e tu?"
No, non può essere
Allora è un'ossessione
Stai diventando la mia allucinazione